C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA. Il soggetto (original) (raw)

4. C'era una VOLTA

Architettura e Cooperazione: materiali, cultura, esempi, processi LEZIONE 4 L'ultimo incontro di questo ciclo di lezioni ha un carattere prettamente edilizio ed un approccio di tipo pratico-applicativo, consiste nella costruzione del modello in scala 1:5 di un particolare sistema voltato sperimentale. La scala scelta è sufficientemente piccola perchè l'esperienza consenta di affrontare tutti gli ordini di problemi, non solo quelli geometrici ma anche quelli tecnologici, costruttivi e strutturali. Costruire un modello in scala 1:5 non comporta difficoltà minori rispetto alla scala reale, se escludiamo i problemi legati alla resistenza dei materiali (che affronteremo in seguito) e la necessità di ponteggi. Vogliamo qui spiegare il significato di questa attività didattica, cercando di approfondire alcuni dei principali temi connessi all'esercitazione. Certamente il solo fatto di maneggiare un materiale da costruzione porta ad accrescere la propria confidenza con esso, dunque mettere le mani nella terra significa testarla, esperirne le caratteristiche e comprenderne le potenzialità. Farlo poi su un modello in scala, libera il lavoro dalla componente di fatica fisica (sollevare mattoni che pesano diversi chili ed arrampicarsi in cima a delle impalcature), dando modo di concentrarsi totalmente sul gesto materiale. Nel nostro caso, trattandosi di un modello di copertura sperimentale, vi saranno anche degli importanti output diretti, ossia delle informazioni che saranno preziose per poi costruire un prototipo in scala reale, e che diventeranno patrimonio condiviso. In queste pagine, che i partecipanti al corso potranno leggere prima dell'attività stessa, voglio motivare l'importanza di questo esperimento, spiegando innanzitutto perchè ci concentriamo sul tema delle coperture e, tra tutte le possibilità, perchè lavoriamo proprio sulle strutture pesanti spingenti in terra cruda. Poi introdurrò i dettagli della tecnica specifica che vorrei sperimentare, analizzandone sia le potenzialità che i punti critici. Infine, in un ultimo capitolo, cerco di mettere a fuoco i concetti principali utili alla concezione strutturale di coperture archivoltate in terra, a prescindere da questo specifico modello. Il micro-cantiere che cercheremo di realizzare in occasione dell'ultimo incontro di questa serie di lezioni sarà gestito in maniera aperta, nel senso che tutte le scelte costruttive saranno prese insieme, discutendo quale sia l'idea migliore sul momento. Naturalmente l'idea progettuale non sarà in discussione, poche ore altrimenti non potrebbero bastare. Quindi si parte avendo già le dimensioni dell'oggetto, con i mattoni e la malta già preparati e pronti all'uso. Quello che si chiede ai partecipanti è di terminare la lettura di queste pagine, dopodiché cercare di visualizzare ogni fase del cantiere, dai tracciamenti alla posa dell'ultimo mattone, per poter dare un contributo attivo non solo materiale all'attività di cantiere. Figura 1: Modello in scala 1:2 di una cupola ogivale, costruito con il Prof. Massimo Corradi e l'Arch. Francesco Frassinelli nel 2005, presso la Facoltà di Architettura di Genova.

IL MISTISCIMO DEL VOLTO

inaccessibile agli uomini, perfino ai profeti, ma esteriorizzata e rivelata mediante la presenza di Angeli di altissimo livello: i Serafini, coloro che ardono al cospetto della Sua infinita Potenza. Essi stanno intorno al Volto di Dio, lodandolo e adorandolo senza posa e cantando il Sacro Trisaghion: Santo, Santo , Santo, il Signore Dio degli Eserciti! Il Volto di Dio è inaccessibile all'uomo, per cui egli si mostra per il tramite dei suoi più prossimi servitori. Talvolta essi sono anche inviati a Profeti dotati di tale dignità da poter essere sollevati fino ad ammirare direttamente il Volto di Dio. È stato questo il caso del profeta Isaia purificato da uno dei Serafini; è stato questo il caso di San Francesco d'Assisi, il cui corpo fu purificato nella carne da un altro Serafino che gli impresse le Sante Stigmate di Gesù Cristo. Dopo la Venuta del Signore, infatti, i Serafini sono gli Spiriti del Santo Volto di Cristo e i primi interpreti delle Fiamme del Suo Sacro Cuore. La

LA CONQUISTA DELL'AMERICA ED IL SUO ROVESCIO Tra io e alterità

Leggere La conquista dell'America di Tzvetan Todorov e, in parallelo, Il rovescio della conquista di Miguel León-Portilla, suscita un curioso e ricco "cortocircuito", che fa emergere sin da subito la duplice natura di uno degli eventi che più ha caratterizzato la storia dell'umanità.

IL PASSATO COME UTOPIA E IL DESIDERIO DI STORIA

5. “Il passato come utopia e il desiderio di storia” in Rolf Petri (ed.) Nostalgia. Memoria e passggi tra le due sponde dell’ Adriatico, Roma-Venezia, Centro Tedesco di Studi Veneziani, 2010, 63-74, 2010

La reputazione del futuro e del passato è radicalmente cambiata durante l’ultimo mezzo secolo, portando a una inversione dei ruoli. Mentre cinquant’anni fa i modernisti bandivano il passato per salutare il futuro, oggi il passato si è trasformato nella nostra consolazione di fronte a un domani che incute paura. Un tempo gradevole e familiare, il futuro è diventato non uno straniero, ma un alieno

USA Una Sigaretta Ancora. Italo Svevo e il buon proposito

Lastricato di buoni propositi. Il centocinquantenario della nascita di Italo Svevo (1861-2011), a cura di Riccardo Cepach, Trieste, Comune di Trieste / Comunicarte edizioni, 2012

La storia -intesa come "fortuna" -della Coscienza di Zeno e del suo autore, il romanziere Italo Svevo, iniziano con queste parole che James Joyce scrive all'amico triestino il 30 gennaio del 1924: «Per ora due cose mi interessano. Il tema: non avrei mai pensato che il fumare potesse dominare una persona in quel modo. Secondo: il trattamento del tempo nel romanzo» 1 . Certo, Joyce ha appena intrapreso, e non ancora portato a termine, la lettura del romanzo e l'idea che il fumo, o meglio la lotta contro il fumo, rappresenti "il tema" del romanzo tout court è in parte una distorsione prospettica perché è la prima parte del romanzo che vi è specialmente dedicata. Ma, se vogliamo, è anche un'intuizione critica perché da molto prima che Svevo diventasse un classico moderno ed entrasse a far parte del canone della letteratura italiana, con la conseguente, frequentissima antologizzazione del capitolo III del romanzo (quello intitolato appunto Il fumo, che riempie quasi tutto il cassettino "Svevo" delle memorie scolastiche degli italiani), la "U.S.", l'eterna ultima sigaretta di Zeno Cosini, 2 mostra subito la tendenza a diventare un simbolo, un icona della narrativa sveviana. Fa a tempo ad accorgersene lo stesso Svevo che il 3 agosto del 1927 scrive a Montale: «Subito in Germania sto ottenendo qualche cosa con l'intervento di un amico. Infatti la "Literarische Welt" pubblicherà nei prossimi numeri una traduzione del "fumo" (tutti 1 Italo Svevo, Carteggio con , 1965, p. 29. 2 Introdotta dalle parole, sempre citate: «"15. 4. 1890 ore 4 1/2. Muore mio padre. U.S.". Per chi non lo sapesse quelle due ultime lettere non significano United States, ma ultima sigaretta» (Italo Svevo, La Coscienza di Zeno, in Id. Romanzi e "continuazioni", Milano, Mondadori, 2004, p. 653.

IL TRAUMA DEL RITORNO IN SÉ. Quando il Soggetto perde l'Oggetto.

La Rivista Culturale, 2023

Questo articolo analizza la perdita della relazione oggettuale, e cosa accade al "patrimonio personale" (il sentire) quando Il soggetto è costretto a ritornare in sé... il che delinea il sentimento d'amore come l'occasione di realizzare il proprio senso... fuori di sé. Ma cosa accade se devi ritornare in te?

Il soggetto sul piedistallo

2000

Spesso si fa confusione fra condizioni oggettive e soggettive nel processo rivoluzionario. Ciò porta a scambiare le situazioni sfavorevoli e gli insuccessi per carenze soggettive. Ma nella dinamica sociale, come nello studio delle interazioni fisiche in natura, ogni individuo, gruppo o partito, in quanto molecola partecipe di un tutto, non è isolabile dal contesto e la "sua" prassi soggiace alle leggi generali che muovono l'intera società. Il problema della rivoluzione, che polarizza le caotiche forze sociali in direzioni univoche di classe, è quindi strettamente legato al binomio teoria-prassi, e perciò anche all'unità inscindibile fra condizioni oggettive e condizioni soggettive, tra movimento sociale e partito.