Anno Santo 2025, la storia della Necropoli vaticana, i Papi e i Giubilei, Acistampa, 31.07.2024 (original) (raw)

Napoli. Catacombe di S. Gennaro. Cripta dei Vescovi. Restauri ultimi, in Rivista di Archeologia Cristiana 91, 2015, pp. 7-34.

Dagli esordi degli anni '70 del secolo scorso e, dunque, dal momento della scoperta 1 , la "cripta dei vescovi" -così come la definì Umberto Maria Fasola 2 -rappresenta il cuore monumentale, storico ed iconografico delle catacombe napoletane di San Gennaro a Capodimonte ( ). Un cuore che si dimostrò, da subito, estre mamente fragile, specialmente per quanto attiene la decorazione musiva 3 e pure quella, oramai sistematicamente asportata e dispersa dell'opus sectile 4 , che, assieme ad un trattamento ad affresco, oggi molto evanido, arredavano il prezioso "sacello episcopale" della chiesa partenopea d'età tardoantica e protobizantina, nel senso che qui erano sistemate le sepolture di alcuni presuli della Chie sa locale del V e del VI secolo, a fianco del sepolcro del vescovo cartaginese Quodvultdeus 5 ( ). * * * Durante gli ultimi anni, è ripreso il corso dei restauri nel complesso catacombale di S. Gennaro, con recuperi estremamente complicati, come nel caso dell'arcosolio della traditio legis 6 ( ), e con scoperte e/o riscoperte di affreschi già intercettati nel passato prossimo, ma ora più nitidi o arricchiti da nuove im portanti porzioni, che lasciano intravedere programmi decorativi pretenziosi, monumentali e frutto di una committenza altolocata per rango e potenziale economico, come nel caso degli arcosoli di Bitalia e di Cerula 7 .

LA NECROPOLI VATICANA E LA “MEMORIA” DI SAN PIETRO NELLA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA.

2023

Come e quando è stata realizzata la prima monumentalizzazione della “tomba” di san Pietro? Perché non è corretto parlare di “tomba”? In che modo questa “sepoltura” ha influenzato la divulgazione scientifica?. Queste sono le domande che mi sono posta approcciandomi all'argomento e alle quali ho cercato di dare risposta. Ho pubblicato la mia tesi solo su questo sito.

Note su Agapio, autore dell’Eptalogo, in Esegesi, Vissuto Cristiano, Culto dei Santi e Santuari. Studi di Storia del cristianesimo per Giorgio Otranto, a cura di I. Aulisa-L. Avellis-A. Campione-L. Carnevale-A. Laghezza, “Quaderni di Vetera Christianorum” 34, Edipuglia, Bari 2020, pp. 41-51.

domenIco lAssAndro, Nabuthae historia tempore vetus est usu cottidiana. Su un severo sermone di Ambrogio in divites gAetAno lettIerI, Tolomeo e Lucio martiri gnostici. Una confessio fidei valentiniana nella Roma della metà del II secolo Aldo luIsI, La presenza di Ovidio nei Padri della Chiesa edmondo f. lupIerI, Il corpo di Cristo. La sepoltura di Gesù secondo Matteo mArcello mArIn, Agostino celebra i martiri Scillitani: il sermo 299/D VIncenzA mIlAzzo, La Lettera 11 di Gerolamo. Proposte di lettura Adele monAcI cAstAgno, Phantasiae diaboliche: la demonologia della Vita Antonii fra stoicismo e retorica AntonIo V. nAzzAro, Le comunità ecclesiastiche dell'Italia annonaria nell'Epistolario di Ambrogio frAnçoIs neVeux, Chanoines séculiers et chanoines réguliers dans les cathédrales normandes. La question du célibat ecclésiastique (XI e-XII e siècles) gIoVAnnI AntonIo nIgro, La figura di Giobbe nell'omiletica basiliana lorenzo perrone, La salvezza dei giudei secondo Gerolamo: una nota sui Tractatus in Psalmos mAuro pesce, Divieto delle immagini e ekphrasis delle visioni luIgI pIAcente, Legumina marina (Ruric., epist. 2,44 e Avit., epist. 82,5) gIoVAnnI polArA, Cassiodoro poeta emAnuelA prInzIVAllI, «Chi fa il male per secondo non commette male minore» (Tolomeo, Epistula ad Floram 5,4). I cristiani e il dibattito sulla violenza di Dio fra II e III secolo mArIo restA, Il culto coreutico dei martiri fra IV e V secolo roBerto rusconI, Dalle prime stampe ai bollettini: una propaganda per i santuari teresA sArdellA, Le elezioni del vescovo di Roma: percorsi istituzionali e normativi (fine V secolo) gIuseppe sergI, L'impero carolingio e le chiese nel secolo IX AntonellA torre, Malattia e medicina nella letteratura cristiana antica André VAuchez, Miracles à Crémone : naissance et déclin du sanctuaire de S. Homebon (Omobono, † 1197) gIoVAnnI mArIA VIAn, Cirillo di Alessandria sui Salmi: alla ricerca dei testi autentici cAtherIne VIncent, Sanctuaires et indulgences, un dossier à reprendre : l'exemple du Mont Saint-Michel-au-Péril-de-laMer nelu zugrAVu, Aux débuts de la recherche de l'histoire du Christianisme dans les provinces danubiennes-Vasile Pârvan et Jacques Zeiller

>Mino da Fiesole, Niccolò Longhi da Viggiù e aiuti, scalpellini d’età neoclassica: San Pietro<, ne «La Basilica di San Pietro in Vaticano», a cura di Antonio Pinelli, Franco Cosimo Panini Editore, Modena 2000, «Testi/Schede», pp. 845-848, e «Atlante**», pp. 1102-1103

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Per una tipologia dei piattelli piani votivi funerari: l'esempio della Necropoli della Cupa di Vignanello di Piergiuseppe Poleggi. In "I Falisci attraverso lo specchio. Atti della giornata di studi per festeggiare Maria Anna De Lucia Brolli" (Officina Etruscologia 13, Roma 2017)

The aim of this article is a typological approach to a ceramic type which was particularly common among the funerary finds, the flat votive plates. These do not show any distinctive morphological or iconographic element which may allow to any possible, even approximate, dating. Widely attested all over the Etrusco-Italic funerary area for several centuries, with a peak in the Hellenistic period and still during Romanization, the flat plates due to this lack of dating elements can be considered from a typological point of view. Starting from their presence in the Necropoli della Cupa at Vignanello (VT), this survey attempts at a morphological classification of the plates within a pattern which includes different shapes, according to some distinctive features: the rim, more or less round, the brim, more or less bending downwards, the presence or the lack of a distinct foot, the central basin, separate or one with the brim, besides further painted or incised elements. What results is a typological pattern where the different plate shapes can be set, though without any chronological connotation which ought to be detected among the other ceramic evidences of funerary sets. In questa sede si tenta un approccio tipologico per una classe ceramica molto diffusa in ambito funerario come i piattelli piani votivi, i quali per loro natura non presentano particolari elementi morfologici o di apparato iconografico che possano fornirne una datazione, anche approssimativa. Abbondantemente attestati in ambito funerario nell’area etrusco-italica in un periodo plurisecolare, con un picco in età ellenistica senza però scomparire con la romanizzazione, i piattelli votivi piani, proprio a causa della mancanza di particolarità datanti, sono tuttavia approcciabili da un punto di vista tipologico. Prendendo ad esempio la loro presenza nella Necropoli della Cupa di Vignanello (VT), si tenta, in questo contributo un loro inquadramento morfologico all’interno di uno schema che distingue per tipi alcune particolarità delle loro forme: il bordo, più o meno arrotondato, la tesa più o meno ricadente verso il basso, la presenza o la mancanza di un piede distinto sul fondo esterno, la vasca interna separata o meno dalla tesa, oltre ad eventuali caratterizzazioni dipinte o incise. Se ne ricava uno schema tipologico in cui inquadrare le varie forme di piattello, pur senza fornirne connotazioni cronologiche che vanno cercate nelle altre attestazioni ceramiche dei corredi di appartenenza.

Hamministrar il cibo del corpo et anco de l'anima. I caritatanti dell'Oratorio filippino nell'ospedale papale di Santo Spirito (secc. XVI-XVII), in Attraverso la storia. Nuove ricerche sull'età moderna in Italia, a cura di E. Ivetic, Napoli, Editoriale Scientifica, 2020, pp. 423-42

Attraverso la storia. Nuove ricerche sull'età moderna in Italia, 2020

The paper deals with the charitable activities promoted by Filippo Neri’s Oratorio in the Roman hospital of Santo Spirito during the XVIth and XVIIth centuries. It aims at underlining the entanglement of spiritual and bodily care in the patients’ daily relief, focusing on the mutual spiritual benefit experienced by the sick and their souls’ healers, in order to emphasize the complex dynamics tooking place in an early modern hospital, and the necessity to analyze them integrating different perspectives.