Ermanno Cavazzoni: meno è meglio, «doppiozero», 02/04/2024 (original) (raw)
Requiem per un ghiacciaio, in www.doppiozero.com, 22 ottobre 2020
“Un ghiacciaio che muore ha l’aria triste e fragile, e sparisce senza far rumore”. Così nasce l’idea del funerale dell’agosto 2019, raccontato da Lacy M. Johnson (How to Mourn a Glacier. In Iceland, a memorial ceremony suggests new ways to think about climate change, “The New Yorker”, 22 luglio 2019) o da Julien Achache: “Fino alla linea d’orizzonte non si vede più la strada, né una città, né una casa, né alcun segno di attività umana. È una sensazione strana, considerando che sei venuto qui a testimoniare gli effetti dell’attività umana”.
Louise Glück, Una vita di paese, «doppiozero», 30 novembre 2024
Monologhi, verso libero e andamento narrativo, paesaggi rustici, figure (personaggi) anomale rispetto al patrimonio lirico classico (o canonico): chi ha una maggiore dimestichezza con la poesia italiana del Novecento, sentirà, nella traduzione italiana di Massimo Bacigalupo di A Village Life (2009) di Louise Glück, qualcosa che ha molto a che fare con le immagini periferiche, la sonorità distorta e la cadenza omerica di Lavorare stanca (1936, 1943) di Cesare Pavese; altri, invece, magari proprio grazie ai versi di Pavese (o al quinto album di Fabrizio De André, Non al denaro non all'amore né al cielo, 1971), riconosceranno nei 41 ritratti consecutivi, privi di cesure, pause, sezioni, e accompagnati dal solo titolo della poesia della raccolta, il sottotesto più iconico e culturale del primo Novecento americano, ossia l'Antologia di Spoon River (1915) di Edgar Lee Masters. Ma qui l'immaginario italiano, attraverso esercizi di intertestualità eseguiti per associazioni memoriali (o inconsce) e prestiti pavesiani, si potrebbe estendere fino alla poesia di Walt Whitman, o agli spazi trascendentalisti di Ralph Waldo Emerson e Henry David Thoreau-ma se invece volessimo rimanere nella sfera dell'esercizio critico di Bacigalupo, il verso di Glück sembrerebbe giocare maggiormente con quello di Ezra Pound e di T.S. Eliot, e rievocare, a suo modo, la galleria dei trapassati di Masters. Ma Una vita di paese è già, oggi, un libro diverso da A Village Life: in mezzo, c'è stato il Nobel nel 2020, con la sua lectio virtuale da casa e l'evocazione dei fantasmi della poesia (William Blake, Emily Dickinson, T.S Eliot), numerosi premi e riconoscimenti (tra i molti, la National Humanities Medal), le cattedre di scrittura creativa (prima a Yale e poi a Stanford), le raccolte Faithful and Virtuous Night (2014) e Winter Recipes from the Collective (2021), e, nel giro di un anno, la morte del suo amico poeta (e dedicatario di A Village Life),