PARAMETRI PER SEMPLIFICARE L’ITALIANO ISTITUZIONALE: REVISIONE DELLA LETTERATURA (original) (raw)

2024, Italiano LinguaDue

Nel contributo gli autori si propongono di presentare una revisione ragionata della letteratura italiana o sull’italiano in termini di parametri morfosintattici e lessicali che correlano con una maggiore semplicità linguistica. L’analisi si concentrerà in particolare sulla varietà dell’italiano istituzionale, cioè la lingua usata dalla pubblica amministrazione. Viene considerata sia la letteratura linguistica (Cortelazzo 2014, Cortelazzo e Pellegrino 2003) sia quella prodotta nell’ambito dei progetti di semplificazione linguistica realizzati a vario titolo dalla pubblica amministrazione, come ad esempio (Fioritto 1997). La revisione dei testi ha come obiettivo la costruzione di una lista dei parametri condivisi, che abbiano misurato il diverso impatto di ciascun parametro sulla leggibilità di un testo. La nozione di complessità che viene presa in considerazione in questo contributo è la cosiddetta complessità relativa al ricevente: un parametro è considerato più complesso di un altro se la sua presenza in un testo affatica o pregiudica del tutto la comprensione da parte del ricevente-lettore. Nel prendere in esame i vari sottotipi di complessità, gli indici sono distinti in base ai livelli di analisi: • Indice di complessità morfologica (Pallotti 2015); • Indice di complessità sintattica (Cortelazzo e Pellegrino 2003) • Indice di complessità lessicale (Mastidoro 2003) Gli autori schedano (senza pretesa di esaustività) software che a vario titolo utilizzano e fanno propria la nozione di semplificazione dei testi. A questo proposito, viene, ad esempio, preso in esame il software READ-IT (Dell’Orletta et al. 2011), che, come mostrato in Brunato e Venturi 2014, si rivela utile nella misurazione della leggibilità dei testi giuridici e il software Corrige, basato sulla formula GULPEASE (Lucisano e Piemontese 1988).

ESILIO, TESTIMONIANZA, LETTERATURA NEI RICORDI ISTRIANI DI GIANI STUPARICH

The essay analyzes Ricordi istriani by Giani Stuparich as a composition of different literary genres – narrative, lyric, nonfiction, autobiography – and with the aim to find and reveal the intimate, psychological and cultural tear- ing provoked by the erection of boundaries that never existed before: the ones separating Trieste and Istria, Italy and the ex-Yugoslavia. In this way it is pos- sible to distinguish two parallel spaces, two levels, close to each other, but at the same time divided into an almost insuperable hiatus: the world of “us” and “here” and the world of “them” and “there”.

IL NOVECENTO LETTERARIO ITALIANO

1. IL NOVECENTO LETTERARIO ITALIANO: DEFINIZIONI E RIFLESSIONI Novecento = si intende convenzionalmente il XX secolo, ma questo periodo deve essere comunque considerato in modo molto elastico poiché bisogna tener conto anche di ciò che c'è stato prima. Quindi si può prendere come riferimento il 1861 (anno dell'Unità nazionale): momento in cui si può iniziare a ragionare di lingua italiana e quindi di letteratura italiana. Il punto di arrivo di questo periodo va al di la della data di fine secolo, ovvero il 31 dicembre 1999; infatti giunge fino ai primi decenni del Duemila, con un rinnovamento portato ad una dimensione sempre più multiculturale, multi linguistica e multi etnica. Letterario = ci si chiede cosa si intende per 'letteratura'; questa parola fa subito pensare all'insieme dei romanzi, novelle e poesie ma ciò fa confondere le idee su quella che in realtà dovrebbe essere la nostra idea di letteratura. La definizione di letteratura comprende tutti quei testi scritti che esprimono la visione della vita dell'autore attraverso la creatività. Italiano = questo aggettivo non vuole sottolineare che la letteratura in lingua è più importante di quella in dialetto. Se noi per letteratura italiana intendessimo solo quella scritta in lingua italiana resterebbero escluse le opere dialettali e anche quei testi che autori italiani hanno scritto originariamente in un'altra lingua per ragioni personali o storiche. C'è anche da tener conto anche di quegli scrittori stranieri che, trasferitisi in Italia, hanno imparato l'italiano per poter scrivere e pubblicare i loro libri. Tutte queste osservazioni ci permettono di intendere la letteratura italiana non tanto quella scritta in lingua italiana, ma quella nata all'interno della cultura italiana, che quindi comprende anche autori espatriati. 2. DALL'UNITA' NAZIONALE AL NUOVO SECOLO: DALLA TRAZIONE AL RINNOVAMENTO DELLA POESIA La svolta culturale (e quindi anche letteraria), conseguente a quella avvenuta in Italia dal 1861, nacque nell'Europa centro-settentrionale dopo la prima metà del 700 quando avvenne la frattura della storia moderna (dopo la prima rivoluzione industriale-> mutamento economico). A seguito ci fu una rivolta contro una secolare tradizione culturale. All'inizio del secondo millennio prese forma e forza una tradizione letteraria fondata su un linguaggio molto diverso da quello parlato e rivolto soprattutto ad un pubblico di nobili ed ecclesiastici (ricordiamo il petrarchismo, cioè l'imitazione della poetica di Petrarca). Questa tradizione però si spezzò soprattutto in Francia, Germania e Inghilterra dopo la metà del 700, quando la borghesia reclamò un'arte che sapesse rappresentare con un linguaggio attuale i sentimenti e gli ideali degli uomini contemporanei. In Italia la tradizione si spezzò nell'800 con il movimento romantico che cercò di allargare il suo pubblico e di avvicinarsi sempre più alla prosa. Per raggiungere questi obiettivi però occorreva intervenire sul linguaggio che incominciò piano piano ad

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LA MORALITÀ DELLE ISTITUZIONI: PROFILO DI UN ARCHIVISTA

Intorno agli archivi e alle istituzioni. Scritti di Claudio Pavone, a cura di Isabella Zanni Rosiello, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali; Dipartimento per i beni archivistici e librari, Direzione generale per gli archivi, 2004, pp. 729-754