Le monete puniche di zecca sarda di Son Salomó Ciutadella (Minorca) e il riflesso della guerra dei mercenari in Sardegna e nelle Baleari (original) (raw)

Raffaele Iula, "Un denaro poco noto della zecca di Salerno", in "Monete Antiche", n° 81, Maggio/Giugno 2015, pp. 28-33.

La produzione monetale della zecca di Salerno è sicuramente una delle più affascinanti ed ancora meno conosciute di tutto il panorama numismatico dell'Alto Medioevo. Le monete coniate in più di tre secoli e mezzo di attività riescono a riservare non poche sorprese a chi sa osservarle con attenzione, passione e spirito d'interpretazione. L'intento di questa piccola ricerca consiste nel mettere a fuoco, nel modo più semplice e diretto possibile, le vicende storiche e le controversie numismatiche che ruotano intorno ad una misteriosa monetina salernitana, "notata", per dir così, e pubblicata per la prima volta nel 1998 dagli Autori del quattordicesimo volume della collana del Medieval European Coinage. 1 Chi scrive ha infatti compreso l'importanza di chiarire ulteriormente il ruolo che potrebbe comportare una tale scoperta e la carica storica dell'autorità che fece battere questo denaro, la quale, da marginale che era, potrebbe in realtà rivelare molte sfaccettature più complesse di quanto si è creduto finora.

Un guerriero (penitente?) dal contesto sepolcrale di Laerru in provincia di Sassari. Nuove ipotesi interpretative su alcuni pendagli di Sardegna, 2021, full text

Bollettino di Archeologia on line XII,1, 2021

The study concerns the recognition, unpublished to date, of a penitential instrument (a scourge) present in a late 8th-early 9th century AD funerary complex. This object is part of the equipment of an élite figure, probably a warrior, who lived in Sardinia during the historical period in which objects of Byzantine, Lombard and Carolingian tradition are present in burials, characterizing individuals which were by now participating in a heterogeneous social structure. The scourge may testify to a very rare and early presence of penitential practices by an Aryan of military rank, perhaps a Lombard, who had converted. This allows us to make assumptions about other similar, but different, objects of still controversial interpretation.

P. Xella, “Le testimonianze epigrafiche”, in L.-I. Manfredi – A. Mezzolani Andreose (ed.) Iside punica. Alla scoperta dell’antica Iol-Caesarea attraverso le sue monete, Bologna 2013, 143-157.

Le testimonianze epigrafiche in lingua punica provenienti dall'antica Iol/Caesarea, l'attuale Cherchel ( ), sono costituite da una piccola serie di documenti che formano, comunque, un dossier di interesse non irrilevante. Due di essi, in particolare, sono importanti per le loro implicazioni storico-culturali, oltre che linguistiche. Si tratta di due iscrizioni funerarie, di cui una è il celebre epitaffio commemorativo di Micipsa e l'altra una bella epigrafe funeraria in ricordo di una donna, che ricopriva un ruolo socio-religioso di prestigio, dedicatale dai membri della sua famiglia.