FRANCESCO TIGANI A proposito di Giuseppe Campagna, Monte Scuderi e la Valle degli Eremiti. Storia di un microcosmo siciliano. (original) (raw)

Monte Scuderi e la Valle degli Eremiti. Storia di un microcosmo siciliano

Aracne, 2014

L’opera ricostruisce le vicende di una porzione del territorio messinese alla luce dell’interazione tra comunità umana organizzata e ambiente naturale, cronache e documenti costituiscono il fondamento su cui poggia l’analisi delle attività produttive legate al Monte Scuderi e dell’importanza che assunsero nella vita economica e sociale dell’Isola. Lo Scuderi, da mero fornitore di risorse divenne anche suggeritore di “miti”, la principale traccia del divino era colta dagli antichi nella grande frattura che marca i connotati della montagna: essa sarebbe stata il risultato del terremoto che scosse il Globo al momento della morte del Cristo. Nella valle apertasi in quella circostanza, i cristiani del Medioevo edificarono un eremo di cui Giuseppe Campagna, sulla scorta dei documenti, segue le vicende.

G. Bellandi D. Fanetti A.Scippa, Le indagini di scavo, in Tor dei Pagà. Protostoria e medioevo di un sito d'alta quota (a cura di G. Bellandi, M. Sannazaro), 2017, pp. 91-114

Le campagne archeologiche L'indagine archeologica del sito di Tor dei Pagà ha preso avvio nell'estate del 2011, come parte del più ampio progetto Vione archeologica -Progetto di valorizzazione del patrimonio archeologico nel Comune di Vione, con il quale il Comune di Vione voleva da un lato mettere chiarezza tra le tracce storiche del proprio territorio, dall'altro progettarne una valorizzazione turistico -culturale. Il progetto ha visto tra l'inizio dei lavori ad oggi il supporto economico del Comune di Vione, principale promotore e sostenitore 1 , della Regione Lombardia -settore cultura 2 , della Fondazione Cariplo 3 Da non tralasciare il costante e prezioso supporto di tutta la comunità di Vione, Canè e Stadolina, nonché la disponibilità dei soci CAI Manerbio, che a titolo di volontariato hanno fornito i mezzi e l'aiuto indispensabili per la realizzazione dei lavori 4 . * Gli autori hanno preparato insieme questo contributo, nella stesura G. Bellandi ha curato le pp. 91-95 e 111-113, D. Fanetti le pp. 105-111, A. Scippa le pp. 96-104. 1) Un ruolo fondamentale per l'ideazione del progetto e la costante ricerca di stimoli e di risorse ha avuto l'attuale Amministrazione comunale di Vione guidata dal sindaco Mauro Testini e dall'assessore Luigi Sterli. Un contributo importante lo si deve anche a Gabriella Paoli, Fabrizio Riva, Alessandro Riva e a tutti i dipendenti del Comune di Vione che hanno seguito le pratiche relative ai bandi e al progetto. 2) Il progetto si è avvalso del finanziamento del Settore Cultura della Regione Lombardia nel biennio 2011-2012 (Bando per la promozione di interventi di valorizzazione del Patrimonio Archeologico Lombardo) e ancora nel 2017 (Avviso unico 2017 relativo a interventi per attività culturali). 3) Bando Cariplo, settore Area Arte Cultura, Promuovere le metodologie innovative per la conservazione programmata. 4) Impossibile nominare uno a uno tutti coloro che negli anni delle ricerche presso il sito di Tor dei Pagà hanno contribuito a vario titolo alla riuscita del lavoro: non possiamo però non ringraziare in special modo Dimitri Tomasi, Silvio Tomasi, Venanzio Tomasi, Daniele Pedrotti, Alberto Ziletti, Fabrizio Bonera per il costante e indispensabile aiuto in tutti gli anni delle campagne estive. Grazie anche a in modi diversi ci hanno supportato. 5) Importante supporto al lavoro sul campo è stata la disponibilità e il costante dialogo con il dott. Andrea Breda e il prof. Marco Sannazaro. A loro il nostro più vivo ringraziamento. 6) Le indagini, curate sul campo dagli scriventi, sono svolte nei mesi estivi del 2011 (1-13 agosto), 2012 (16 luglio-11 agosto), 2013 (15 luglio -9 agosto), 2014 (21 luglio -8 agosto), 2015 (20 luglio -7 agosto), 2016 (18 luglio -6 agosto) e 2017 (24 luglio -4 agosto) per un totale di 22 settimane di lavoro. Hanno partecipato alle campagne gli studenti dell'Università Cattolica:

Signorie rurali nella Sicilia del XII secolo. Nuovi dati a partire dallo studio delle pergamene della chiesa di s. Pietro in Golisano (1140-1185), in «Archivio Storico per la Sicilia Orientale» 2 (2018) 26-31.

Signorie rurali nella Sicilia del XII secolo? Nuovi dati a partire dallo studio delle pergamene della chiesa di s. Pietro in Golisano (1140-1185) di Antonio Mursia Introduzione Recentemente un contributo di Giuseppe Petralia sulla «signoria» nella Sicilia normanno-sveva ha messo in evidenza il ritardo degli studi su questo argomento. La medievistica europea ha consacrato mezzo secolo a slegare la «signoria» dal «feudo», ma ciò non si è verificato in Sicilia, dove, nel nome del secondo, ha permesso, de facto, all'antica endiadi concettuale di rimanere in auge. Da qui, il lungo perdurare di un'aura vagamente di primo novecento, che è constata all'isola una sostanziale assenza nel paragrafo sulle «seignourie» 1. Sulla base delle indicazioni metodologiche prospettate da Giuseppe Petralia, che-d'accordo con Annliese Nef 2-ha auspicato che si compisse una revisione delle indagini pregresse, a partire anzitutto dalla rilettura delle fonti documentarie e segnatamente dei diplomi in lingua greca e latina, si è deciso di studiare i privilegi relativi alla fondazione e alla dotazione della chiesa di s. Pietro in Golisano (oggi Collesano, in provincia di Palermo), concessa dalla domina Adelicia Maccabeo, «neptis comes Rogeri» 3 e vedova di Rainaldo Avenell, alla cattedrale di Cefalù, nel 1140. 4 Da essi, paiono emergere dati assai interessanti per lo studio della «signoria» monastica e rurale in Sicilia, in quanto sembrano essere bene evidenti i diritti esercitati

Un castello, un borgo, un territorio: Vito Fumagalli e le terre della Val di Ceno A castle, a village, a territory: Vito Fumagalli and the lands of the Ceno Valley, in Reti Medievali Rivista, Italia, 8, dec. 2007

Reti Medievali Rivista, 2007

Prematuramente scomparso nel 1997, Vito Fumagalli era nato 59 anni prima a Bardi, un castello dell’alta Val Ceno situato tra le attuali provincie di Parma e Piacenza, nei pressi del valico appenninico che conduce in Liguria. Medievista di fama e di cultura internazionale dedicò comunque sempre, nel corso della sua attività di ricerca, un’attenzione specifica al suo territorio d’origine e al suo paese, come è possibile capire facilmente dai suoi numerosi studi che vedono protagonisti tali luoghi, con un approccio che inserisce le loro vicende nella storia generale e che, allo stesso tempo, impiega i risultati della ricerca minuta in sede locale per disegnare solidi quadri complessivi dell’alto Medioevo europeo.

P. Nanni, Uomini nelle campagne pratesi. Note sulla proprietà fondiaria di Francesco di Marco Datini, in Uomini paesaggi storie. Studi di storia medievale per Giovanni Cherubini, a cura di D. Balestracci, A. Barlucchi, F. Franceschi, P. Nanni, G. Piccinni, A. Zorzi, vol. I, Siena, 2012, pp. 435-457

Le dimensioni e i tempi della formazione della proprietà fondiaria di Francesco di Marco Datini, rappresentano un elemento non del tutto marginale nella ricostruzione della personalità e dell'attività del mercante di Prato, tra aspirazioni e progettualità. L'ineguagliabile fondo archivistico offre tuttavia la possibilità di ricostruire anche l'attività e le condizioni di vita dei lavoratori della terra che lavorarono a diverso titolo nelle terre del Datini. Emergono così figure emblematiche di uomini delle campagne: pluriattività (Piero di Lenzo detto Schiavo), lavoratore piccolo proprietario (Nanni di Martino), lavoratore e uomo di fiducia (Schiatta di Niccolò detto Tantera). Lo studio è condotto su fonti dell'azienda patrimoniale domestica di Prato (ASPo, Fondo Datini: Libri, Quaderni, Corrispondenza) e su fonti fiscali (ASFi: Estimo e Catasto, 1427). Il quadro che emerge offre una articolata rappresentazione del lavoro delle campagne nel tardo Medioevo, oltre ad evidenziare aspetti peculiari dell'area pratese.

G. Volpe, Vagnari nel contesto dei paesaggi rurali dell’Apulia romana e tardoantica, in A.S. Small (a cura di), Vagnari. Il villaggio, l’artigianato, la proprietà imperiale. The village, the industries, the imperial property, Insulae Diomedeae 17, ISBN 978-88-7228-608-1, Edipuglia, Bari 2011, pp. 345-368.