La buona università. Convegno nazionale sui profili della nuova riforma universitaria. Università Roma Tre e AIDU, 9 ottobre 2015. (original) (raw)
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Questa riflessione riguarda alcuni profili della nuova riforma dell’università italiana, un’istituzione fondamentale per lo sviluppo del Paese. Negli ultimi 15 anni l’università italiana è stata riformata senza posa per affrontare un grande numero di criticità gravi accumulatesi a partire dal Decreto 382 del 1980. Purtroppo altre criticità sono scaturite dalle stesse riforme che si sono succedute e ciò ha condotto ancora una volta a parlare di riforma. Questo saggio è articolato in due parti, che analizzano rispettivamente le criticità del sistema universitario italiano, nel decennio 1999-2010, e quelle attuali cui la politica si rivolge con il testo di riforma in itinere.
La «grande trasformazione» dell’università italiana
2018
The «great transformation» of the Italian University While introducing this monographic issue on the "great transformation" of the university in recent years, our contribution pays particular attention to the Italian situation, assessing the impact of the policies recently adopted on the problematic condition of higher education in our country. A highly critical and negative picture emerges: the adoption of the logic of the New Public Management within the Italian university (for example, through the “rationalized myth” of quality and the reward evaluation systems) fails to expand the tertiary education sector, producing some perverse and dysfunctional effects which multiply the forms of domination and control within the system of scientific research and accentuate the imbalances and the territorial differences.
la riforma universitaria ad Urbino
2018
Il presente articolo rende conto dei risultati di un complesso percorso di studio e di ricerca sull'implementazione della riforma universitaria in Europa e Italia. Non potendo in questo spazio presentare in dettaglio i risultati complessivi del progetto, daremo conto degli elementi principali dell'indagine per poi concentrare l'attenzione sul caso specifico dell'Università di Urbino "Carlo Bo".
UNIVERSITIES AT THE CROSSROADS. FROM FASCISM TO DEMOCRACY: A TRUE RENEWAL? (1943-1948) The paper traces a period in our history, the years 1943 to 1948, from the vantage point of the university: its largely overlooked need for renewal following the twenty years of fascism, and the debate which developed first among actively engaged political intellectuals, and then on the benches of the Constituent Assembly. Although certain questions like that of autonomy were dealt with, the central issue of debate was academic freedom. More precisely, this meant issues such as the public school/ private school dichotomy, the space and recognition private schools should be given, as well as eventual subsidies for the private sector, within a «dualistic» system. Keywords: University/Constituent Assembly – Moro, Aldo – Marchesi, Concetto – Public school/private school dichotomy
L’Università: Un bene comune per il Bene Comune
2017
In what way can we say that the University is a common good for the Common Good? How can the University contribute to the Common Good? In a logic that places a symmetry between common goods and Common Good, the vocation to the Common Good of the University is revised through the “three missions” that have historically been assigned to it. This contribution intends to put forward the hypothesis of a Fourth Mission of the University which constitutes the meaning itself of the University as a common good for the Common Good and which dynamically structures the relationship between the different Missions. The Common Good calls for political commitment of the institutions: The Fourth Mission is therefore the “political mission”. In this direction, we are questioning the political dimension of the University and the role of intellectuals as a critical consciousness.
In università si discute di sinistra e identità nazionale (Micromega, Dicembre 2019)
Micromega, 2019
Il 28 e 29 Novembre 2019 si è tenuto alla Scuola Normale Superiore un convegno internazionale in cui si è discusso di come la sinistra, ed in special modo quella radicale, si rapporti all'identità nazionale. Durante i due giorni di conferenza si sono confrontati accademici provenienti da paesi e continenti diversi, che hanno portato riflessioni su esperienze molto eterogenee tra loro. Se dovessimo condensare in una frase il pluralismo che ha contraddistinto questa conferenza, potremmo dire che, per spiegare i rapporti fra sinistra e nazionalità, "il contesto conta". Una banalità forse, specialmente negli studi politici e sociali, dove questo principio vale praticamente per qualsiasi cosa. Eppure è una chiave di lettura che fatica a imporsi a sinistra quando si parla di nazioni e nazionalismi. Ciò che nel dibattito di sinistra spesso prevale, infatti, è una rigidità analitica che impedisce di cogliere il polimorfismo e la complessità dell'identità nazionale.
La riforma universitaria nel quadro dei sistemi di governance europei
Lectio magistralis, 2014
Certificazione scientifica delle Opere Tutti i volumi pubblicati sono soggetti ad un processo di referaggio esterno di cui sono responsabili il Consiglio editoriale della FUP e i Consigli scientifici delle singole collane. Le opere pubblicate nel catalogo della FUP sono valutate e approvate dal Consiglio editoriale della casa editrice. Per una descrizione più analitica del processo di referaggio si rimanda ai documenti ufficiali pubblicati sul sito-catalogo della casa editrice (http://www.fupress.com).
The reform of the legal studies brought in by Cesare Alfieri di Sostegno in 1846 was a turning point for the Faculty of law of the University of Turin. This paper aims to underline the contributions given by the professors of law, in particular Felice Merlo, Luigi Amedeo Melegari and Pietro Lugi Albini, to the debate arisen in this field. The analysis highlights their belief of the importance of the legal studies, and details the subsequent legislative changes that shaped the legal cursus studiorum up to the accomplishment of national unity, with a special focus on the Bon-Compagni and the Casati laws.
Academia.edu, 2019
L’articolo illustra le linee guida di una nuova politica economica europea proposta nel documento del Gruppo “Crescita Investimenti e Territorio” firmato da 70 economisti italiani e pubblicato su https://uniroma2.academia.edu/RiccardoCappellin (dicembre 2018) e che è ampiamente circolato a scala internazionale. Tale documento indica che il rilancio della crescita in Europa richiede accanto all’obiettivo delle stabilità del sistema finanziario e della riduzione dei deficit e del debito pubblici anche una nuova politica economica, che miri a un’espansione della domanda interna in Europa, che traini (con una strategia “demand led”) innovazioni e investimenti per una riconversione verso nuove produzioni, capaci di dare una risposta ai nuovi bisogni di migliore qualità della vita dei cittadini europei. L’Unione europea non deve utilizzare solo la politica monetaria o la politica dei bilanci pubblici, ma anche un terzo strumento di politica economica, che è quello della “politica industriale”, le cui linee strategiche vanno coordinate a scala europea. In particolare, un campo di intervento di importanza cruciale per una nuova Strategia Industriale europea è quello di promuovere lo sviluppo, soprattutto nelle aree urbane e nelle reti di città, di quei nuovi beni e servizi, che sono legati ai bisogni collettivi sempre più importanti per i cittadini e che potranno avere un'importanza economica molto significativa in termini di occupazione e di produzione, come a) alimentazione; b) alloggio; c) mobilità e logistica; d) cultura e tempo libero e media; e) salute, assistenza sociale e istruzione; f) ambiente, risparmio energetico e assetto del territorio. L’articolo è basato sui contributi di: Cappellin R., Ciciotti E., Baravelli M., Bellandi M., Becchetti L., Cortiana F., Foti F, Garofoli G., Longhi G., Marelli M., Pescetti C., Pilotti L., Plata E., Reali E..