Recensione di L. ALICI, L’altro nell’io. In dialogo con Agostino, Roma: Città Nuova, 1999 (original) (raw)
Related papers
In Impegno, 28 (2017) 2
Lettere dalla Facoltà, Bollettino della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche, 2011
A n n o X I V N . 5 • S e t t e m b r e -O t t o b r e 2 0 1 1 S O M M A R I O Vita della Facoltà 2 Appunti dal Regolamento Didattico, a cura di Loreta Gambini e Francesca Campolucci, 2 -Notizie dalla Segreteria Studenti, a cura di Francesca Campolucci, 4 -Calendario Didattico, 5 -Settimana Introduttiva alla Facoltà, 6 -Piani di Studio dei Corsi di Laurea Magistrale e Triennale, 7 Scienze Umane 21 Conciliazione e Mediazione. Parte II -, La "media conciliazione", un obbligo volto a diminuire il contenzioso anche in sanità, 21 di Monica De Angelis, Giovanni Mazzoni, Giuditta Ferrini Filosofia per i professionisti della salute e della cura. Una riflessione sulle parole chiave, 26 di Maurizio Mercuri Per una filosofia della sanità tra cura e umanità, 31 libri 42 Corteccia cerebrale e funzioni cognitive, di Tullio Manzoni, 42 Dio, io e l'altro, di Manlio Caucci, 44
RECENSIONE a Donatella Di Cesare, “Marrani. L’altro dell’altro”, Torino, Einaudi, 2018, 113 pp.
Storicamente. Rivista di Storia dell'Università di Bologna, 2018
Per parlare di Marrani. L'altro dell'altro, si dovrebbe partire proprio dall'ultima parte del titolo. L'alterità, senza voler incorrere in precipitose generalizzazioni, pare essere una condizione indagata in modo ampio e multidisciplinare. Ma se è concessa una minima atomizzazione, bisogna ammettere che esista anche un'alterità subalterna allo stato generale e duale di "altro". L'a. indaga la condizione del marrano, convertito al cristianesimo dall'ebraismo, come figura seminale per comprendere l'equilibrio del dualismo tormentato, la cui lacerazione dispiega effetti non scontati. Il marrano è l'opposto del vuoto d'identità. Egli è, di contro, esempio di una coabitazione non semplice fra due identità che s'incontrano, si frantumano, si ricompongono. Dalla ricomposizione nasce una sintesi che è destinata a rendere la sua determinatezza imposta (ebreo non ebreo) sempre nuova. Scomodando Sartre, il marrano travalica le definizioni date all'interno delle Réflexions sur la question juive del filosofo
anxo Garrido Un «nuovo umanesimo» per chi «rimane sempre un uomo» Nel § 72 del Quaderno 9 [b] (agosto-settembre 1932), il cui titolo costituisce una delle tre occorrenze della rubrica Americanismo e fordismo nei quaderni miscellanei, Antonio Gramsci si interroga sulla «razionalità» del fordismo e sulla conseguente pertinenza o meno della sua generalizzazione. 1 Come hanno sottolineato alcuni autori, 2 è solo dopo circa due anni-nella seconda stesura dello stesso testo-che la questione viene risolta con una risposta positiva: «pare di poter rispondere che il metodo Ford è "razionale", cioè deve generalizzarsi». 3 Anche se il lungo periodo trascorso tra la domanda e una presa di posizione non esente da cautele e sfumature può già essere considerato un segno della problematicità della questione, ciò non ha impedito che successive interpretazioni facessero di Gramsci un apologeta del fordismo e dell'industrializzazione capitalista. 4 Nelle pagine che seguono avanziamo un'ipotesi di lettura-riferendoci fondamentalmente al Quaderno 22-in cui vorremmo
In Natura Società Letteratura, Atti del XXII Congresso dell'ADI -Associazione degli Italianisti (Bologna, 13-15 settembre 2018), a cura di A. Campana e F. Giunta, Roma, Adi editore, 2020 Isbn: 9788890790560 Come citare: https://www.italianisti.it/pubblicazioni/atti-di-congresso/natura-societa-letteratura [data consultazione: gg/mm/aaaa] Natura Società Letteratura © Adi editore 2020 1 GLORIA SCARFONE Sé, corpo e alterità in A perdifiato di Mauro Covacich A perdifiato di Mauro Covacich, storia di un ex maratoneta sterile in crisi e prima tappa della pentalogia Il ciclo delle stelle, risulta un banco di prova ideale per affrontare alcune importanti questioni legate al tema della corporeità: la costitutiva impossibilità di adeguare il proprio corpo all'Ideale dell'Io; l'idea che il corpo sia una alterità irriducibile iscritta nell'io (secondo la polarità corps e chair che Ricoeur riprende in Soi-même comme un autre rileggendo i concetti husserliani di Körper e Leib) e, conseguentemente, la non corrispondenza problematica tra corpo e identità. puoi correre quanto vuoi. non diventerai mai una stella.