Pittura come filosofia: note su'spirito'e'spirituale'in Leonardo da Vinci (original) (raw)
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Arte, Mistica, Comunità, 2021
Arte, mistica, comunità raccoglie le visioni di artisti e intellettuali sui rapporti tra arte, filosofia e spiritualità: pratiche essenziali e possibilmente rivoluzionarie, oltre che poetiche. Atti del convegno tenutosi il 6 ottobre 2019 a Villa Vrindavana (Firenze), con: Marco Bagnoli, Veronica Caciolli, Martin Gurvich, Marco Luceri, Giacomo Marramao, Archivio Luigi Pericle, Fabio Pianigiani, Claudio Strinati, Virginia Zanetti.
Lo spirito e la follia in Benedetto Croce
N. Conati, Lo spirito e la follia in Benedetto Croce, 2013.
Vorrei proporre una piccola riflessione sulla concezione della follia e dello spirito in Benedetto Croce. Il punto di partenza della nostra ricerca è il saggio “Un indagatore del mistero dell’universo”, risalente al 1905.Croce entra in corrispondenza con questo Luigi Martinotti: egli mostra come in un tipo molto strambo, riusciva a distinguere il lato filosofico, da quello caratterizzato da una leggera pazzia.In questo nostro percorso dobbiamo sempre ricordarci che in Croce, non c’è alcuna ragione di distinguere spirito sano e malato, per il fatto che lo spirito è sempre sano, o detto più chiaramente,lo spirito non può mai essere malato.
Tra filosofia e pittura. Giorgio de Chirico e la realtà profanata
Il pittore Giorgio de Chirico, che ha chiamato Metafisica la sua pittura, è autore di diversi saggi filosofici, uno dei quali è La realtà profanata, pubblicato nella sua Commedia dell'arte moderna nel 1945. Il saggio è scritto nel 1943, nel pieno del disastro della 2° Guerra mondiale, ed è un fermo richiamo contro la falsificazione della realtà da parte delle ideologie allora imperanti, e all'abbrutimento di essa tramite gli orrori della guerra. Il saggio vuole mostrare come il pittore sia molto vicino alla problematica della metafisica in Heidegger (di cui è contemporaneo(è nato nel 1888), e al concetto di phronesis, saggezza di Gadamer. Non è però che agli abbia attinto ai loro fondamenti ontologici, poiché egli non li ha mai conosciuti, e la sua problematica della metafisica in pittura è anteriore alla critica della metafisica di Heidegger. Anche i concetti di nichilismo, di Inquietante, di essere per la morte, vengono sviluppati sia nei suoi quadri che nei suoi scritti, di cui si dà ampia notizia, il cui interesse dal unto di vista anche filosofico è pari a quello dei due filosofi tedeschi.