Baldassar, L (2001) Tornare al Paese: territorio e identità nel processo migratorio, Altre Italie, 23, 1-11. (original) (raw)

Claudio Marra, “Appendice bibliografica ragionata. Un riflessione sull’emigrazione italiana: specifità locali, esperienze di vita, diffusione culturale” tratto da Fondazione Migrantes, Rapporto italiani nel mondo 2014, (a cura di Licata D.), Tau editore, Todi (PG), 2014, pp. 511-521.

Appendice bibliografica ragionata Una riflessione sull'emigrazione italiana: specificità locali, esperienze di vita, diffusione culturale Soprattutto negli ultimi due decenni si è assistito ad un proliferare di pubblicazioni sul tema dell'emigrazione italiana, tanto che si è raggiunta una considerevole mole di produzione scientifica. In generale, come sarà argomentato in dettaglio, si osserva che la riflessione scientifica sull'emigrazione italiana sembra svilupparsi in analisi di più ampio raggio alla luce di concetti, delle tipologie e delle chiavi di lettura dei fenomeni migratori elaborati nel panorama internazionale delle scienze sociali. Questo sviluppo si deve a ragioni che vanno ricondotte alla svolta storica, che ha visto in Italia a partire dalla metà degli anni '70 i flussi in entrata superare quelli in uscita, tanto che da almeno tre decenni l'immigrazione è diventato un fenomeno strutturale. Con la tendenza alla stabilizzazione degli immigrati, si è poi consolidato un ricco patrimonio di ricerche e di analisi approfondite. Nei suoi aspetti più interessanti, tale patrimonio ha assunto una connotazione multidisciplinare propria delle scienze umane, che guarda al fenomeno migratorio come totalità dell'esperienza umana. A questo proposito, è interessante rilevare, nell'ultimo anno, la pubblicazione di alcuni saggi di taglio antropologico che testimoniano la possibilità di un arricchimento della riflessione sul fenomeno migratorio italiano.

Stefano Allievi, Gianpiero Dalla Zuanna, Tutto quello che non vi hanno mai detto sull’immigrazione, Laterza, 2016, 160 pp. _ Recensione su Via Po, pp. 6-7.pdf

Stefano Allievi, Gianpiero Dalla Zuanna, Tutto quello che non vi hanno mai detto sull’immigrazione, Laterza, 2016, 160 pp., 12 euro

Claudio Marra, “Lettere di emigrati cilentani: identità e transnazionalismo”, tratto da Fondazione Migrantes, Rapporto italiani nel mondo 2013, (a cura di Licata D.), Tau editore, Todi (PG), 2013, pp. 455-466.

Des illusions de l'émigré aux souffrances de l'immigré" è il sottotitolo di un'opera di Abdelmalek Sayad dal titolo La Double absence e pubblicata in Francia nel 1999. In quei termini l'autore si riferiva all'esperienza degli immigrati nordafricani in Francia nel XX secolo, ma "illusione" e "sofferenza" sono due parole-chiave su cui si giocò anche l'esperienza di sconvolgimento psicologico, identitario e sociale delle italiane e degli italiani che, partendo dalle nostre realtà rurali in cui vi era un forte senso di identificazione con la comunità, intrapresero, dalla seconda metà dell'Ottocento, il percorso migratorio verso l'estero scontrandosi spesso con situazioni che non corrispondevano col mito della Merica, come luogo della liberazione. Per i suoi aspetti particolarmente impegnativi e duri, questo percorso sottopose a dura prova l'equilibrio psicologico e relazionale dei migranti stessi, che si trovarono costretti in posizioni di inferiorità sociale, in quanto i lavori a cui potevano aspirare erano i più umili, faticosi e, spesso, nocivi per la salute. Questi italiani vissero un'esperienza di sradicamento con conseguenti perdite di identificazione e di riferimenti relazionali in parte compensati con le relazioni che essi intrecciarono nei paesi d'approdo con i compaesani. Il distacco si compensò laddove si alimentarono le catene migratorie e le reti transnazionali tra quelli che "erano già là" e i compaesani e soprattutto con gli "aspiranti emigranti", rendendo possibili, a livello individuale, processi graduali di rielaborazione identitaria. Sulla base della promiscuità abitativa degli italiani nei paesi e nelle città di approdo, nacquero comunità che ricomposero -si pensi alle little Italy negli Usa -un'appartenenza basata sulla provenienza comune. L'invio di sacerdoti tra gli emigranti italiani contribuì a questa ricomposizione. L'esperienza storica dimostra che la loro presenza fu molto importante come supporto spirituale per persone per le quali la dimensione religiosa era fondamentale per la loro vita. Nel caso particolare degli emigrati in Brasile, fu sentita dai vertici della Chiesa Cattolica e dai maggiori ordini religiosi l'esigenza di organizzare l'assistenza per le sempre più numerose comunità di emigrati italiani e di mediare tra le diocesi di partenza e di arrivo 2 .

"Residenza, anagrafe, cittadinanza: la migrazione interna come questione socio-giuridica nell’Italia di oggi", in "L'arte di spostarsi. Rapporto 2014 sulle migrazioni interne" (a cura di Michele Colucci e Stefano Gallo)

"Il saggio di Enrico Gargiulo ci parla proprio di quanto recentemente avvenuto nel Nord Italia a livello amministrativo, per quel che riguarda la concessione della residenza. Attraverso un’originale ricerca condotta con gli strumenti della so-ciologia giuridica, Gargiulo riflette sui tentativi, avanzati da alcuni responsabili degli enti locali settentrionali – come il sindaco di Cittadella in provincia di Padova – di limitare l’accesso all’iscrizione anagrafica a persone non in possesso di una serie di requisiti relativi a lavoro, reddito o abitazione. Poiché la residenza riveste nel nostro ordinamento un’importanza cruciale per il godimento di molti diritti, le scelte di questi amministratori hanno colpito profondamente una porzione di cittadini più deboli, principalmente stranieri, con l’intenzione di influenzare indirettamente anche i loro comportamenti migratori, spingendoli a prendere la residenza in un comune diverso. Cosa tutto ciò implichi in termini di una definizione più articolata della cittadinanza è al cuore dell’analisi di Gargiulo, che riesce a calarci in un orizzonte estremamente attuale di «geometrie variabili» di status civitatis."