STORIA DELLA CAMPANIA: Pezza, Michele, detto "Fra' Diavolo" (original) (raw)
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Michele, il diavolo e la morte di Mosè (Gd 9) su un capitello di San Michele Maggiore a Pavia
La basilica di San Michele Maggiore di Pavia è nota per essere stata, nei secoli centrali del medioevo, il luogo di numerosi avvenimenti significativi. Il suo speciale legame con il palatium eretto nel VI sec. dal re Teodorico, ne aveva fatto il templum regium in cui Rotrude, figlia di Lotario I e di Ermengarda, aveva ricevuto il battesimo nell'839. Nei secoli successivi, all'interno della basilica si svolsero i riti di incoronazione dei re italici: Berengario I (888), Lodovico III (900), Ugo (926), Berengario II e il figlio Adalberto (950), Arduino d'Ivrea (1002), Enrico il Santo (1004) e Federico I il Barbarossa (1155).
26/12/22, 21:38 STORIA DELLA CAMPANIA: Monsignor Pietro Paolo de' Medici: un ritratto di famiglia
Scavare profondamente negli archivi apporta notizie nuove ed aggiornate, anche se non sono in linea diretta frutto di ricerche pertinenti ad un dato argomento e/o soggetto ma trasversali. In virtù di una documentazione, sia pure frammentaria e di natura prettamente economica, da secoli custodita dalla famiglia Lenzoni de’ Medici presso la villa “La Costaglia”, nel comune di Quarrata, vivace centro in provincia di Pistoia, sappiamo qualcosa in più attorno alla figura di Monsignor Pietro Paolo de’ Medici, vescovo della diocesi di Alife nella prima metà del XVII secolo, morto in Castello d’Alife (ora Castello del Matese), soccorrendo gli appestati. Senso del dovere e rigore morale appaiono lampanti e chiari del pari nelle carte che ci accingiamo a leggere e che delineano un uomo determinato a mantenere fede agli impegni presi.
LA CHIESA NELLA STORIA FRA SANTITA' E PECCATO
Viven Homo VI/2, 1995
SOMMARIO Si riprende il tema della santità della chiesa, rimettendo a fuoco il problema del rapporto fra santità e peccato, alla luce della dottrina della giustificazione, sulla quale in un recente documento della Commissione mista cattolica roana - evangelica luterana, si sta profilando un ampio consenso ecumenico. Attraverso alcuni testi di Barth e di Journet da un lato, di Bonhoeffer e di Von Balthasar dall'altro, si delinea sullo sfondo della questione il più vasto tema del rapporto della chiesa con la storia. Se non si vuole costruire un'ecclesiologia astorica, bisognerà - questa è la tesi dell'articolo - ripensare l'idea della santità della chiesa, sviluppando di più la sua dipendenza dal concetto della misericordia e del perdono di Dio e considerandola inclusiva di un principio-conversione e di un principio-riforma.
2022
Documento trascritto dall'erudito Ottaviano Melchiorri e consegnato in copia allo storiografo Bartolomeo Chioccarello (o Chioccarelli), databile al secondo decennio del XVII secolo. Donna Vittoria Caetani, duchessa di Sermoneta, pretendeva la dote di paraggio, ammontante a 12 mila ducati, dal duca di Laurenzana, e nuovo signore di Piedimonte, Don Francesco Caetani (o Gaetani) d'Aragona. Nel diritto feudale, la dote di paraggio era la quota dei beni che il primogenito, titolare esclusivo della successione del feudo, era obbligato a dare ai fratelli cadetti, per compensarli della loro esclusione nella successione stessa. Dal prezioso testo emergono particolari di eccezionale rilevanza, quali : (1) l'apparizione nella genealogia di casa Gaetani d'Aragona di Don Luigi, omonimo del gesuita, padre superiore dell'abbazia di Santa Maria di Pulsano, nel comune di Monte Sant'Angelo, in Capitanata (corrispondente all'attuale provincia di Foggia); (2) il governatore di Piedimonte, nominato dal feudatario con il consenso regio, prendeva possesso dell'incarico giurando davanti al duca e al "regimento" (il governo cittadino) nella chiesa del convento di San Domenico durante una solenne cerimonia.
Cosenza, l'Angelo della storia sulle rovine degli uomini
Emergenza Cultura. In difesa dell'articolo 9., 2018
L’uniforme grigiore delle rovine squadernate sotto quel cielo plumbeo mi ha riportato alla mente un quadro di Paul Klee, l’Angelus Novus, descritto in un famoso passo del filosofo tedesco Walter Benjamin. Ho capito che l’osservatore delle nostre macerie altri non era che l’Angelus Novus di Klee, la cui apparizione, sul palcoscenico del presente, viene spiegata da Benjamin in questo modo: “C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus.
Documenti storici sulla “abbazia” di San Michele di Cervignano
The monograph "Michael, the celestial warrior. The Abbey of St. Michael the Archangel in Cervignano of Friuli. The history, the digging, the worship" - published in 2010 - contains the proceedings of the homonymous conference held in Cervignano (Udine) at the end of September 2008 on the initiative of the Aquileia Archaeological Group. On pages 188-217, the author of the essay "Historical documents on the 'Abbey' of St. Michael of Cervignano" analyzes the (few) testimonies related to the michaelic 'monasterium' riverside Ausa, the "castrum Ciruiganum" and the surrounding 'silva', the "villa de Siruiana", the 'centa' encircling the 'plebs' with its 'platea', and the "Insula Cirvignani"; also talking about a possible mention of that 'monasterium' in the eighth century, about the ancient (bell) tower, about the presumed "little church" of the eleventh century, about the remains of mosaic floors, about the ambiguities of the term 'monasterium' before the twelfth century and finally about the main stages in the history of the local 'pieve' of St. Michael the Archangel Nel 2010 è stata data alle stampe la monografia "Michele, il guerriero celeste. L’Abbazia di S. Michele Arcangelo di Cervignano del Friuli. La storia, lo scavo, il culto", contenente gli atti del convegno omonimo svoltosi a Cervignano (Udine) alla fine di settembre del 2008 su iniziativa del Gruppo Archeologico di Aquileia. Alle pagine 188-217, trova spazio il saggio "Documenti storici sulla 'abbazia' di San Michele di Cervignano": in esso l’autore analizza le (poche) testimonianze relative al 'monasterium' micaelitico in riva al fiume Ausa, al "castrum Ciruiganum" e alla 'silva' circostante, alla "villa de Siruiana", alla 'centa' attorniante la 'plebs' con la 'platea' antistante, e alla "Insula Cirvignani"; trattando pure dell’eventuale citazione del 'monasterium' nell’VIII sec., dell’antica torre (campanaria), dell’ipotizzata "chiesetta" dell’XI sec., dei resti musivi pavimentali, della non univocità del termine 'monasterium' prima del XII sec. e infine delle principali fasi della storia della locale 'pieve' di San Michele Arcangelo