PARAMETRI PER SEMPLIFICARE L’ITALIANO ISTITUZIONALE: REVISIONE DELLA LETTERATURA (original) (raw)
Nel contributo gli autori si propongono di presentare una revisione ragionata della letteratura italiana o sull’italiano in termini di parametri morfosintattici e lessicali che correlano con una maggiore semplicità linguistica. L’analisi si concentrerà in particolare sulla varietà dell’italiano istituzionale, cioè la lingua usata dalla pubblica amministrazione. Viene considerata sia la letteratura linguistica (Cortelazzo 2014, Cortelazzo e Pellegrino 2003) sia quella prodotta nell’ambito dei progetti di semplificazione linguistica realizzati a vario titolo dalla pubblica amministrazione, come ad esempio (Fioritto 1997). La revisione dei testi ha come obiettivo la costruzione di una lista dei parametri condivisi, che abbiano misurato il diverso impatto di ciascun parametro sulla leggibilità di un testo. La nozione di complessità che viene presa in considerazione in questo contributo è la cosiddetta complessità relativa al ricevente: un parametro è considerato più complesso di un altro se la sua presenza in un testo affatica o pregiudica del tutto la comprensione da parte del ricevente-lettore. Nel prendere in esame i vari sottotipi di complessità, gli indici sono distinti in base ai livelli di analisi: • Indice di complessità morfologica (Pallotti 2015); • Indice di complessità sintattica (Cortelazzo e Pellegrino 2003) • Indice di complessità lessicale (Mastidoro 2003) Gli autori schedano (senza pretesa di esaustività) software che a vario titolo utilizzano e fanno propria la nozione di semplificazione dei testi. A questo proposito, viene, ad esempio, preso in esame il software READ-IT (Dell’Orletta et al. 2011), che, come mostrato in Brunato e Venturi 2014, si rivela utile nella misurazione della leggibilità dei testi giuridici e il software Corrige, basato sulla formula GULPEASE (Lucisano e Piemontese 1988).