Brioni, S., (2011). J.G.Ballard. Il Futuro Quotidiano. Siena: Prospettiva. (original) (raw)
continua a essere, a due anni dalla sua scomparsa, uno degli autori contemporanei più celebrati, uno scrittore di riferimento per un pubblico che vuole approfondire come la modernità abbia condizionato le psicogeografie dell'individuo. Autore di rottura, ha sovvertito i canoni della fantascienza tradizionale nei primi anni '60. Il suo testo "Quale la strada per lo spazio interiore?" del 1962 viene adottato dalla New Wave, un gruppo di autori inglesi che ha rinnovato profondamente il genere, come manifesto di intenti. Non ci sono alieni né astronavi nei racconti e romanzi di Ballard. "Le trasformazioni più importanti" -afferma Ballard -"che avverranno nell'immediato futuro non avverranno sulla Luna o su Marte, ma sulla Terra. E' lo spazio interno -e non quello esterno -che necessita di essere esplorato. L'unico pianeta veramente straniero è la Terra." gigantesco telequiz, che banalizzi tutto". Cosa che si è puntualmente avverata. Nell'ultima parte del saggio, Simone Brioni e Maria Vaccarella fanno un'incursione sui "non luoghi nell'opera di James Graham Ballard." Luoghi che "si configurano come trasposizioni spaziali delle problematiche sociali dell'era postmoderna, poiché la loro natura effimera promuove un'individualità solitaria e alienata". Per fare questo, gli autori si rifanno a opere della seconda parte della carriera artistica di Ballard, ad eccezione di High rise (Il condominio), 1975. Millennium People (2004, Running wild (Un gioco da bambini) 1988, Cocaine nights (1996) e Super Cannes (2000 sono romanzi in cui Ballard lascia la sua fantascienza per addentrarsi in città fortezze, enclave, condomini fortificati e autosufficienti dove la gente cura i propri malesseri con massicce dosi di psicopatologia. E' il ceto medio, la borghesia che comincia le rivoluzioni per mantenere i privilegi ottenuti. Questo saggio è utilissimo sia per chi già conosce Ballard ma soprattutto per chi volesse farsi una prima idea sulle potenzialità eversive di questo autore che ha affermato: "Più invecchio e più divento di sinistra". Il suo testamento letterario, Regno a venire, mette in guardia tutti noi da come il consumismo, le sue nuove cattedrali (i centri commerciali), la ricerca ossessiva del benessere, i club di tifosi che marciano per le strade con gli emblemi della propria squadra possano facilmente trasformarsi in un non troppo strisciante fascismo. E con i tempi che corrono non mi sembra poco.