G. SPADEA, F. BENENTE, et al., Archeologia urbana a Chiavari. Nuovi dati e prospettive di lettura archeologica di un centro medievale di nuova fondazione, in Atti del VI Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, Firenze 2012, pp. 713-723. (original) (raw)
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Nel 2006 è stato avviato un programma di ricerche archeologiche che ha come oggetto l'insediamento abbandonato di Montecorvino (fig. 1); ricadente nel territorio comunale di Volturino, il sito è ubicato su uno dei primi rilievi dei Monti della Daunia, lungo i percorsi di collegamento con il Molise interno. Dell'antico abitato si conservano ancora emergenze architettoniche imponenti ( ), quali le vestigia della chiesa cattedrale 1 e di una torre. Le strutture della cattedrale medievale si elevano ancora, in certi punti, fino a oltre 3 metri consentendo la lettura dei suoi principali elementi planivolumetrici; le rovine della torre si ergono ancora fino ad un'altezza di circa 24 m. e sono visibili anche da lunga distanza, costituendo un elemento di grande effetto scenografico, assurgendo quasi a simbolo del sito e della sua vicenda storica. 1 La chiesa è ancora oggi meta di un pellegrinaggio di grande devozione popolare, in onore di Sant'Alberto, secondo la tradizione agiografica uno dei primi vescovi di Montecorvino (Acta Sanctorum, Apr. I, cc. 432-435).
I. Romeo, A.M. Nardon, L'Edificio P e i suoi intonaci dipinti: nuove indagini a Cosa, in S. Valentini, G. Guarducci (a cura di), Archeologia in Toscana. Ricerca, tutela, gestione e valorizzazione, Atti del Convegno di Firenze 7-9 Giugno 2023, Center for Ancient Mediterranean and Near Eastern Stud..., 2024
235 L’EDIFICIO P E I SUOI INTONACI DIPINTI: NUOVE INDAGINI A COSA ilAriA roMeo * , AnnA MAriA nArdon * Abstract Il contributo è un rapporto preliminare sull’Edificio P di Cosa, indagato dall’Università di Firenze tra il 2017 e il 2019. Questo ediicio, sin qui mai indagato, è collocato nell’insula 1ί ed è stato denominato P dall’arteria principale che corre lungo di esso, mettendo in comunicazione Arce e Foro della coloniaέ δ’Ediicio P era probabilmente un annesso funzionale all’adiacente domus 10.2, ancora inesplorata. Esso consiste di un cortile centrale con pavimenti in cocciopesto e tessellato, su cui si aprono diversi ambienti, di cui uno con soffitto decorato in terzo stile pompeianoέ δe pitture sono state oggetto di analisi dettagliata e qui si presentano i risultati delle relative indagini archeometriche. Lo studio dei materiali datanti ha consentito di attribuire la costruzione dell’Ediicio P al I secolo aέCέ, in età augustea, il suo restauro intorno alla metà del I secolo dέCέ e il suo abbandono inale all’età laviaέ l'’analisi dei reperti malacologici permette di ipotizzare che esso fosse destinato alla rivendita di pregiati molluschi edibili.
1-3. Dall'alto verso il basso: coronamenti delle cappelle radiali Nord-Est, Est, Sud-Est. 4. A sinistra: Dettaglio dell'arco diaframma fra l'ottava e la nona campata del matroneo settentrionale. 5. A destra: Matroneo Nord da Ovest. 6-8. Dall'alto verso il basso: interno delle cappelle Est, Nord-Est e Sud-Est.