ROSSELLÓ CALAFELL, G. "Espacios diplomáticos en época de la República romana: Cartago y el mundo púnico" , Gli Studi Sulla Repubblica in Italia e in Spagna. Politiche e città, Bari, 26 de setiembre de 2024. (original) (raw)

Enrico Acquaro, Pio II e la Spagna dei Fenici e dei Cartaginesi, in https://lamemoriadeifenici.wordpress.com, 11 giugno 2019.

Fig. 1-Pinturicchio, Pio II giunge ad Ancona. Scena della parete sud-ovest della Libreria Piccolomini, Cattedrale di Siena, 1503-1508. Un articolo del 2007 1 pubblica un testo inedito sulla Penisola Iberica di Enea Silvio Piccolomini (1405-1464), eletto pontefice nel 1458 con il nome di Pio II. L'autore della nota così valuta il testo: «Es evidente que el texto que presento no es más que un esbozo sin intención literaria alguna, unos breves apuntes tomados con rapidez, reunidos en unos pocos folios que aguardaban el momento de ser utilizados. No obstante, aunque su peso específico es escaso, considero que constituye una prueba más de que Piccolomini no 1 Domingo Fernández Sanz, Un texto inédito de Eneas Silvio Piccolomini acerca de Hispania, in Exemplaria classica 11 (2007), pp. 197-207.

Luciano Palermo, Il mercato romano nel carteggio di Francesco Datini (1377-1409). Lettere da Roma a Barcellona, Valenza e Maiorca, Roma nel Rinascimento, Roma, 2020, in «Archivio Storico Italiano», 179/3 (2021), pp. 604-607.

Recensione al volume: Luciano Palermo, Il mercato romano nel carteggio di Francesco Datini (1377-1409). Lettere da Roma a Barcellona, Valenza e Maiorca, Roma nel Rinascimento, Roma, 2020.

Investimenti immobiliari e proprietà portoghesi a Roma tra il XVII e il XVIII secolo. Antonio da Gama de Padua: la residenza in via del Corso, la vigna sulla via Salaria, in Tracce della presenza iberica a Roma in età moderna, a cura di James W. Nelson Novoa

www.giornaledistoria.net, 2021

L’articolo ha per oggetto l figura di Antonio da Gama de Padua, banchiere e uomo d’affari portoghese, morto a Roma nel 1705, dove si era trasferito nella seconda metà del XVII secolo. Come molti suoi connazionali giunti a Roma tra la metà del XVI secolo e l’inizio del secolo successivo, Antonio da Gama de Padua appartiene ad una famiglia di ebrei convertiti al cattolicesimo, che attraverso i loro commerci e una fitta rete di relazioni riescono ad inserirsi a tutti i livelli nell’ambito della società romana, riuscendo ad avere anche stretti rapporti con la corte pontificia. Attraverso i documenti d’archivio, tra cui l’Inventario post mortem dei beni di Antonio da Gama, è stato possibile descrivere in parte le sue residenze romane, tra cui una vigna con casino e giardino sulla via Salaria, acquistata nel 1701, e successivamente inglobata nella villa Gangalandi. Per quanto riguarda la sua abitazione, questa era situata in via del Corso, al piano nobile del palazzo costruito da Giacinto del Bufalo nella seconda metà del 600’. Dall’analisi dell’Inventario è stato possibile non solo stabilire l’entità della ricchezza del banchiere portoghese, ma anche la dimensione e la distribuzione del suo appartamento, oltre a conoscere i rapporti commerciali e d’affari con le altre famiglie portoghesi presenti a Roma in quel periodo, tra cui i Nuñez Sanchez e i Perez Vergueiro.