2012 « L’engaño e i suoi multiformi volti: Matrimoni, violenze, seduzioni e visioni sulle Ande Peruviane » in Mattalucci C. (curator), Etnografie di genere: immaginari, relazioni e affetti in società che cambiano, Altravista Editor, Milan, mars, pp. 23-41. (original) (raw)
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Questo libro raccoglie otto articoli frutto di ricerche condotte in aree di studio diverse ma che, come dice il titolo, hanno in comune il fatto di essere Etnogra e di genere. Descrivere tale convergenza non è un compito semplice perché "genere" è concetto complesso, articolato, che è mutato nel tempo. Prima di passare alla presentazione dei saggi che compongono il volume, evidenziando i temi e le prospettive che li attraversano, richiamerò brevemente alcune delle trasformazioni che questo concetto ha subito dalla sua introduzione ad oggi. 1 È stata l'antropologa americana Gayle Rubin che, per la prima volta, ha utilizzato "genere" in un'accezione che pre gurava alcuni dei suoi successivi sviluppi. In un saggio del 1975 intitolato e Tra c in Women. Notes on the 'Political Economy' of Sex, Rubin de nisce «sistema sesso-genere […] l'insieme dei dispositivi mediante i quali una società trasforma la sessualità biologica in prodotti dell'attività umana, e nei quali sono soddisfatti i bisogni sessuali trasformati » (1975: 159). Il sistema sesso-genere corrisponde, secondo quest'autrice, all'insieme delle norme, dei divieti, delle prescrizioni, delle convenzioni, delle abitudini, ecc. attraverso cui le società fanno in modo che la sessualità e la procreazione siano soddisfatte in modo convenzionale (attraverso rapporti socialmente riconosciuti e approvati). Rubin mostra come l'istituzione del matrimonio, la divisione sessuale dei compiti in seno alla famiglia e, prima ancora, l'acquisizione della norma eterosessuale accentuino le di erenze tra uomini e donne, vincolandoli in un rapporto gerarchico funzionale alla riproduzione dei sistemi sociali.
About Gender, 2021
Nonostante il femminismo materialista francese non abbia avuto grande diffusione in Italia a causa, tra le altre cose, dell'egemonia del pensiero della differenza sessuale e della "negazione sistematica e radicata a livello di senso comune della nostra storia di razzismo e colonialismo" (pp. 7-8), esso ha comunque informato il pensiero femminista e transfemminista contemporaneo più di quanto crediamo. La traduzione del testo di Colette Guillaumin, Sexe, race et pratique du puovoir. L'idée de nature a cura di Sara Garbagnoli, Vincenza Perilli e Valeria Ribeiro Corossacz arrivainsieme alle recenti traduzioni dei lavori di Monique Wittig e Christine Delphy 1a contribuire in maniera diretta alla diffusione delle analisi materialiste nel contesto accademico e politico italiano. Il lavoro di traduzione-già cominciato con la pubblicazione del testo collettaneo
Il nome di Giovanni Tzetze è senz'altro uno dei più noti tra quelli degli eruditi bizantini. Si ricorda, in genere 2 , che si trattava di un grammatico del XII secolo, autore di un numero sorprendente di opere erudite (basti citare le celebri Chiliadi) e di commentari specifici, ad esempio a Licofrone e ad Aristofane. Tzetze, si ripete spesso, aveva accesso ad una quantità di materiali per noi perduti, come per esempio testi completi, o perlomeno più completi, di Ipponatte e Callimaco, dello scrittore egiziano Cheremone, di Diodoro Siculo, Cassio Dione, Tolomeo Chenno, Ditti Cretese 3 . E, secondo studi recenti, fortissimi indizi lascerebbero supporre che avesse consultato addirittura un'antologia di Empedocle 4 , uno Stefano di Bisanzio integro 5 e persino una collezione completa di Euripide 6 . Da ciò risulta l'importanza delle tante, e spesso farraginose, opere dell'erudito bizantino, all'interno delle quali si possono celare preziosi frammenti derivati da autori anche di molto anteriori, spesso proprio relativamente a particolari episodi mitici, a varianti, a storie locali che hanno fatto la gioia, se non altro, dei mitografi moderni, a partire dal Röscher e dai suoi collaboratori.
xviii.ch, 2022
This essay illustrates why it is important to consider life trajectories and everyday experiences in order to fully understand the dynamics of religious coexistence and the pro- cesses related to the construction of a confessional identity. Based on the study of private archives and autobiographies that pass down the family history of “common” people in the eighteenth and the nineteenth centuries, the article takes a socio-cultural and gender- sensitive approach to discuss mixed marriages and related issues, such as the religious education of the children, in an Alpine valley in the Italian-speaking part of Switzerland, where Catholics and Protestants have lived side by side since the sixteenth century.