Valorizzazione cross-mediale di collezioni museali archeologiche italiane (original) (raw)
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2014
En la difícil tarea de captar la atención de los visitantes y grabar la experiencia en su memoria, museos y lugares de interés cultural recurren cada vez más a las aplicaciones informáticas. Pero ¿son todas ellas válidas y ejecutables? VisitLab Cineca (Visual Laboratory Information Technology) está llevando a cabo tres proyectos, cada uno de ellos basado en una aplicación diferente: de la película realizada por medio de computación gráfica hasta la instalación evocadora, o desde la aplicación de realidad aumentada hasta las simulaciones de dinámicas sociales y acontecimientos históricos. Solo el tiempo dirá si estas soluciones son las más válidas para afrontar y superar el reto.
Valorizzazione di una collezione scientifica: museo e istituzioni collaborano
2019
RIASSUNTO Negli anni '70 dello scorso secolo il Museo di Scienze Naturali Enrico Caffi di Bergamo ha acquisito una serie di strumenti didattici databili fra la fine del Settecento e la metà dell'Ottocento, provenienti dal Gabinetto di Fisica del Liceo Classico Paolo Sarpi. L'attivarsi di rapporti di collaborazione, prima con l' Ateneo di Scienze Lettere ed Arti e poi con la Fondazione Scienza e Tecnica, ha consentito il recupero della raccolta grazie allo studio degli strumenti e all'avvio degli interventi di restauro. Parole chiave: collaborazione fra istituzioni, strumenti scientifici, restauro. ABSTRACT Enhancement of a scientific collection: museum and institutions collaborate Il Museo di Scienze Naturali Enrico Caffi di Bergamo L'esigenza di arricchire la città di un Museo di Scien-ze Naturali nacque nel 1871 quando il Consiglio del Regio Istituto Tecnico diede l'incarico al prof. Polli di riordinare le collezioni naturalistiche al fine di aprirle alla pubblica visione nelle giornate festive. Nel 1917 la Giunta comunale accolse l'idea che il Mu-seo diventasse definitivamente Civico e il 14 luglio 1918 venne ufficialmente inaugurato il Museo Civico di Storia Naturale. Il sacerdote prof. Enrico Caffi fu nominato primo di-rettore dell'istituto e con la sua paziente opera riordinò le collezioni civiche favorendo l'incremento delle rac-colte fino al 1947. Il suo trentennale lavoro fu molto intenso tanto che gli spazi a disposizione costituirono nuovamente un elemento di freno allo sviluppo dell'at-tività. Venne individuata in Piazza Cittadella la nuova sede da destinare al Museo di Scienze Naturali nel prestigioso edificio visconteo che doveva prevedere, oltre a un ampio settore espositivo, adeguati labora-tori e depositi. Nel 1960 il Museo venne trasferito da Piazza Vecchia alla sede attuale e dedicato al suo primo direttore, Enrico Caffi. Dagli anni '80 il Museo è stato oggetto di ulteriori interventi di ampliamento che hanno reso disponibili nuovi locali destinati a una nuova e funzionale biblio-teca, a una sezione didattica, ai laboratori, ai depositi delle collezioni e al settore espositivo (v. sito web 1). L'Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo L' Ateneo di Bergamo prende la sua intitolazione dal decreto napoleonico del 25 dicembre 1810 che riunì l'antica Accademia degli Eccitati, nata nel 1642 con in-tenti umanistici e letterari, con l' Accademia Economi-co Arvale, creata dietro impulso della Serenissima nel
Valorizzazione e gestione integrata del patrimonio archeologico
Nata nel 2005, l'Associazione Nazionale Archeologi (ANA) conta oltre 1800 soci in tutta Italia, con sezioni e comitati regionali in quattordici regioni italiane. Lo statuto dell'Associazione si basa sul principio della democrazia partecipativa: attraverso comitati e assemblee tutti gli iscritti possono elaborare proposte e iniziative a livello regionale e nazionale, eleggere ed essere eletti rappresentanti dell'Associazione. Tutti gli organi e le cariche dell'Associazione si rinnovano periodicamente tramite elezioni democratiche. Il Congresso Fondativo si è tenuto presso l'Auditorium degli scavi di Pompei il 3 marzo 2007. Il Secondo Congresso Nazionale ha avuto sede a Roma il 20 marzo 2010, presso i Musei Capitolini, e ha visto la partecipazione di oltre cento delegati eletti, provenienti da tutta Italia. L'ANA opera per dare agli archeologi italiani piena dignità professionale, vincolando i propri soci al rispetto di un codice deontologico. Si batte per il riconoscimento di retribuzioni adeguate, tutele sociali e diritti ad ogni professionista archeologo, a prescindere dalla forma contrattuale con cui lavora. Per questo ha elaborato, in occasione del II Congresso Nazionale, un tariffario nazionale di riferimento, frutto di un confronto tra archeologi di ogni parte d'Italia. Persegue tali obiettivi monitorando bandi pubblici, incarichi privati, affidamenti e gare. Svolge inoltre attività di denuncia, promuovendo inchieste presso gli organi di comunicazione, stimolando proposte di legge, sollecitando interventi parlamentari, favorendo incontri, tavoli tecnici e osservatori presso le istituzioni locali, nazionali ed internazionali. Collabora attivamente sia con le organizzazioni sindacali che con le associazioni di rappresentanza dei datori di lavoro. Nel giugno del 2008 ha promosso la prima manifestazione nazionale degli Archeologi in Italia.
The photographic archive within the Museums of Brescia is a remarkable part of the civic heritage since 1870. Thanks to its thousands objects (negatives, prints, plates, digital files) it is a very useful source for researches of different types, not only for the staff of museums, but even for students and researchers. The pictures, even symbolic in consideration of their aesthetical point of view, are very important as documents of the history of archaeology in Brescia. They document restoration works on single artworks or monuments, as well the history of museums of Brescia and their layouts, helping us a lot in monitoring’s activities related to the past. Especially during the last 10 years, the photographic archive has been very helpful in order to study the bronze statue of winged Victory (first century AD) and for the project of enhancement of the archaeological area of Capitoline temple.
Archeologia tra ricerca tutela e valorizzazione
Il capitale culturale. Studies on the Value of Cultural …, 2010
I beni archeologici sono anche una risorsa economica, ma tale definizione è insufficiente se posta in contrapposizione con il valore immateriale della cultura in sé, in mancanza del quale tutto perde valore, perché esso incide profondamente sulla qualità della vita.
Proteggere e Valorizzare: una buona pratica per i siti archeologici
2014
Bruno paGlionE rosario scaduto alBErto sposito GiorGio Faraci santina di salvo cEsarE sposito luciano ZaaMi luicjia BErEžanskytè, tiZiana caMpisi antonElla chiaZZa luiGi sansonE starliGht vattano ZEila tEsoriErE GisElla calcaGno, ilEnia di rosa irEnE Marotta MaB arquitEctura + laps architEcturE FrancEsco palaZZo SOMMARIO
Valorizzazione del patrimonio culturale diffuso, il parco archeologico
2014
I Parchi costituiscono una sorta di laboratori in cui poter sperimentare nuove attività di valorizzazione del patrimonio culturale diffuso, al fine di garantire e promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale. La messa a punto di metodi di gestione integrata volti alla tutela del paesaggio e della biodiversità dei parchi vanno realizzati contestualmente alla salvaguardia dei valori culturali. Per ottimizzare la valorizzazione dei parchi sarebbe necessario elaborare anche una serie di servizi che vanno dall'organizzazione di convegni e seminari alla gestione di progetti di educazione ambientale, dalla produzione di materiale didattico-scientifico al coordinamento di campagne informative. I parchi, quindi, si qualificano come centri territoriali in grado di promuovere percorsi di partecipazione della comunità e di riqualificazione del territorio di appartenenza, in sinergia con le amministrazioni pubbliche, con le scuole, con le università, con i centri di ricerca e con le associazioni. E in questa ottica che si è impostata l'attività di valorizzazione e organizzazione del parco archeologico della Civitella, patrimonio del parco del Cilento. L'utilizzo del GIS, in questo caso, definisce una infrastruttura di dati e strumenti trasversale a tutto il lavoro, dovendo operare a scale molto diverse tra di esse.
Indagine sulla gestione dei depositi museali e sulla movimentazione dei beni archeologici in Italia
2015
In collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT) e con l’Associazione Nazionale dei Musei Locali e Istituzionali (ANMLI) è stato elaborato un questionario che ha per oggetto la rilevazione dello stato dell’arte in materia di gestione e movimentazione dei beni archeologici da parte dei musei statali e non statali e degli istituti similari a carattere museale.
Un approccio “multi-scala” per la gestione del patrimonio culturale italiano
Il Capitale Culturale Studies on the Value of Cultural Heritage, 2011
Il modello manageriale attualmente utilizzato per la gestione delle istituzioni culturali del nostro Paese è stato concepito, progettato e sperimentato nei paesi anglofoni (New Public Management), che hanno tuttavia caratteristiche del patrimonio culturale e politiche culturali differenti da quelle italiane. L'applicazione del modello manageriale nel settore Un approccio "multi-scala" per la gestione del patrimonio culturale italiano I § § 1, 2 e 4 sono da attribuire a Fabio Donato; il § 3 è da attribuire a Enrica Gilli.