Luoghi della krìsis. Spazi aperti produttivi e rigenerazione urbana. (original) (raw)

Luoghi della krìsis. Il paesaggio come strumento anti-crisi.

Il paesaggio può essere uno strumento per uscire dalla crisi (economica, ambientale, sociale) in cui si trovano le nostre città? Quali strategie possibili per il progetto di questi luoghi? Galella M. (2014), Luoghi della krìsis. Il paesaggio come strumento anti-crisi, in "Urbanistica informazioni. Una politica per le città italiane". Atti della VIII Giornata di Studio INU, Napoli, 12-13 Dicembre 2014, a cura di Moccia F. D. e Sepe M., Roma, INU Edizioni, Settembre-Ottobre 2014, ISSN 0392-5005

Territori abbandonati: da occasioni per ripensare la città a luoghi del non progetto

Biografie sospese. Un’esplorazione dei luoghi densamente disabitati della Lombardia, 2018

Nel corso degli ultimi quarant'anni si è assistito a una profonda mutazione dell'approccio progettuale ai territori abbandonati. Un progressivo riposizionamento di una parte significativa della cultura architettonica rispetto al tema del progetto urbano e ai modi di interpretare la trasformazione a grande scala solo in parte dovuto ai cambiamenti epocali della struttura economica e produttiva.

Spazi di rigenerazione: ambivalenze e sfide di un nuovo modo di fare città

Enciclopedia sociologica dei luoghi, 2020

Gli spazi di rigenerazione sono spazi abbandonati oggetto e frutto di processi di riuso e risignificazione, caratterizzati dalla centralità di usi sociali e/o culturali, dalla compresenza di differenti popolazioni e tipologie di attività e da un ruolo for- temente attivo/propulsivo della società civile. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una proliferazione di queste esperienze che pur assumendo caratteristiche anche fortemente eterogenee tra loro, mettono tutte al centro la questione dell’accessibilità e dell’uso degli spazi urbani e pongono in discussione la dicotomizzazione operatore-fruitore di attività e spazi e la monofunzionalizzazione degli spazi urbani. Queste frammentate esperienze locali si trovano ora in una fase di ricerca di messa in rete, che focalizza l’attenzione sul tema dell’upscaling, sul fatto, cioè, che le istanze di questi processi vissute a livello locale debbano impattare ad un livello superiore “aprendo” le istituzioni, forzandole cioè ad innovare in questa direzione. Spaces of Regeneration are abandoned spaces that are the object and result of reuse and resignification processes, characterized by the centrality of social and/or cultural uses, by the coexistence of different populations and types of activities and by a strongly active/propulsive role of civil society. In the last few years we have witnessed a proliferation of these experiences which, while assuming characteristics that are also highly heterogeneous, all focus on the issue of accessibility and use of urban spaces and question the traditional top-down planning and the monofunctionalisation of urban spaces. These fragmented local experiences are now trying to support network strategies and focuses attention on upscaling processes, in order to impact and “opening up” institutions, i.e. forcing them to innovate in this direction

Valorizzare gli spazi aperti per riqualificare l'esistente

Dopo una lunga fase espansiva, di tipo residenziale, industriale e commerciale, realizzata intorno ai nuclei storicamente più densi e lungo tutte le direttrici viarie, grandi e piccole, in città come in campagna, è arrivato il momento di fermarsi e di alzare la testa, per consentirci di vedere cosa si è prodotto in questi decenni, per mettere in piedi infine un programma finalizzato alla qualità: dobbiamo inaugurare la fase in cui iniziare a disegnare prima e a costruire poi un ambiente urbano e dei paesaggi migliori, che tengano conto, finalmente, anche degli abitanti che vivono in quest'area urbana estesa, chiamata città diffusa, non solo come consumatori ma come cittadini.

La rigenerazione delle aree industriali dismesse nel progetto delle infrastrutture verdi urbane: una buona pratica per l’ex stabilimento Liquigas di Casalnuovo di Napoli

ATTI DELLA XXV CONFERENZA NAZIONALE SIU SOCIETÀ ITALIANA DEGLI URBANISTI TRANSIZIONI, GIUSTIZIA SPAZIALE E PROGETTO DI TERRITORIO, 2023

Le aree industriali dismesse in Italia occupano il 3% del territorio nazionale, di queste circa il 30% è localizzato in aree di media o alta urbanizzazione. In questa casistica rientra l’area dello stabilimento Liquigas, sito nel comune di Casalnuovo, nella periferia Nord-Est della Città Metropolitana di Napoli. Lo stabilimento fu costruito intorno agli anni ’40 del Novecento, durante i quali nacquero la maggior parte delle grandi industrie presenti sul territorio, attestandosi lungo la linea ferroviaria che collega Napoli a Caserta passando per Cancello, sulla quale è stato realizzato uno specifico scalo merci. L’area, di circa 23.000 mq con una volumetria complessiva degli edifici esistenti di circa 3.600 mc, è abbandonata da tempo e versa in condizioni di forte degrado, nonostante sia baricentrica nel contesto urbano e territoriale. In questo contributo1 si vuole proporre una riflessione circa la rigenerazione urbana ed ambientale di quest’area, verso l’idea di un grande parco urbano multifunzionale, in cui il recupero delle strutture esistenti offra gli spazi per la realizzazione di servizi per la città. Più complessivamente, tale ipotesi si incardina dentro una strategia di riconversione di una parte della linea ferroviaria Napoli-Caserta (la cui dismissione è stata prevista nel Preliminare di PUC, recependo la previsione del cosiddetto “Piano dei cinque comuni”) come grande infrastruttura verde, intesa non solo come occasione di ricucitura tra due parti urbane separate, ma anche come condensatore-erogatore di servizi per la città, oltre che di servizi ecosistemici, attualizzando così il concetto di città sana e di salute pubblica, propedeutico a quello di città dei 15 minuti.

"Spazio aperto struttura della nuova città-paesaggio"

Francesco Ghio, Annalisa Metta, Luca Montuori ( a cura di ). OPEN Papers. Scritti sul paesaggio. Edizioni ETS, Pisa 2012, pp. 244- 251

OPEN/papers rileva tracce e indizi affioranti dalla cultura del paesaggio contemporanea. È un libro a più mani e più voci, che intende contribuire al consolidamento della base teorica del progetto di paesaggio, attingendo ai saperi delle tante discipline che lo assumono come campo di indagine. Trentasette autori di diversa formazione e attitudine si confrontano con il paesaggio in una prospettiva dialettica, molti offrendone letture sintetiche e trasversali. Gli argomenti sostenuti dai saggi -interpretativi e operativi, generali e particolari -rinsaldano la disciplina del progetto di paesaggio e al contempo la sottopongono a revisione critica, proiettandola verso futuri sviluppi; ne verificano lo stato dell'arte e ne misurano le aspirazioni; riformulano temi consolidati come invarianti nella tradizione della cultura progettuale e al contempo ne esplorano e propongono nuove chiavi interpretative e nuove modalità di intervento. Dal libro emergono armonie inattese e promettenti conflitti, rintracciabili in una mappa concettuale che, affiancata a un indice per autori, permette di esplorarne i contenuti secondo categorie aperte, topologiche e operative, sulla scorta di accostamenti aleatori, imprudenti e opinabili, confidando che altre associazioni, certamente persino più audaci, possano prodursi attraverso il libero girovagare del lettore tra le pagine.

Aperture urbane. Racconti di spazi aperti per comunità resilienti

A partire da una serie di osservazioni e riflessioni, sviluppate nell’ambito di una borsa di studio – presso il Dipartimento di Architettura, Università degli studi di Napoli Federico II – con oggetto usi condivisi degli spazi aperti per comunità resilienti; l’articolo prova ad indagare il ruolo del progetto urbano – come dispositivo, nella sua possibile e necessaria dimensione strategica – per la costruzione di luoghi urbani contemporanei, con particolare attenzione alle questioni della rigenerazione urbana sostenibile. Il contributo ri-cerca e descrive progettualità contemporanee che hanno trasformato spazi in attesa – espressione delle condizioni post globali che influivano in modo negativo sul benessere delle comunità e sul paesaggio urbano – in luoghi catalizzatori di processi virtuosi.

TERRITORIO FRA RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE DEL COSTRUITO

Consumo di suolo nell'area centrale veneta Integrabilità dei sistemi leggeri nella riqualificazione dell'esistente: ostacoli e potenzialità Patrimonio industriale. Conservazione, patrimonializzazione, trasformazione sostenibile La conoscenza come strumento per un progetto di recupero sostenibile La qualità nei processi di recupero: aperture interdisciplinari e innovazione tecnologica Zone umide diffuse per la riqualificazione ambientale dell'Agro Pontino

Recupero e riqualificazione delle aree produttive in provincia di Treviso

2015

Recovery and Regeneration of Industrial Areas in the Treviso Province. In the future the reducing necessity of industrial areas and the demand for a sustainable urban management - soil use - make more urgent the challenge of recovery and regeneration of industrial areas in the province of Treviso, largely abandoned today and subject to ineffective urban and regional planning models. A decision tool has been performed in order to manage political interventions by classifying industrial areas in: suitable to expansion, not suitable to expansion and to recovery. For each of these classes urban design addresses have been commented in a perspective of environmental sustainability