La competenza interculturale per pensare insieme un futuro possibile (original) (raw)

Esiste una competenza di communicazione interculturale ?

2018 dans Actes du 9° Congrès panhellénique et international des professeurs de français (20- 23 octobre 2016) : Enseigner la langue et la culture françaises : construire des ponts socio-humanistes, Université nationale et capodistrienne d’Athènes, vol. 1 p. 33-44. V. italiana ; traduction :Marcella di Giura Beacco

I saperi dell interculturalitÃ

Il dibattito sull'educazione multiculturale e/o interculturale è iniziato a cavallo tra gli anni '60 e '70 del Novecento, negli Stati Uniti e in Canada e si è rapidamente diffuso in Australia e in Europa. Molti paesi infatti, (asiatici, africani, latino-americani) hanno sistemi educativi impostati sul modello occidentale, e sono sottoposti costantemente ad una pressione "culturale"proveniente dagli Stati Uniti e dall'Europa. I paesi non occidentali, siano essi asiatici o africani, di religione mussulmana, buddista o confuciana, hanno il problema di come conservare gli elementi specifici delle loro culture, parallelamente all'adattamento alla "modernità".

Lo sviluppo della competenza interculturale secondo i presupposti dell'approccio orientato all'azione

Acquisizione e didattica dell’italiano: riflessioni teoriche, nuovi apprendenti e uno sguardo al passato, Borreguero Zuloaga, M. (a cura di), Peter Lang, 2021

RIASSUNTO Il presente articolo si propone di presentare le soluzioni didattiche applicate in una nuova serie di manuali Va bene! volte allo sviluppo della competenza interculturale secondo i presupposti teorici dell approccio orientato all azione. La serie si compone di tre distinti volumi destinati agli apprendenti delle scuole medie in Polonia. Diversi documenti e raccomandazioni emanati dagli enti europei evidenziano l importanza della competenza interculturale per un efficace comunicazione, soprattutto sullo sfondo delle ultime tendenze migratorie in Europa. Il Quadro Comune di Riferimento per le Lingue colloca l insegnamento / apprendimento di lingue nell ambito sociale: gli apprendenti utilizzano la lingua (LS o L2) per raggiungere determinati obiettivi comunicativi. L approccio comunicativo si è rivelato insufficiente in quanto all approfondimento di competenze linguistiche (soprattutto di quelle grammaticali). La sua evoluzione teorica ha comportato l ideazione dei metodi didattici più adattati alla nuova realtà educativa, tra cui l approccio orientato all azione. Parole chiave: competenza interculturale, approccio orientato all azione, didattica di italiano, attività didattiche Intercultural competence development within the Action-Oriented approach ABSTRACT The present paper aims at presenting the didactic solutions used in a new three-volume Va bene! course-books series intended for teaching Italian language in Polish Junior High Schools which serve to enhance the intercultural competence development according to the action-oriented approach theoretical assumptions. European documents and

Mobilità internazionale e competenza comunicativa interculturale

La didattica delle lingue nel nuovo millennio, 2018

Despite the increasing popularity of student mobility, the outcomes of a study abroad experience are not yet fully explained. The development of Intercultural Communicative Competence (ICC) is undoubtedly one of the desired results. This paper presents the intercultural profile of university mobility students to Italy as emerged from a research project on ICC as a learning outcome of study abroad. The INCA tool, suitably adapted, was used and its results analysed. The use of the QR Code to manage anonymity is also presented. The research sample consists of 96 students enrolled in Italian language courses at level B1. The data show how the ICC at the beginning of the study abroad experience is of a basic level.

Oltre discriminazione e razzismo: verso una competenza professionale transculturale

in M. A. Pirrone, M. Mannoia, Il razzismo in Italia. Società, istituzioni e media, Aracne Editrice, 2010, pp. 295-306., 2010

G li strumenti adottati per governare l'immigrazione straniera sono adeguati? È possibile parlare di una deriva razzista nel nostro paese? Questo lavoro nasce dalla volontà degli autori di fornire risposte concrete. Il volume è il risultato di una riflessione a più voci sulle dinamiche economiche, politiche e sociali, in virtù delle quali si chiede ai migranti di conformarsi a un modello ideale di immigrato, costringendoli ad accettare un percorso di integrazione imposto dall'alto. La riduzione della presenza straniera esclusivamente a problema di ordine pubblico, l'esistenza di un apparato mediatico che alimenta i pregiudizi nei confronti dei migranti e dei rom, l'adozione di politiche securitarie per nascondere le frustrazioni derivanti dalla crescente povertà di strati sempre più ampi della popolazione e l'uso della legge per rimarcare la divisione tra cittadini e stranieri costituiscono i nuclei tematici principali sui quali si concentra l'attenzione degli autori. Il quadro d'insieme che emerge dalla lettura di questi saggi è allarmante. Le analisi e le riflessioni proposte in questo volume costituiscono uno strumento di interpretazione di ciò che è avvenuto nel nostro paese in seguito ai processi migratori, nonché un invito a contrastare le derive razziste con modelli di inserimento caratterizzati da pluralismo culturale, politico e mediatico. M ichele Mannoia è ricercatore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Palermo. Insegna Sociologia dell'educazione e da anni svolge ricerche sulla marginalizzazione del popolo rom. Tra le sue pubblicazioni: La scuola, gli allievi stranieri, i nomadi. Percorsi di studio e di ricerca (Aracne, Roma 2005); Zingari che strano popolo. Storia e problemi di una minoranza esclusa (XL, Roma 2007).

Condividere. Pensare la comunità futura

Perché hai deciso di dedicare energie a questo tema? Dedicare una giornata a questo tema mi è sembrato quanto mai urgente. Se mi guardo intorno, vedo crescere nella società italiana sentimenti regressivi, la paura è diventata uno strumento di aggregazione sociale e di consenso politico, il risentimento e la guerra tra i poveri sono sempre più virali. Vedo una rabbia a cui è stato indicato un bersaglio, una "soluzione fai da te". Lo spaesamento è sempre più diffuso e ogni identità si sgretola nell'accelerazione continua imposta dal "nuovo" ad ogni costo. Tutta questa instabilità minaccia il nostro vivere comune. In questi giorni, non fa che ritornarmi in mente una frase di Martin Luther King: "Non possiamo vivere a lungo separati spiritualmente in un mondo che è unito dal punto di vista geografico. In ultima analisi, io non devo ignorare l'uomo ferito sulla strada di Gerico della vita, perché egli è parte di me ed io sono parte di lui: la sua agonia mi diminuisce, la sua salvezza mi accresce". Credo che non possiamo più continuare a vivere in una società che esclude e che mortifica, che crea vite di scarto e disuguaglianze. Dobbiamo imparare a vivere insieme, a condividere le risorse materiali e quelle spirituali.

Tra lingua e cultura: La competenza pragmatica interculturale

Le interazioni sociali, verbali e non verbali, sono sempre regolate da norme culturali, per lo più implicite, il cui rispetto costituisce un presupposto di una comunicazione efficace. La competenza pragmatica interculturale studia queste norme e come esse condizionano i comportamenti comunicativi. Questo contributo, dopo aver esaminato il ruolo di questa competenza nell’ambito più generale della competenza comunicativa, illustra il rapporto tra forme linguistiche e norme culturali, in particolare nella realizzazione degli atti linguistici e delle loro sequenze. Vengono quindi prese in considerazione le implicazioni pedagogiche e le possibili applicazioni didattiche nel processo di apprendimento e di insegnamento di una lingua seconda o straniera, fornendo da ultimo alcuni esempi di attività e materiali. Social interactions, both verbal and non-verbal, are always governed by (usually implicit) cultural norms, which are a prerequisite of effective communication. Intercultural pragmatic competence studies such norms and how they impact on communicative behaviours. This paper first examines the role of this competence within the scope of communicative competence. The relationship between language forms and cultural norms is then explored, with particular reference to the realization of speech acts and their sequences. Finally, pedagogical implications and possible teaching applications are discussed in the context of second and foreign language learning and teaching, together with some examples of relevant activities and materials.

Competenze per lo sviluppo di una cultura della partecipazione per il lavoro del futuro

Educazione, costituzione, cittadinanza. Il contributo interdisciplinare degli assegnisti di ricerca, 2020

Molti studi e ricerche, a livello internazionale, già da diversi anni, evidenziano come il fabbisogno di capacità professionali, competenze e qualifiche aumenterà in modo significativo per ogni tipo e a ogni livello di occupazione: è dunque necessario garantire una migliore corrispondenza fra l’offerta di competenze e la domanda del mercato del lavoro. Sono quelle medesime competenze strategiche e trasversali, individuate come competenze chiave per l’apprendimento permanente e la promozione di una cultura della democrazia, a essere ricercate sempre di più dalle organizzazioni; esse possono sviluppare le condizioni per una maggiore partecipazione alla vita e alla gestione delle organizzazioni stesse. Il contesto delle economie più avanzate e la crescente polarizzazione del lavoro, le trasformazioni tecnologiche collegate ai cambiamenti nella domanda di lavoro e all’aumento delle occupazioni non standard stanno producendo la crescita di un fabbisogno formativo non standard, che richiede un ripensamento dell’offerta educativa e formativa, che vada anche nella direzione della costruzione di una cultura congiunta e condivisa.

Un'esperienza di consulenza filosofica interculturale

Un'esperienza di consulenza filosofica interculturale svolta nel 2010 come tirocinio finale del master in consulenza filosofica dell'università Federico II di Napoli. Il laboratorio filosofico ha coinvolto circa 10 migranti provenienti dal Burkina Faso presso lo sportello immigrazione della Provincia di Napoli. I richiedenti asilo hanno potuto svolgere un percorso filosofico e esistenziale approdato ad esiti sorprendenti.