Estimi della valle Imagna - Seconda parte: 1506 (original) (raw)

Cima da Conegliano 1459 ca. - ivi 1517/18

SCHEDE D’OPERA 1- Madonna dell’arancio 2- Incredulità di san Tommaso e san Magno Vescovo 3- Sacra Conversazione Dragan 4- Adorazione dei pastori 5- Battesimo di Cristo 6- Cima da Conegliano: note biografiche, formazione e contesto 7- Cima e la pala d’altare 8- Cima: la tecnica pittorica

Corso di formazione per la conoscenza del territorio della Val Imagna - 1986

1986

Provincia di Bergamo, Assessorato alla Cultura, Centro di Documentazione Beni Culturali Corso di formazione per la conoscenza del territorio della Valle Imagna. Nel quadro delle iniziative intese a difendere e a valorizzare il patrimonio artistico e culturale delia nostra provincia, l'Amministrazione Provinciale organizza, in collaborazione con la Comunità Montana Valle Imagna, un corso di formazione per la conoscenza del territorio riservato agli operatori culturali e agli amministrato ri della valle Imagna. Scopo del corso è quello duplice di individuare gli elementi culturali di un de terminato territorio e dei gruppo antropologicamente definito e, attraverso la scoperta delle tipologie locali. pervenire a11a definizione dei bisogni e quindi dei valori dell'area territoriale specifica. I corsisti potranno così contribuire alle scelte coerenti degli Entìi locali per tutto ciò che riguarda il territorio di competenza. Il corso si svolgerà presso la sede della Comunità Montana Valle Imagna via Vittorio Veneto, S.0mobono- secondo l'allegato programma. Per ragioni di funzionalità e di efficienza il numero dei corsisti ammessi sarà limitato a cinquanta.

Violenze e insurrezione in valle Imagna

Violenze valle Imagna

Questa nuova ricerca ci fa scoprire molti i nomi dei nostri predecessori che hanno dato vita a fatti e misfatti, a tragedie e regolamenti di conti, a pacificazioni e contestazioni, insulti, minacce, rapine, risse, stupri e banditismo con qualcuno in particolare come ANTONIO MANINI che, più di altri, si rese protagonista di ladrocini, omicidi e nefandezze di diverso genere sia in Valle Imagna che nei territori circostanti. Certo, particolari tanto sorprendenti quanto violenti, particolari crudeli e perdoni inaspettati, ragioni delle vendette e assoluzioni degli organi di giustizia, molto possiamo scoprire da questa appassionante lettura che Robert Invernizzi ci invita a fare dopo i suoi diversi pellegrinaggi negli Archivi di Stato a Bergamo, a Venezia, a Milano. Una lettura che dolorosamente ci ricorda che ancora oggi, con modalità spesso diverse, con archibugi che hanno nomi diversi, con ragioni a volte identiche a volte banali, ancora oggi la cronaca nazionale o locale ci riporta alla cruda realtà dei regolamenti di conto tra persone, con ferimenti, aggressioni, omicidi che assomigliano a quanto abbiamo conosciuto nel 1700! Dunque, il doveroso ringraziamento a Robert Invernizzi anche questa volta va alla sua passione, alle sue fatiche, ai suoi numerosi viaggi, alle ore dedicate alle ricostruzioni storiche e alla fedeltà dei testi riprodotti, alla sua capacità di aiutarci nel conoscere il passato dei nostri predecessori per guidare nostro futuro, alla ricerca costante di testimonianze, di racconti, di fotografie che ci fanno vivere l'allora vero, che lo rendono vero, che ci fanno apprezzare il nostro oggi senza rischiare l'oblio della vita della nostra gente di allora ! Zaccheo Moscheni

DINAMICHE INSEDIATIVE NELL’ALTA VALLE DEL FREDANE Dati preliminari dalle località Roggiano, Bosco dei Monaci e Goleto

Si pubblicano i risultati preliminari dell'indagine topografica svolta nell'alta valle del Fredane, negli anni 2008-2010, allo scopo di ricostruire i modelli insediativi che ne caratterizzarono le diverse epoche storiche. Lo studio ha interessato un'area di 70 chilometri quadrati ricadente nei comuni di Rocca San Felice, Sant'Angelo e Torella dei Lombardi, permettendo di integrare i dati degli scavi archeologici eseguiti nei castelli dei comuni appena elencati con l'indagine territoriale, secondo una metodologia divenuta consuetudinaria per l’archeologia medievale. Si è così implementata la conoscenza di un’area presa raramente in considerazione dalla storiografia locale e dalla ricerca scientifica. Dell’indagine condotta, che ha portato ad un esponenziale incremento nella conoscenza dei siti di interesse archeologico, riconoscendone 80 su una precedente identificazione di 20, si illustrano qui i risultati preliminari relativi al comparto territoriale delle contrade Roggiano, Bosco dei Monaci e Goleto dove sono collocati 19 di essi.

Pedemonte (Alagna, 1242 m) - Fum d’ekku (2071 m). La frequentazione medievale del versante meridionale del Monte Rosa

Le valli del Sesia, ubicate tra il margine padano ed il Monte Rosa, presentano un'estrema varietà di paesaggi naturali. Le diversità geomorfologiche, climatiche e botaniche hanno creato i presupposti per una frequentazione differenziata del territorio valsesiano, che ha originato una gran varietà di paesaggi antropici. Una fitta rete di sentieri, ripristinati e segnalati negli ultimi due decenni dalla Commissione segnaletica della sezione di Varallo del CAI, permette la fruizione escursionistica di tutti i settori della Valsesia lungo itinerari caratterizzati dai suoi diversi paesaggi naturali ed antropici. (2071 m)