La Francia di Hollande, Bologna, Il Mulino, 2013 (original) (raw)
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La dialettica inerente alla doppia appartenenza dei fiorentini in Francia nel Cinquecento si riflette sia nelle scelte artistiche che nelle loro residenze. 1 Seguendo il ruolo che essi giocano alla corte di Francia o a Firenze, gli italiani adottano codici d'identificazione legati al loro status, secondo tipi di messaggi che intendono trasmettere attraverso l'architettura. Se i Gondi giungono a Lione come marchands-banquiers all'inizio del Cinquecento, diventando poi alla metà del secolo marescialli, ambasciatori e diplomatici a Parigi, principi della Chiesa e cortigiani dei re di Francia, i Concini arrivano all'inizio del Seicento direttamente nella capitale francese al seguito di Maria de' Medici. Per Antonio Gondi (1486-1560) a Lione e per suo figlio Alberto (1522-1603) a Parigi, i primi e più importanti modelli di riferimento sono quelli della nobiltà francese, di cui condividono scelte residenziali, abitudini e passioni culturali, ma conservano certi elementi caratteristici della loro tradizione italiana che si rivela attraverso connubi particolari. Nel testo che segue mi propongo di esaminare l'architettura e la distribuzione delle residenze commissionate dalla famiglia Gondi in Francia, in particolare due residenze a Lione, costruite negli anni trenta e quaranta del Cinquecento (il castello del Grand Perron a Pierre-Bénite e la Maison de Belregard), e due castelli della seconda metà del secolo (il castello di Noisy-le-Roi, in Île-de-France tra Versailles e la foresta di Marly, e quello di Joigny in Borgogna).
La tragedia greca, Il Mulino, Bologna 2013
2013
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2015
Gli ultimi anni del soggiorno parigino (1912-14) segnano per Alfredo Casella l’incontro con i linguaggi delle avanguardie. Se la via atonale di Schönberg attrae, è soprattutto il "Sacre" di Stravinskij a dettare i termini di una precipua dialettica tra innovazione e classicismo: superati i retaggi tardoromantici e il rischio di impressionistiche dissolvenze, il compositore torinese impianta il suo progetto di «musica modernamente italiana». Per l’indagine di questo nodo storiografico il volume propone una nuova angolatura: piani di lavoro autografi, materiali inediti conservati nel Fondo Casella della Fondazione Cini concorrono a delineare caratteri e ragioni della ‘svolta modernista’, che trova il suo epicentro in "Notte di maggio" ed "Elegia eroica". Di queste opere della crisi, maturate sul crinale drammatico del Primo conflitto mondiale, si dà per la prima volta organica analisi.
Guida alla Rivoluzione francese (Odoya, 2016)
Dieci anni che hanno sconvolto la Francia, l'Europa e il mondo intero, cambiando per sempre il corso della storia. Libertà, democrazia, rappresentanza popolare, uguaglianza, costituzioni, laicità: tutto è nato lì, tra il 1789 e il 1799: il decennio della Rivoluzione francese. Un periodo tra i più complessi della storia moderna, che questa guida intende rendere comprensibile al grande pubblico in tutte le sue sfaccettature, offrendo al lettore una sintesi ragionata delle questioni, dei personaggi, degli eventi principali della grande Rivoluzione. Attraverso cinque aree tematiche suddivise in 50 voci aggiornate sulla base delle ricerche più recenti, si farà luce sulle complesse personalità dei maggiori fautori del cambiamento, Marat, Danton e Robespierre, dei loro sodali e dei loro oppositori; su cosa volesse dire essere giacobini, cordiglieri, girondini, sanculotti; sulla condizione delle donne, militanti e non; sulle vicende che portarono al crollo dell'ancien regime e quelle che spianarono la strada all'Impero napoleonico. In che modo la Rivoluzione cambiò la società francese ed europea, dall'economia fino alla religione? E su quali temi si confronta oggi la storiografia? A queste e altre domande si troverà risposta tra le pagine di un volume ricco di curiosità e approfondimenti, per ricollegare il nostro presente all'alba di libertà e giustizia che illuminò Parigi il 14 luglio 1789.
1 MELIS, Uno spiraglio di luce; GOLDTHWAITE, Private Wealth, cap. V, pp. 173 e sgg.; JULLIEN DE POMMEROL, Albert de Gondi, pp. 267-270, contiene una breve descrizione generale dei mastri Gondi di Lione, dal carattere decisamente naïf. PREMESSA -2 --7 -
François Perrier e i 'bolognesi', 2018
2018
Catalogo pubblicazioni e Archivio fotografico: www.ediart.it TuTTI I DIrITTI rIsErvaTI -vIETaTO OgNI TIpO DI rIprODuzIONE aNChE parzIalE sENza l'auTOrIzzazIONE DEll'EDITOrE CREDITI FOTOGRAFICI / PHOTOGRAPHIC CREDITS Il materiale fotografico utilizzato nel presente volume è fornito dagli autori che si assumono la responsabilità e i crediti che possono derivare dalla relativa pubblicazione; le foto eseguite dagli autori, o comunque di loro proprietà, possono non avere riferimenti. A. Bernacchioni: foto M. Castrichini, Todi. Classificazione ANVUR della rivista Studi di Storia dell'Arte -Classe A Area 10 -Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storicoartistiche: settore B1 -STORIA DELL'ARTE: Classe A riconosciuta Studi di Storia dell'Arte, 29-2018 pp. 340; ill. b/n e col.; form. 210x297 mm. ISSN 1123-5683 Studi di Storia dell'Arte -Todi (PG) I saggi pubblicati sono sottoposti al processo di peer-review anonimo The essays are subjected to the process of peer-review anonymous
"Parigi non vale una messa?" Una sintesi del complesso rapporto di Croce con la cultura e la storia francese in occasione della presentazione delle "19 domande su Benedetto Croce" alla Maison de l'Italie di Parigi, 6 dicembre 2017.
L'Italia di Julius von Schlosser, Roma 2018
L'Italia di Julius von Schlosser, 2018
Tra gli studiosi più influenti del Novecento, Julius von Schlosser (1866-1938) fu un profondo conoscitore dell’arte italiana e autore della monumentale Die Kunstliteratur (La letteratura artistica), strumento ancora oggi indispensabile per la conoscenza delle fonti della storia dell’arte. Il volume, curato da Loredana Lorizzo, sonda attraverso le autorevoli voci di studiosi italiani e stranieri il profondo legame del viennese con l’Italia e con intellettuali di punta come Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Emmanuel Löwy, Giovanni Poggi, Igino Benvenuto Supino. Si propongono così al lettore nuove riflessioni scaturite da inediti carteggi e dai testi fondamentali di Schlosser, che hanno fornito un originale approccio alla cultura storico-artistica, aprendo campi di ricerca allora ancora inesplorati - dalle Wunderkammern alla ceroplastica, dall’analisi testuale delle fonti alla museologia - e approfondito temi specifici dalla storia della miniatura alla scultura rinascimentale, dagli allestimenti delle collezioni imperiali alla letteratura odeporica, in un continuo dialogo tra presente e passato.