‘L'influence des mots, le pouvoir des images : acheter de l'art à distance en Italie aux XVI et XVII siècles', in Luisa Capodieci and Isabelle His, eds, La Noblesse et les arts, monographic issue of the journal Seizième Siècle, no. 12 (2016), pp. 127-43. (original) (raw)
Gli studi di storia del collezionismo considerano spesso le raccolte d’arte come il risultato di scelte oculate e gusti personali dei singoli collezionisti. Questo approccio tende a trascurare il ruolo chiave svolto da agenti e intermediari. Il loro intervento era cruciale soprattutto nei casi di contrattazioni a distanza, quando cioè il potenziale acquirente poteva effettuare la sua scelta solamente sulla base di dettagliate descrizioni, expertise affidate ad artisti di fiducia, disegni (soprattutto per le sculture antiche) e calchi (per intagli e monete rare). In questo contributo mi concentro su queste forme di comunicazione verbali e visive tra agenti e collezionisti e ne valuto l’impatto sul processo di formazione delle collezioni in Italia tra Cinque e Seicento.