Diritto e scienza: quali limiti alla libertà di ricerca? (original) (raw)
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Briciole di libertà nella «Recherche»
In «Vita Pensata», settembre 2022, XII, 27, pp. 45-50, ISSN: 2038-4386 Il saggio tenta un accostamento tra Kierkegaard e Proust, in vista della formulazione del passato esistenziale come luogo di libera trasfigurazione attraverso l'arte letteraria.
La libertà di ricerca scientifica nei conti pubblici (dopo SEC2010)
La Ricerca scientifica fra possibilità e limiti, 2015
Simone Calzolaio, La libertà di ricerca scientifica nei conti pubblici (dopo SEC2010), in A. Iannuzzi (a cura di), La libertà di ricerca scientifica fra possibilità e limiti, Editoriale scientifica, 2015, p. 27 ss. SOMMARIO: 1. Delimitazione dell’oggetto e dell’obiettivo dell’indagine. 1.1. I dati alla base della riflessione. 2. Dal modello costituzionale della ricerca scientifica al modello istituzionale delle Università (premessa e rinvio) 3. Il modello di finanziamento delle università e della ricerca scientifica universitaria. 3.1. Segue: Oltre la spesa storica? Dal riequilibrio al modello CNVSU del 2004-2008. 3.2. «Toccare il fondo»: l’«amministrazione universitaria» della ricerca scientifica e le svolte del 2008. 3.3. Segue: la «riforma Gelmini» e la sua attuazione. 3.4. I decreti del 2014. 4. Formule econometriche e processi di valutazione della ricerca. Il «valore» della ricerca come problema di diritto costituzionale. 5. Dalla «debole scienza» alla forza della «ricerca statistica». 5.1. L’impatto del nuovo sistema europeo dei conti (SEC2010). Una specialità ritrovata della ricerca scientifica (universitaria)?
La scienza aperta contro la mercificazione della ricerca accademica?
Questo breve saggio intende dare una risposta al seguente quesito. Può la scienza aperta contrastare la mercificazione della ricerca e curare i mali che essa genera? La risposta è positiva, purché si intenda la scienza aperta non solo come accesso gratuito e con diritti di riuso ma come un sistema di valori come la democrazia, la trasparenza, l’equità, la cooperazione e l’integrità morale. In questa prospettiva, per lo sviluppo della scienza aperta serve soprattutto l’insegnamento. Occorre formare le nuove generazioni di scienziati insegnando loro i valori e le tecniche dell’Open Science. Anche le policy e le norme formali possono aiutare a creare un contesto utile all’affermazione della scienza aperta. In particolare, occorre incidere sulle regole e sulle prassi di valutazione allo scopo di decentrare e rendere trasparente il potere decisionale, è necessario altresì riscrivere le leggi sul copyright con la finalità di dare maggiore libertà a chi vuole accedere alla scienza e riutilizzarla. Queste misure possono contribuire a creare un nuovo ecosistema di comunicazione dove l’interazione tra etica, norme formali e tecnologia possa garantire il pluralismo delle fonti e degli intermediari.
Libera scienza in libero Stato
Nuovo Giornale Nazionale, 2024
Nell'articolo si chiarisce cosa debba intendersi con il termine "scienza": esclusivamente una metodologia di ricerca, il "metodo scientifico" appunto, ma niente affatto i risultati temporanei raggiunti grazie all'impiego di tale metodologia. Si indica inoltre l'“anarchismo epistemologico” enucleato da Paul Karl Feyerabend come l'approccio più consono a rispettare lo spirito del metodo scientifico. Dopo aver chiarito l'evanescenza dei cosiddetti "esperti" e la loro inattendibilità sulla scorta degli studi di Michel Polanyi e Philip E. Tetlock, ci si concentra sui gravi rischi causati per le società democratiche dalla scienza politicizzata, la quale assume i contorni di una vera e propria setta oltre che di una lobby di potere.
Trento LawTech Research Paper, 2023
While much of the debate on the relationship between a human right to science and copyright focuses on the exceptions and limitations to exclusive rights and on users’ rights, this paper, on the wake of previous studies, argues that it is also necessary to look at other legal mechanisms. In this perspective, it is necessary to reflect on the so called “secondary publication right”. This right is an essential tool to defend academic autonomy and freedom, which are increasingly at risk. It is not an exception or a user’s right but rather a moral and economic author’s right to open scientific texts, which is philosophically rooted on the Kantian vision of copyright (protecting the integrity of the discourse between author and public), the public use of reason and the Mertonian norms of science. The right to open scientific texts is a fundamental aspect of the human right to (open) science. Mentre gran parte del dibattito sul rapporto tra diritto umano alla scienza e alla ricerca, proprietà intellettuale e diritto d’autore si focalizza sulle eccezioni e limitazioni ai diritti di esclusiva (libere utilizzazioni) e sui diritti degli utenti, questo scritto sostiene, sulla scorta di precedenti ricerche, che occorre guardare anche ad altri dispositivi giuridici. Tra questi dispositivi spicca l’attribuzione in capo all’autore di un diritto di apertura dei testi scientifici (c.d. “secondary publication right”) a difesa dell’autonomia e della libertà accademiche, sempre più a rischio. Tale diritto non è un’eccezione o una limitazione del diritto di esclusiva né un diritto dell’utente ma un vero e proprio diritto morale (ed economico) dell’autore di aprire i testi scientifici. Esso è filosoficamente fondato sulla visione kantiana del diritto d’autore (il diritto d’autore non è una proprietà ma un diritto morale a protezione del discorso tra autore e pubblico), sull’uso pubblico della ragione e sulla norma mertoniana che prescrive la messa in comune della conoscenza scientifica. Il diritto di aprire i testi scientifici è una proiezione del diritto umano alla scienza (aperta).