Ascesa e declino. Storia economica d'Italia (original) (raw)

Nel suo percorso millenario il nostro paese ha conosciuto fasi alterne di prosperità e di declino. Dopo i successi del Novecento, da anni sembra arenato nelle secche di una lunga stagnazione, che non trova paragoni nel resto dell’Occidente. Come è stato possibile passare da una realtà economica tra le più floride all’attuale declino? Alla luce delle più aggiornate ricerche sul reddito e sulla disuguaglianza, sul divario Nord-Sud e sulla performance delle imprese, il libro mostra come l’origine dei successi e dei fallimenti italiani sia da ricercarsi nell’assetto politico e istituzionale del paese, nelle sue classi dirigenti e nel modo in cui esse hanno inciso, nel bene o nel male, sulle condizioni profonde della crescita. «Se la storia dell’economia italiana può insegnarci qualcosa, la strada per evitare il declino non può che essere una: dotarsi degli stessi fondamentali su cui poggiano le economie forti del continente. È la strada più difficile da seguire per la classe dirigente − politica e imprenditoriale − e per questo è ancora più importante che l’opinione pubblica ne sia consapevole»

Ascesa e Declino Dell’Economia Americana

Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Rendiconti di Lettere

The paper illustrates the rapid economic ascent of the United States from 1870 to 1913 and the consolidation of the American economic leadership in the years 1914-50 despite “the lost decade” succeeded to the 1929 Wall Street crash. The advantages associated to the “frontier” in the first period, and to the great size of the American economy and the “Fordist Model of development” in the years 1908-1929 and 1934-1969, strongly contribute to explain the great success of the American economy. At the beginning of the XX° century the United States is already the major world economy and becomes also the major military, political and financial power in the following decades. At the beginning of the 1950s the leadership of the American economy is undisputed, but militarily and politically the Soviet Union represents a great adversary though having an economic size which is less than half the one of the United States. From the 1950s up to 1989 there are a harsh confrontation between the two ...

Declino Italia

Il Politico, 2021

Salvatore veca ha insegnato Filosofia politica nelle Università della calabria, di bologna, di Milano, di Firenze e di Pavia. dal 1999 al 2005 è stato Preside della Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Pavia: sempre a Pavia è stato Pro rettore dell'ateneo per la didattica e poi vicedirettore (e successivamente Pro rettore vicario) nonché professore di Filosofia politica nell'istituto Universitario di Studi Superiori. dal 2006 è Presidente della Fondazione campus di lucca e dal 2014 Presidente della casa della cultura di Milano. dal 2014 è socio corrispondente non residente dell'accademia delle Scienze di torino. Fa inoltre parte del comitato direttivo di "Politeia", centro per la ricerca e la formazione in politica ed etica di Milano, di cui è stato un fondatore. nel 2015 è stato curatore scientifico della "carta di Milano" (http://carta.milano.it/it/) per expo 2015. dal 2015 è membro effettivo dell'istituto lombardo accademia di Scienze e lettere. È presidente onorario della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano. nel 1998 gli sono stati conferiti dal Presidente della repubblica la medaglia d'oro e il diploma di prima classe riservati ai benemeriti della Scienza e della cultura. Salvatore veca è autore di una produzione saggistica che non è esagerato definire sterminata. tra le sue pubblicazioni si devono segnalare:

Un’Analisi Istituzionale Del Declino Dell’Economia Italiana

Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Rendiconti di Lettere, 2020

This paper attempts an interpretation of Italy’s recent economic decline, which began two decades before the Great Recession. It argues that its deeper roots lie in the political economy of growth. This interpretation is illustrated through a discussion of Italy’s recent growth trajectory and of its politico-economic equilibrium. The emphasis is placed on the country’s convergence to the productivity frontier and TFP performance, and on the evolution of its social order and institutions. The lens through which this case is reviewed, to illuminate the origins and evolution of the current constraints to growth, is drawn from institutional economics and Schumpeterian growth theory. It is exemplified by analysing two alternative reactions to the insufficient provision of public goods: an opportunistic one—employing tax evasion, corruption, or clientelism as means to appropriate private goods—and one based on enforcing political accountability. From the perspective of ordinary citizens a...

Le radici della Storia economica in Italia. La costruzione di un metodo, a cura di L. De Matteo, A. Guenzi, P. Pecorari, in Storia economica 2/2014 (Premessa e Sommario)

Con saggi su GINO LUZZATTO (di GIAN MARIA VARANINI), FEDERIGO MELIS (di LUCIANA FRANGIONI), ARMANDO SAPORI (di FRANCO FRANCESCHI), GINO BARBIERI (di GIOVANNI ZALIN), AMINTORE FANFANI (di ALDO CARERA), LUIGI DAL PANE (di FRANCO CAZZOLA), MARIO ROMANI (di ALBERTO COVA), DOMENICO DEMARCO (di ENNIO DE SIMONE), ALDO DE MADDALENA (di MARCO CATTINI), CARLO M. CIPOLLA (di GIOVANNI VIGO), LUIGI DE ROSA (di GAETANO SABATINI)

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M. Balard, M. Campopiano, E. Di Rienzo, E. Gin, A. Musi, L. Palermo, Quando l’Italia non era divisa in due. Il Medioevo, la “nascita della Nazione” e la genesi del mercato unificato. A proposito di un libro recente, in “Nuova Rivista Storica”, CVI, 3, 2022, pp. 1285-1322.

2022