Henry Fagot : il nome della spia (original) (raw)

2018

Abstract

Fino ad ora di quell'Henry Fagot, spia antifrancese al soldo degli inglesi presso l'ambasciata francese a Londra guidata da Michel de Castelnau, si sapeva solo quanto emerso dalle ricerche di John Bossy nella sua famosa/famigerata monografia del 1991. Le ragioni per cui Bossy aveva dedotto che Henry Fagot fosse solo un nomen inventato e che dietro questa trista figura si celasse in verità Giordano Bruno erano diverse. Analizzando le lettere delatorie di Fagot, che frugava, origliava e confessava i residenti dell'ambasciata per riferire a chi di dovere, Bossy sosteneva che l'uomo in questione non conosceva il francese come un madrelingua dovrebbe fare; che viceversa conosceva bene l'italiano, che era un feroce antipapista e che era un religioso, potendo esercitare la confessione, attraverso la quale estorceva confidenze. Questo profilo, associato al fatto che Fagot, nonostante la compresenza di Giordano Bruno nella residenza di Castelnau, non lo nominasse mai, portò Bossy a dedurre che Bruno-Fagot fossero la stessa persona. In questo breve articolo si presenta, attraverso una documentazione d'archivio e una testimonianza a stampa, un Henry Fagot realmente esistito, il cui profilo biografico si adatta alla perfezione alle caratteristiche del Fagot londinese. Fagot non era un religioso ma avrebbe potuto esercitare il sacramento della confessione, era un privilegio concesso alla sua Arciconfraternita, quella dei palafrenieri pontifici, cui appartenne almeno tra il 1565 e il 1570, anno in cui divenne Decano. Fagot, data la lunga permanenza a Roma, presso la corte pontificia, conosceva bene l'italiano. Dai documenti romani risulta che Henricus Fagotus era "galica natione", dunque era francese, ma poteva anche essere un francese di scarsa cultura, solo che Bossy coglieva errori e sciatterie indegne di un uomo di Chiesa, ma il nostro Fagot non era uomo di Chiesa, non era un regolare, né secolare, non era vero sacerdote ma un palafreniere pontificio (uomini scelti per tale incarico dagli ambasciatori stranieri a Roma per tutt'altre abilità) e nulla sappiamo della sua formazione. Fagot era un feroce antipapista e le ragioni di tale atteggiamento potevano essere legate all'esperienza romana, a Roma poteva aver appreso l'arte della delazione e aver maturato una sensibilità politica anticattolica. Fagot non citava mai Bruno non perché fossero la stessa persona ma probabilmente perché Bruno non era la 'vittima' ideale per la nostra spia; a Parigi per sua stessa ammissione, Bruno se ne stava alla larga dalla celebrazione eucaristica e dai confessori, perché avrebbe dovuto sottoporsi a tale forzatura proprio a Londra? Sul ruolo politico e culturale di Bruno, durante il soggiorno londinese - ricostruito per via congetturale e con sincera generosità dalla storiografia bruniana - a mio parere da ridimensionare, rinvio ad alcune pagine del mio "All'ombra del rogo" (2016). Sembra che Henry-Henri Fagot/Fagotus non fosse solo un evocativo e allegorico nomen, come riteneva Bossy, ma un personaggio realmente esistito. Il Fagot palafreniere pontificio che fu attivo a Roma tra il 1565 e il 1570 fu lo stesso Fagot che tramava nell'ombra, nell'ambasciata francese a Londra e che Bossy aveva identificato con Bruno? Personalmente ritengo di sì, due Henry Fagot omonimi sono pure pensabili, ma alquanto inverosimili; si consideri pure che, fin dagli anni romani il 'mio' Fagot lavorava per il D'Oseil, personaggio centrale nella mappa di relazioni diplomatiche tra Parigi-Londra-Scozia e che il Fagot di Bossy stette dentro lo stesso drammatico triangolo negli anni del soggiorno inglese di Bruno.

candida carella hasn't uploaded this paper.

Let candida know you want this paper to be uploaded.

Ask for this paper to be uploaded.