Il ritratto italiano nel Rinascimento (original) (raw)

Il ritratto e i miti dell’individualismo nel Rinascimento

in Loredana Olivato and Alessandra Zamperini (eds), Il ritratto e l’élite: il volto del potere a Verona dal XV al XVIII secolo, Rovereto (TN): Edizioni Osiride, pp. 11-20, 2012

per Verona, si vedano in particolare le pp. 188-191) e 1994 (alle pp. 260-262). Sulla genesi del progetto burckhardtiano, fondamentale GHELARDI 1991. 3 Sulla somiglianza come cifra qualificante della lettura burckhardtiana della ritrattistica si veda anche CIERI VIA 1989, in particolare le pp. 49-50.

L'ARTE DEL RINASCIMENTO ITALIANO

Tehran University, 2020

Il rilancio dell'apprendimento classico ha ispirato la filosofia dell'umanesimo rinascimentale, un elemento chiave che ha contribuito a modellare lo sviluppo intellettuale e artistico del periodo. Mentre il Naturalismo ha avuto una maggiore influenza sulla forma nell'arte rinascimentale italiana, l'Umanesimo ha avuto una maggiore influenza sull'argomento.

Il Rinascimento e il suo rovescio

Luca Barbirati, 2021

È necessario rievocare una precisazione già data circa l'uso dei singoli testi che compongono il Testo di una città. Toporov «cercava al loro interno quello che li collegasse ad altri testi proprio sul piano dell'espressione (oltre che del contenuto, naturalmente), cercava di individuare gli elementi di un linguaggio specifico che parlasse di Pietroburgo in un determinato modo esprimendo determinati concetti». 2 Dunque, se è fondamentale lavorare superficialmente al livello del vocabolario, è altrettanto indispensabile ragionare a quale livello profondo nasca questo determinato lessico. Con il poeta e critico letterario giapponese Ōoka Makoto (1931-2017) si possono constatare vere le frasi che seguono: […] le parole che noi adoperiamo sono la punta di un iceberg. E cos'è la parte sommersa sotto la superficie del mare? Questo non è altro che il cuore di chi ha creato le parole, e allo stesso modo è anche il cuore degli altri, che viene trasmesso e condiviso nella parte sommersa sotto la superficie del mare delle parole. 3 L'ostrica contiene una perla; il Testo contiene un mito, che ne è altresì la trama. È l'aspetto più metafisico della riflessione critica di Toporov sulla città di Pietroburgo, in cui-con le parole dello stesso Toporov-«viene rappresentato il tema principale, quello della vita e della morte, e vengono formulate idee per il superamento della morte e ricercate strade verso il rinnovamento, verso la vita eterna». 4 Come riconosce Andrej Rančin «V. N. Toporov non è soltanto un filologo, ma anche un filosofo», 5 ed è proprio questo l'aspetto più importante da tenere in considerazione. Firenze certamente non è Pietroburgo, ma si presta-forse più di ogni altra città italiana-ad essere letta attraverso questa lente particolare. Come è già stato visto nella prima parte, al cuore della città di Firenze e delle sue rappresentazioni vi è presente un mito bifronte, non sempre visto nella sua continua dualità, che permette due letture antitetiche della stessa città-la città dei fiori e la città dell'anima-1

O. Scognamiglio, La difficile arte del ritratto: esempi francesi tra Rivoluzione e Impero, in La Fantasia e la Storia. Studi di Storia dell’arte sul ritratto dal Medioevo al Contemporaneo, a cura di G. Brevetti, Palermo 2019, pp. 127-144

Già nella seconda metà del Settecento il genere del ritratto conosce un notevole incremento, ma è soprattutto all’indomani della Rivoluzione che il fenomeno dilaga, suscitando critiche e commenti sulle pagine dei più famosi giornali del tempo. Visualizzare la storia recente, inventare un linguaggio figurativo adeguato ai valori di libertà, sovvertire non soltanto le regole dell’Ancien Régime ma anche i suoi abituali modi espressivi, furono gli obiettivi primari per gli artisti del periodo. Da questo punto di vista, il ritratto appariva come un banco di prova per nulla agevole, principalmente per la tipologia più complessa, quella collegata al potere. Una composizione austera, a mezzo busto, di matrice illuminista, aveva contrassegnato gli anni della Convenzione; uno schema così essenziale non possedeva però l’eloquenza idonea a marcare l’ascesa di Napoleone. Se da generale vittorioso e da primo console Bonaparte aveva trovato in Appiani, Gros, David i degni cantori della sua fama, da imperatore necessitava di una raffigurazione più magniloquente e adatta a trasmettere l’enfasi che il suo ruolo imponeva.

M. Scansani, Giovanni de Fondulis a Padova, in A nostra immagine. Scultura in terracotta del Rinascimento da Donatello a Riccio, catalogo della mostra (Padova, Museo Diocesano, 15 febbraio-27 settembre 2020) a cura di A. Nante, C. Cavalli, A. Galli, Padova 2020, pp. 79- 89.

A nostra immagine, 2020

Per una storia degli studi italiani sul ritratto. Alcune riflessioni

"La fantasia e la storia. Studi di Storia dell'arte sul ritratto dal Medioevo al Contemporaneo", a cura di G. Brevetti, Palermo, Palermo University Press, 2019, pp. 7-35.

Passione 8 -Sergio Intorre, Beauty and Splendour. Le Arti Decorative siciliane nei diari dei viaggiatori inglesi tra XVIII e XIX secolo 9 -Cristina Costanzo, L'archivio fotografico di Antonino Leto della Galleria Beatrice 10 -Giulio Brevetti, La patria esposta. Arte e Storia nelle mostre e nei musei del Risorgimento 11 -Roberta Cruciata, Riflessi internazionali nell'oreficeria siciliana del XVIII e del XIX secolo -Un'inedita collezione privata 12 -Eredità d'arte Palazzo Abatellis, a cura di Evelina De Castro 13 -La fantasia e la storia. Studi di Storia dell'arte sul ritratto dal Medioevo al Contemporaneo, a cura di Giulio Brevetti In copertina: Constance Mayer, Autoritratto (part.). La fantasia e la storia. Studi di Storia dell'arte sul ritratto dal Medioevo al Contemporaneo / a cura di Giulio Brevetti -Palermo : New digital frontiers, 2019. In copertina: Constance Mayer, Autoritratto (part.). Boulogne-Billancourt, Bibliothèque Marmottan. ISBN (stampa): 978-88-5509-009-4 ISBN (online): 978-88-5509-012-4 Questo volume è stato finanziato dal Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.

Officina pratese. Tessuti del Rinascimento italiano

In questi mesi Prato sta vivendo un periodo di grande fervore culturale a seguito dell’importante mostra “Da Donatello a Lippi. Officina Pratese”, che si è aperta il 13 settembre 2013 a Palazzo Pretorio e che proseguirà fino al 13 gennaio 2014. A corredo di questa bella esposizione, il Museo del Tessuto di Prato ha inaugurato una piccola ma significativa mostra dal titolo “Officina Pratese. Tessuti del Rinascimento italiano”.