I mondi reali di Abelardo Castillo (original) (raw)
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In che modo l'uomo guarda e si rapporta alla realtà? Come l'individuo agisce sulla realtà e con quali strumenti? Che significato riesce a darle? La letteratura e, nello specifico, la storia del romanzo registrano e testimoniano i tentativi dell'uomo di rappresentare la realtà. Aristotele nella Poetica affermava come l'uomo sia spontaneamente spinto all'imitazione, alla mimesis delle azioni e dei discorsi degli altri uomini: "l'imitare è congenito fin dall'infanzia nell'uomo, che si differenzia dagli altri animali proprio perché è il più portato ad imitare" 1 . Il romanzo nasce come mimesis della realtà: in base al tipo di percezione del mondo, al modo di relazionarsi ad esso e al significato che gli si attribuisce muta nel contenitore romanzo l'immagine di realtà. La dimensione reale viene perciò rappresentata in maniera differente nel corso dei secoli in relazione alla percezione che l'individuo ha di essa. L'intento di questo saggio è analizzare a grandi linee il modo in cui i fondamentali cambiamenti epistemologici siano stati recepiti e riportati sulla pagina letteraria, mostrando come il graduale svuotamento del significato teologico del termine provvidenza sia strettamente connesso alla percezione del mondo e dell'uomo stesso, alla loro possibile mimesis nonché al significato ad essi attribuito. Filo conduttore di tale analisi saranno le riflessioni di Jameson in Esperimenti col tempo: realismo e provvidenza; ragionando sul concetto di realismo ontologico e sulle sue possibilità, si evidenzieranno le varie sfaccettature da esso assunte nel tempo, e se ne constaterà l'insufficienza come istanza gnoseologica. 1 Aristotele, Poetica, ed. it. a cura di G. Paduano, Laterza, Roma-Bari 1998, p. 7 2 II. Realismo ontologico Jameson attraverso la terminologia kantiana di trascendenza e immanenza, a cui fa riferimento rispettivamente in qualità di significato e di esistenza, definisce il realismo ontologico come ciò "in cui esistenza e significato coincidono così perfettamente da rendere impossibile una distinzione": le due parti in causa sono in totale equilibrio, esprimono, hegelianamente parlando, "unità di forma e contenuto", armonia tra il tutto e le parti, coincidenza di uno e molteplice. Il primo termine della coppia può non necessariamente essere inteso in senso teologico ma comunque sussistere come categoria autonoma rispetto al secondo ed in strettissima relazione con esso. Il Medioevo è il regno di questo tipo di realismo e l'epoca in cui al termine trascendenza è annessa la significazione religiosa: il significato di ciò che esiste è Dio, tutto parte dalla divinità e ad essa fa ritorno; quel che esiste è reale nella misura in cui il suo significato è trascendente. La totale sovrapponibilità dei piani, forse forzata e imposta dalla predominante mentalità religiosa, colloca l'uomo in un tutto armonico, lo rende sua parte integrante, apparentemente libera, sostanzialmente legata ad un disegno predeterminato dalla divinità, rispetto al quale non può che mostrarsi condiscendente (ne va della sua felicità). Nei secoli bui quel che accade è frutto di predestinazione divina, non produce "perturbamento di senso" 2 : "l'individuo sa di essere in sintonia con il mondo anche nella sofferenza" 3 . La provvidenza ingloba in sé il caso sempre e comunque: davanti all'incomprensibilità degli eventi e delle circostanze, al possibile dissolvimento del realismo ontologico, 2 Köhler E. Il romanzo e il caso, Il Mulino, Bologna 1990, p. 28 3 Ibidem
I mondi distopici di Manuel Moyano: tra microracconto e romanzo
Between. Journal of the Italian Association for the Theory and Comparative History of Literature, 2024
Prolific author of collections of short stories, microstories and novels, Manuel Moyano has developed over the years a narrative universe characterized by a disenchanted vision of reality and a clear writing in constant balance between a realist representation of facts and the creation of dystopian worlds. This study aims to analyze how Moyano builds worlds parallel to ours starting from the three different literary genres mentioned above: in particular, some passages from the novel "El imperio de Yegorov" (2014) will be analysed as well as some stories from the collection "Los Reinos de Otrora" (2019) and some microstories from the "Teatro de ceniza" collection (2011). Through the creation of these dystopian worlds, Manuel Moyano also elaborates a constant philosophical reflection on time as an unsolvable enigma and as a supporting element of the chronotopes of these different fictitious universes.
Livelli di realtà e descrizioni del mondo
Giornale di metafisica, 2013
I articulate and the defend the following two claims: (i) it is a mistake to think that the structure of the world should mirror the structure of the theories by which we represent it, and through which we try to decipher it, simply because those theories appear to work; (ii) among the most deplorable consequences of this mistake is the widespread tendency to think that there must be a plurality of realities, or several different and irreducible levels of a stratified reality, merely because our credo includes a plurality of theories each of which appears to be as important and trustworthy as it is irreducible to (if not overtly in conflict with) the others.
Eugenio Tavolara. Il mondo magico
Nel 1952 Eugenio Tavolara lavora all'allestimento del nuovo punto vendita Olivetti a Sassari. Il negozio, affacciato sulla piazza principale della città, è caratterizzato da una struttura semplice, potenzialmente monotona: un ambiente rettangolare aperto sul lato breve e sviluppato in profondità nell'edificio che lo ospita. Una scatola spaziale che l'ingegnere Ubaldo Badas mantiene nella sua purezza (una superficie continua di vetro a vivo segna la vetrina-ingresso),
C. De Cillia, Tentacoli nel mondo fluttuante
2021
Un breve saggio sul topos del "tentacle rape" nell'arte giapponese, scritto in occasione dell'esame del Seminario Tematico all'interno del CdL magistrale in Scienze delle Religioni (Università degli Studi di Padova, a.a. 2018-2019).
Jura Gentium: Rivista di filosofia del diritto internazionale e della politica globale, 2021
The essay focuses on the meaning and role that the term 'realism' has assumed in Zolo's reflection on politics and law. In this perspective, the importance of Otto Neurath's critique of neo-positivism cannot be underestimated. It is from Neurath that Zolo draws relevant suggestions for his rejection of normativism and for the adoption of a 'realistic' vision of the law. Zolo's 'post-empiricist' epistemology underpins his 'realistic' approach to the theory of democracy and the analysis of the international order.