Il linguaggio degli animali nel pensiero antico. Una sintesi storica (original) (raw)
zione ('zoosemiotico', appunto), ribadisce l'esistenza di uno esclusivamente umano ('antroposemiotico') 3 . Sul versante più specifico degli studi di etologia e zoologia si è assistito allo sviluppo di una serie di esperimenti sui sistemi comunicativi degli animali, nonché sulle possibili analogie e differenze con il linguaggio umano. Pionieristici in questo senso erano stati i lavori di von Frisch (cominciati intorno al 1949) sulle Tanzsprachen delle api, ovvero sulla possibilità che hanno le api di indicare, attraverso diversi tipi di danze, informazioni sulla presenza, l'ampiezza e la posizione di una fonte di cibo. Una funzione essenziale hanno avuto, in una fase successiva, gli innumerevoli studi compiuti sui primati, come quelli (cominciati nel 1966) dei coniugi Gardner, che tentarono di insegnare una versione semplificata del linguaggio dei gesti americano (ASL) a una femmina di scimpanzé di circa un anno, la celeberrima Washoe; o quella dei coniugi Premack (dal 1967 al 1971) con un'altra femmina di scimpanzé, Sarah, a cui tentarono di insegnare un linguaggio artificiale, fatto di parole (plastic words) che si attaccavano ad una lavagna magnetica. In anni più recenti (1980), esperimenti condotti da Savage-Rumbaugh su un bonobo, Kanzi, hanno rivelato inattese attitudini di questi primati a imparare a capire il linguaggio verbale, rispondendo appropriatamente a ordini e domande ma anche formulando richieste, molto spesso, in maniera spontanea 4 .