Suono e rumore, una differenza ‘spettrale’ (original) (raw)

Suoni e segni. Un resoconto.

2014

Il 22 febbraio 2014 Philip Tagg ha compiuto settant'anni. Gli dedichiamo, con gli auguri più af fettuosi, questo saggio riassuntivo (anche se deliberatamente parziale) sugli sviluppi della se miotica della musica negli ultimi decenni, ai quali il lavoro e la visione critica del musicologo in glese hanno tanto contribuito. Il saggio è pubblicato anche in tedesco nella Zeitschrift für Semiotik, diretta da Roland Posner.

Tele-Frattesina: alla ricerca della firma spettrale della complessità

Direzione, redazione e amministrazione presso il Centro Polesano di Studi Storici, Archeologici ed Etnografici C.P. 196, i 45100 Rovigo, info@padusacpssae.it Le norme redazionali e la scheda di prenotazione sono consultabili sul sito: www.padusacpssae.it. Le norme redazionali sono anche scaricabili dal sito: www.libraweb.net. Autorizzazione del Tribunale di Rovigo in data 5 agosto 1965 N. 127 «Padusa» esprime la sua gratitudine a quanti hanno voluto partecipare alla realizzazione di questo numero. Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano solo la responsabilità degli autori. Questo numero è stato stampato con il contributo della Regione Veneto, del Comune di Rovigo e della SOMMARIO Maria Bernabò Brea, Paola Mazzieri, Oggetti e contesti rituali nella cultura vbq dell'Emilia occidentale 7 Giulio Simeoni, Un boccaletto monoansato da Borgo Ampiano, Pinzano al Tagliamento (Pordenone) 43 Valentina Cannavò, Sara T. Levi, Analisi archeometriche di ceramica 'appenninica' dalla pianura Padana: importazioni, imitazioni o rielaborazioni? 51 Massimo Saracino, Sepolture atipiche durante il Bronzo finale e la seconda età del Ferro in Veneto 65 Claudio Balista, Le risposte del sistema paleoidrografico di risorgiva delle Valli Grandi Veronesi Meridionali alle fluttuazioni climatiche tardo-oloceniche e agli impatti antropici legati ai cicli insediativi dell'età del Bronzo, di età romana e di età tardorinascimentale-moderna 73 -Frattesina: alla ricerca della firma spettrale della complessità 133 Valentina Mantovani, I bicchieri in terra sigillata nord-italica decorata a matrice dello scarico di via Retratto ad Adria 169 Edoardo Zambon, Un tempio romano ad Adria. Dati d'archivio 189 Recensioni 213 1 Ringrazio, in merito, Anna Maria Bietti Sestieri e Paolo Bellintani per l'incoraggiamento ed il supporto fornito alla ricerca di tesi. 2 Attivatisi entrambi, per la loro attuale configurazione relitta, in età medioevo-rinascimentale. 3 Alberti, Peretto 1984; Peretto 1985; Ferri 1985; Castaldini 2001; Piovan et alii 2009. 4 Quindi largo meno della metà del canale del f. Po attuale a Pontelagoscuro.

La sorpresa del suono. Improvvisazione e interpretazione

De Musica, 2017

In questo articolo entro in dialogo con le posizioni difese da Marcello La Matina nel suo libro Note sul suono e propongo alcune riflessioni concernenti la relazione tra improvvisazione e interpretazione. Per un verso, ogni singola performance musicale è “improvvisazionale” (per lo meno in un grado minimo) e l’improvvisazione musicale può essere di tipo “interpretativo”. Inoltre, la riuscita di entrambe le pratiche dipende dal modo creativo ed espressivo in cui elaborano la “sorpresa del suono” emergente da ogni evento musicale. Per altro verso, tuttavia, mentre la performance interpretativa si cimenta con la restituzione di un senso musicale già stabilito dal testo della composizione, la performance d’improvvisazione genera intenzionalmente il suo proprio senso, dando forma al suono nel momento della performance

Dialoghi, Musica, Effetti: il Suono nell'Audiovisivo

2021

Il volume tratta in modo approfondito il suono nell'audiovisivo nei suoi aspetti tecnici ed espressivi, principalmente per film e documentari. I tre autori, noti professionisti del settore, affrontano sia i lati produttivi che postproduttivi, fino all'ascolto dello spettatore, trattando anche la musica per film. Il saggio è impreziosito da una dettagliata cronologia sull'avanzamento scientifico e tecnologico correlato al suono, e da grafiche e fotografie originali. E un'opera per esperti ma anche per appassionati e studenti di cinema. La prefazione è di Claudio Strinati.

L’armonia acustica del Teatro di Epidauro: analisi spettrale e del pitch shifting

Here we present some aspects that have not been previously analyzed in depth, such as the increasing pitch-shifting and the spectral analysis in the time domain. Further observations of the ancient Greek music system suggests that mathematical rules may have been used by the designers of the time, to improve the “acoustic harmony” of the semi-circular theatre that was maybe considered formally perfect. Perhaps the fame that has always surrounded the Epidauros theatre and its alleged acoustic perfection is due to a mathematical-musical design of the theatre?

Suoni ovunque: anche nell’accademia?

Partecipo regolarmente a conferenze, convegni, seminari, tavole rotonde, incontri, lezioni sulla musica da almeno trentatré anni. In grande maggioranza quelle occasioni pubbliche hanno riguardato la popular music, o comunque musica prevalentemente diffusa (in tempo reale o differito) attraverso altoparlanti. So che la "musica di tutti i giorni", la musica che fa parte della vita quotidiana, può essere prodotta anche da altre fonti (spesso ascolto nella metropolitana di Milano un bravissimo suonatore di santúr, anche se molti suoi colleghi ambulanti hanno un amplificatore nello zainetto), e che non necessariamente si tratta di popular music, ma credo che nel mondo industrializzato contemporaneo la "musica di tutti i giorni" sia prevalentemente prodotta per, distribuita a, diffusa attraverso sistemi di altoparlanti: un fenomeno che oggi riguarda non solo la popular music, ma anche musiche di altro tipo. Chi mi conosce un po' saprà che da molto tempo mi batto per contrastare l'identificazione tra popular music e musica tecnologicamente mediatizzata, sostenendo insieme ad altri (come Derek B. Scott, 2008) che il concetto di popular music nasce ben prima del fonografo di Edison, e che d'altra parte molte musiche sono mediatizzate ma non popular; ciononostante sono ben consapevole del ruolo fondamentale che hanno avuto il fonografo, il grammofono, la radio, l'elettrificazione degli apparati fonografici e l'alta fedeltà, il cinema sonoro, la televisione, il registratore a nastro, la stereofonia, la musicassetta, le cuffie, la registrazione digitale, il Walkman, il compact disc e i successivi registratori e riproduttori digitali nel trasformare il nostro rapporto con tutte le musiche, e con la popular music in particolare. I miei studenti lo sanno (o dovrebbero saperlo) fino alla nausea. E, tornando a quei trentatré anni, su questi argomenti ho scritto parecchio: addirittura, il mio libro forse più noto, pubblicato per la prima volta nel 1996 e contenente articoli e saggi scritti fin dal 1981, si intitola Il suono in cui viviamo.

SPIROMETRIA E AUDIOMETRIA

2020

La stesura del protocollo sanitario, che rappresenta la “strategia” con cui pianificare la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischi specifici, rientra tra gli obblighi del medico competente stabiliti dall’articolo 25 del D.Lgs. 81/2008. Il medesimo articolo prevede che la sorveglianza sanitaria sia effettuata “tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati”. L’audiometria e la spirometria rappresentano le indagini diagnostiche mirate all’individuazione del rischio, più frequentemente eseguite ai lavoratori dell’industria, dove è ancora largamente diffusa l’esposizione a rumore e ad agenti tossici per l’apparato respiratorio. Tuttavia, le esperienze di controllo della sorveglianza sanitaria svolte dai Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro nei confronti del medico competente, indicano che molto spesso questi esami strumentali non vengono eseguiti nel rispetto delle linee guida e delle raccomandazioni scientifiche. Scopo del manuale è fornire al medico competente una guida pratica per il miglioramento della qualità delle spirometrie e audiometrie.

Skrjabin e il Suono-Luce

Saggi Cherubini, 2019

Skrjabin, figura eccentrica nel panorama musicale di inizio secolo, ha spesso suscitato tanto i più accesi entusiasmi quanto le critiche più feroci. Importanti ricerche effettuate negli ultimi decenni in Italia e all’estero hanno tuttavia condotto a una visione più equilibrata dell’uomo e della sua opera. I contributi ospitati nel presente volume provengono in buona parte dal convegno Svetozvuk, il ‘Suono-Luce’ (Conservatorio Cherubini di Firenze, 2015), e intendono apportare un tassello significativo agli studi skrjabiniani affrontando tematiche diverse e complementari. Lo sfaccettato caleidoscopio che ne risulta mette in luce il ruolo chiave di Skrjabin nel Novecento, non solo in quanto precursore della multimedialità, ma soprattutto come creatore di un linguaggio originalissimo destinato a influenzare generazioni di musicisti di differente formazione.

Sesso, ‘polvere’ e polaroid

2012

Di tanto in tanto, qualche brava persona che mi presenta a un festival letterario o a un incontro culturale in libreria, comincia menzionando i miei cosiddetti successi, e spesso conclude atrocemente così: «romanziere, giornalista… e librettista». È un'affermazione tremendamente scorretta, visto che ho scritto un solo libretto d'opera, e nessuno mi ha mai chiesto di scriverne un altro. È come la storia del vecchio contadino italiano: «preparo la cena per mia moglie una volta all'anno, per il suo compleanno. Mi chiamano forse Luigi il cuoco? Ho montato una mensola in bagno, vent'anni fa. Mi chiamano forse Luigi il falegname? Ma se una sola volta fai sesso con una pecora…». L'opera per la quale ho scritto quell'unico libretto, comunque, non ha nessuna intenzione di lasciarmi tranquillo. Anche se Powder Her Face mi dà l'impressione di essere stata scritta molto tempo fa, di fatto ha solo tredici anni. Cos'è successo tra allora e oggi-a parte quattro romanzi, tre posti di lavoro cambiati e due fidanzati? Un sacco di allestimenti di Powder, direi. Ci saranno state almeno due dozzine di produzioni differenti in diverse parti del mondo e, a occhio e croce, più di cento repliche. Non lo so con precisione, perché ogni volta vengo a sapere di riprese in Israele, in Sud America o in Australia solo quando mi arrivano i rendiconti semestrali dei diritti d'autore. Non so nulla di quelle produzioni; ed evidentemente, in molti casi, loro non sanno nulla di me. Nella considerazione della maggior parte dei teatri d'opera il librettista viene un bel po' dopo la zia del gestore del guardaroba. Tuttavia, credo che quasi ininterrottamente dal 1995 un soprano o un altro si è preparato a rappresentare in palcoscenico gli sconci eccessi di una duchessa inglese-provocando la reazione sconcertata dei pubblici più improbabili. Nel 1992 l'Almeida Theatre di Londra iniziò a commissionare un paio di opere nuove ogni anno per la sua stagione estiva. Le regole erano severe: personaggi al minimo, orchestra ridotta, poche pretese nella messa in scena. Due anni dopo l'inizio di questa prassi, qualcuno dello staff contattò il compositore Thomas Adès per chiedergli di scrivere un'opera, dimostrando così una buona dose di lungimiranza. Adès aveva suscita