Come pensare la riforma della Chiesa? (original) (raw)

Linee teologiche per il concetto di riforma

This contribution starts with a basic question, namely the attempt to explain the theological significance of the concept of 'reform': when we speak theologically about a reform, what exactly do we mean? The issue is divided into more levels: the level of theological mediation (can we make a theology of reform without a reform of theology?); the level of theological templates or paradigms (what kind of theological models are we using to think about reform?), and finally, the level of terminology (which name could we give to the reform from a theological point of view?). Each of these levels has its own importance and helps to understand why we can not talk about reform, only changing a surface structure.

Chiesa, abusi e riforma: da dove partire

ilcattolico.it, 2019

La dignità è una sostanza ontologica che si riceve in dono e che necessita della custodia somma che nasce dalla gioia e dalla penitenza. Papa Francesco ha indirizzato ai vescovi statunitensi riuniti per gli esercizi spirituali una densissima lettera che potrà servire da bussola nelle decisioni da prendere prossimamente. Frattanto è indispensabile avere ben chiari i dinamismi su cui s'innescano le perversioni clericali di cui sovente parla il Santo Padre. Sacerdoti, badate alla Vostra dignità La dignità è una sostanza ontologica che si riceve in dono e che necessita della custodia somma che nasce dalla gioia e dalla penitenza «Badate alla vostra dignità frati sacerdoti, e siate santi perché Egli è santo. E come il Signore Dio onorò voi sopra tutti gli uomini, per questo mistero, così voi più di ogni altro uomo amate, riverite e onorate lui» (1) Con questa straordinaria citazione del poverello minore di Assisi desidero iniziare questa articolata riflessione.

UNA PROPOSTA DI RIFORMA DELLA ‘VITA CHRISTIANA’ NEL PRIMO CINQUECENTO IN ITALIA: BATTISTA DA CREMA, GIROLAMO MIANI E ANGELA MERICI

Mediterranea- Ricerche storiche, 2019

Il saggio esamina in forma comparativa la concezione della ‘vita cristiana’ di alcune compagnie spirituali, un tempo considerate come espressione di una ‘Riforma cattolica’ filantropica e catechetica, istituite o ispirate nel primo Cinquecento nel Nord Italia da Caterina da Genova, Battista da Crema, Gaetano Thiene, Angela Merici, Girolamo Miani e Antonio Zaccaria. Si intende dimostrare come tali compagnie abbiano rappresentato un movimento riformatore uni- forme e ‘non-convenzionale’, che va considerato all’interno di una più ampia corrente di ripen- samento delle forme della ‘vita cristiana’ che si andava diffondendo all’alba della propagazione delle idee luterane.

Il futuro della Chiesa: lasciarsi contaminare

ADISTA, 2022

Nel nuovo contesto culturale definito come post-moderno o post-secolarizzato, oppure anche post-cristiano e post-teista, che da decenni sta prendendo piede in Occidente a ritmi vertiginosi, le strutture rigide sono destinate ad essere soppiantate. Una struttura culturale è rigida quando considera immutabili i principi su cui è retta e li difende contro ogni possibile contaminazione. Le strutture culturali rigide si sono costituite nel tempo in cui la vita presente era pensata come sussistente da principi metafisici, posti oltre la realtà temporale, offrendo i significati esistenziali per intere generazioni. La velocità dei cambiamenti in atto, elemento caratteristico dell'attale quadro culturale, richiede allo stesso tempo, la capacità di mettersi in discussione e di mettere sul tavolo le proprie idee e, in secondo luogo, la disponibilità ad entrare in dialogo, al confronto rapido.

- Una liturgia rinnovata come risposta

Il Mistero del Natale 5 Storia, celebrazione e teologia dai testi degli antichi prefazi, 2019

rimodulazione interna delle diverse scienze.Analizzando con attenzione il testo riaffiorano alla mente le nette prese di posizioni trovate nelle pagine de “La Civiltà Cattolica” in chiave anti-secolarizzazione della società, analizzati in studi precedenti. Il Natale e la Pasqua, ricorda la rivista gesuita, sono le due maggiori solennità “che ricordano al cristiano la gioia e il trionfo della nascita e della risurrezione del Salvatore, un santo giubilo inondava i credenti e versavasi al di fuori in dolci colloqui, in che alla metà dell’Ottocento mantengono una centralità “in quella società ancora la fede avea create le usanze di tutto il mondo civile, e le usanze civili ricordavano continuamente e ribadivano i sentimenti di fede

E non ci indurre in tentazione. La Chiesa italiana e il "caso" del cambiamento del Padre Nostro

2018

Un breve scritto, a metà tra il saggio e la ricostruzione giornalistica, sul problema della traduzione della sesta petizione della più importante preghiera cristiana: "Et ne nos inducas in tentationem". A short text, halfway between the essay and the journalistic reconstruction, on the problem of the translation of the sixth petition of the most important Christian prayer: "Et ne nos inducas in tentationem" ("and lead us not into temptation").