AIC25 Roma (original) (raw)

SEQUENZE DIDATTICHE

Antonello Russo, Sequenze didattiche, Iiriti editore, Reggio Calabria, 2012

Il volume raccoglie una selezione di lavori didattici dei corsi di Composizione Architettonica 1 tenuti da chi scrive nella Facoltà di Architettura di Reggio Calabria dal 2009 al 2012 Le sezioni proposte dal testo delineano, nelle esperienze progettuali, una sequenza ordinata che configura le parti di un organismo in divenire che dispone, sul piano di lavoro, l’organizzazione paratattica di un insieme di elementi classificabili in un numero limitato di categorie omogenee. Le lunghe discussioni con gli studenti sulle coppie dicotomiche pubblico/privato, interno/esterno, luogo/progetto, spazio/tempo definiscono il piano problematico di base, predisponendo la progressiva riduzione di ogni pregiudizio formale dell’allievo connessa ad una contestuale decostruzione del metodo di progetto della scuola di provenienza dell’insegnante. L’analisi di tale decostruzione fornisce gli strumenti per classificare i temi fondanti di una metodologia. Nelle esperienze progettuali che si susseguono lungo il testo una riflessione sulla misura caratterizza lo sviluppo metrico e modulare di ogni prefigurazione spaziale. Alle normali richieste di certezza, di uno studente iscritto al primo anno, sulle modalità distributive, il percorso didattico orienta la conoscenza verso una propedeutica appropriazione delle categorie tipologiche tradizionali per una successiva loro ibridazione in ordini non più classificabili con termini precisi.

DALL'IMMAGINE ALL'ETICA. Riflessioni sull'abitare urbano

Antonello Russo, Dall'immagine all'etica, Gangemi, Roma, 2012

Il testo è costituito dalla rielaborazione e dall’ampliamento di una serie di riflessioni redatte tra il 2008 e il 2011 come approfondimento delle dinamiche evolutive che hanno contraddistinto l’organismo urbano, la costituzione e la forma della città contemporanea nel corso degli ultimi decenni. Composti in occasione di una serie di eventi che hanno contrassegnato la mia attività di studio e di ricerca nella Facoltà di Architettura di Reggio Calabria, le riflessioni registrano il rapido mutamento dell’universo tematico a cui è soggetta la città in seno alle importanti evoluzioni disposte dalla crisi del modello industriale percorse dall’innalzamento della comunicazione da strumento di divulgazione e conoscenza a mezzo di controllo delle esigenze degli abitanti del mondo industrializzato. A partire da una premessa sulla linea di ricerca tracciata dalla scuola della mia formazione, il saggio ripercorre il fenomeno della reiterazione dell’immagine su scala planetaria indagando le nuove frontiere delle dinamiche abitative concernenti il superamento dello schema tipologico. Successivamente, la disposizione di un quadro critico sul progetto della città del Novecento, luogo di sperimentazione e verifica degli assunti teorici propri della tradizione italiana, conduce ad un’analisi della condizione contemporanea attualmente attraversata trasversalmente dalla parola crisi, identificata come logo letterario della mancanza di creatività di un tempo occidentale appiattito sugli stereotipi della variabile economica. Il saggio è accompagnato da un regesto di immagini, poste in diretta prosecuzione dei temi trattati durante lo scritto. Esse configurano una sequenza parallela di fotogrammi di riferimento di una certa parte della cultura architettonica italiana. Quest’ultima, percorrendo, con il suo operare, una specifica modalità di comporre costituisce, per chi scrive, un patrimonio da salvaguardare e promuovere che risente, nel tempo attuale, della mancanza di una critica oggettiva in linea con le posizioni teoriche del passato. I dati costituenti l’identità dell’architettura italiana, studiati con attenzione dalla cultura internazionale, costituiscono un parametro di confronto inconfutabile dal quale è possibile trarre i presupposti per ripartire, pur con interpretazioni plurali e diversificate, per collocare il contributo italiano nella congiuntura di crisi che attraversa il mondo industrializzato. Nella sequenza del volume si articolano tre sezioni. Al corpo centrale che ospita un testo prevalentemente scritto fanno da testata, di apertura e di chiusura, due parti caratterizzate dallo scorrere di disegni autografi concepiti nella estemporaneità dei taccuini da viaggio. Essi producono una lettura autonoma che registra, in alcuni casi, impreviste ed inaspettate analogie con gli argomenti trattati nel contesto del saggio. Tali riflessioni, nel costituire l’esito gestuale di percorsi scevri da qualunque posizione precostituita, codificano onde provenienti da una dimensione altra proiettando le stesse verso la formalizzazione di un universo immaginifico che, pur non premeditato ed apparentemente casuale, rivela riferimenti formali, tettonici, di linguaggio ed iconografici riconosciuti come propri. A seconda delle diverse variabili che ne determinano il concepimento, questi appunti grafici hanno per soggetto paesaggi immaginari, luoghi onirici, oggetti autonomi e decontestualizzati, spazi altri, compressi in una dimensione temporale non distinguibile. Analizzando tali prefigurazioni a posteriori, lo stesso autore subisce un processo di straniamento che, in una visione oggettiva e distaccata del suo stesso pensiero, lo induce ad una rilettura della sua formazione per analizzare quanto di quelle prefigurazioni siano riassumibili in tematiche descrivibili.

Stefania Tuzi, ‘Spazio’ e lo studio degli ordini architettonici, in Moretti architetto del Novecento, Roma 2011, pp. 153-164

Luigi Moretti è un architetto che ha fatto dello studio storico un fondamento non solo per l’elaborazione del suo percorso teorico e critico, ma anche delle sue architetture. Il suo pensiero teorico si esplicita nelle pagine della rivista “Spazio”, “rassegna delle arti e dell’architettura”, pubblicata in sette numeri tra il 1950 e il 1953. Nei suoi articoli Moretti sintetizza e sistematizza temi da lui già affrontati sull’architettura antica e sulla necessità di una nuova storiografia critica, sulle consonanze tra le diverse arti, sul linguaggio e la logica formale, sulla crisi della civiltà e dell’architettura moderna. Già nel primo articolo, dal titolo “Eclettismo e unità dei linguaggi”, Moretti esplicita il suo obbiettivo di dimostrare l’attualità dei valori strutturali e logici dell’architettura antica come fondamenti di “quel nuovo linguaggio” che nasce “da un ordinamento e una classificazione, in fondamentali e secondari, degli infiniti parametri della realtà e delle loro relazioni”. I suoi articoli pubblicati su “Spazio” costituiscono il punto di arrivo di un percorso di analisi iniziato già negli anni della formazione universitaria e mai interrotto. Nel saggio vengono analizzate le relazioni tra storia e progettazione che accompagnano le teorie di Moretti nel corso della sua carriera e che vengono esplicitate negli articoli della rivista “Spazio”. In particolare vengono analizzate le teorie di Moretti sul valore degli ordini architettonici e delle modanature, elementi da lui analizzati nella storia ma che si ritrovano poi in alcune sue opere degli anni ’50 e ’60: la Saracena, la palazzina di Monte Mario, ma anche il Watergate.

Alessandro Anselmi Frammenti di Futuro

Alessandro Anselmi Frammenti di Futuro, 2015

Il volume che arriva oggi a questa edizione riveduta ed ampliata vuole ricordare Alessandro Anselmi, come architetto e come uomo, tramite le parole di prestigiosi colleghi, amici e studiosi che con lui hanno lavorato e condiviso difficoltà e speranze. Nato in occasione della conferenza organizzata alla Facoltà di Architettura di Roma, in occasione del trigesimo della scomparsa di Anselmi, promossa da Franco Purini e dal coordinatore del dottorato di Architettura Teorie e progetto Antonino Saggio, il libro fornisce un ricco ritratto della figura di Anselmi che sonda non solo gli aspetti legati alla ricerca architettonica, ma anche quelli del suo impegno come uomo politico e didatta. In quattro blocchi tematici “Disegno ed enigmi”, “Vuoto”, “Visioni”, “Interruzioni” dodici giovani dottorandi arricchiscono il volume con spunti di riflessioni che spostano l’operatività del grande architetto al domani: “Frammenti di Futuro”. Curatrici: Rosetta Angelini Eride Caramia Carla Molinari Autori: Franco Purini Antonino Saggio Giovanna De Sanctis Lucio Altarelli Maria Argenti Marcello Pazzaglini Valentino Anselmi Francesco. Cellini V.alter Bordini P.aolo Grassi Giuseppe Milani Francesco Montuori Paolo Portoghesi Pierluigi Serraino MArio Spada V.alerio Palmieri Dottorandi autori: Rosetta Angelini Eride Caramia Carla Molinari Domenico Ferrara Anna Riciputo Gaetano De Francesco Erika Maresca Selena Anders Leopolodo Russo Ceccotti Stefano Bigiotti Raphaela Papaléo Farias

“Mi attrae e usa sconvolgermi insegnandomi”. Gli allestimenti di Luigi Moretti, in Luigi Moretti. Razionalismo e trasgressività tra Barocco e Informale, eds. B. Reichlin and L. Tedeschi, Electa, Milano 2010, pp. 238-251

Luigi Moretti. Razionalismo e trasgressività tra Barocco e Informale, a cura di B. Reichlin e L. Tedeschi, catalogo della mostra, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma 30 maggio-28 novembre 2010, Electa, Milano 2010, pp. 238-251

Padiglione dell'Opera Nazionale balilla alla Mostra delle colonie estive e dell'assistenza all'infanzia, Circo Massimo, Roma, 1937, veduta dello spazio espositivo (foto Cartoni, ACSRo, Fondo Luigi Moretti).

Coppetti Forme elementari pg 5 10 e

FORME ELEMENTARI. Un'officina di modellazione, alterazioni, infrazioni del cubo, , 2017

€ 10,00 ARCHITETTURA INGEGNERIA SCIENZE PROGETTAZIONE Questo libro è il secondo di tre piccoli volumi che restituiscono alcune considerazioni connesse al processo di definizione della forma nella progettazione architettonica. Un processo in cui pratica e teoria si intrecciano di continuo ed esplorano alcuni aspetti costitutivi e preparatori alla sintesi progettuale. 1. Orizzonti del progetto | Esperienze di architettura ha l'obiettivo di fermare alcuni temi alla base della tradizione disciplinare, partendo dal ruolo del tipo in architettura e proseguendo attraverso diverse possibilità di lettura dei caratteri architettonici degli edifici: mediante categorie relazionali o, all'opposto, per singoli elementi estratti dall'insieme. 2. Forme elementari restituisce un lavoro sul processo di definizione della forma in un ambito astratto. Il lavoro sul cubo, essenza della «boîte magique», contiene la volontà di ridurre il progetto ai minimi termini, o meglio alle azioni minime che manifestano un'intenzione strategica. Attraverso l'esplorazione del rapporto tra architettura e arti plastiche la ricerca è orientata alla riscoperta del valore dei gesti fondamentali come disporre, contenere, forare, svuotare, estrarre. Azioni semplici che operate sul volume elementare del cubo e intenzionalmente controllate nelle conseguenze che imprimono sul suolo, costruiscono spazio. Uno spazio in cui a luce è posta al centro dell'esperienza della forma. L'esercizio di astrazione, attraverso un processo strutturale di riduzione e scomposizione delle parti, vuole tendere a ritrovare il senso dell'agire architettonico dell'uomo sulla superficie della terra. 3. si concentra sulla identificazione delle strategie progettuali che sottendono le geometrie degli spazi della storia come della contemporaneità, con l'obiettivo di esplicitare la chiave di lettura di un lavoro basato sulle figure riconoscibili e frequentate nella progettazione architettonica.