MONITORAGGIO DELLA FAGLIA DI TRECASTAGNI (CT) MEDIANTE L'USO DI ESTENSIMETRI (original) (raw)

IL LEGNAME DI CASTAGNO PER USO STRUTTURALE

Riassunto: Il lavoro presenta il quadro aggiornato dell'evoluzione normativa in atto nel settore del legno strutturale, con particolare riferimento alla travatura di castagno che in Italia trova ampio spazio negli impieghi di carpenteria. In questo ambito vengono evidenziate le peculiarità degli assortimenti in legno massiccio, i risultati finora acquisiti a seguito di una serie di iniziative di supporto all'adeguamento normativo finalizzato alla loro marcatura CE e le prospettive che si delineano per gli operatori del comparto.

OTTIMIZZAZIONE ACUSTICA DI CASSONETTI PER L'ALLOGGIAMENTO DI AVVOLGIBILI MEDIANTE ANALISI INTENSIMETRICHE

Nell'edilizia italiana è frequente accoppiare le finestre con sistemi oscuranti del tipo ad avvolgibile, rendendo necessaria l'installazione del cassonetto per contenere la serranda in posizione di richiamo. Tale componente risulta spesso un punto debole dell'involucro edilizio nei riguardi della trasmissione del rumore dall'ambiente esterno e, per tale motivo, deve garantire prestazioni acustiche soddisfacenti al fine di verificare i requisiti previsti dal D.P.C.M. 05/12/1997. Sono stati testati numerosi prototipi di cassonetti nelle camere riverberanti accoppiate del Laboratorio di Acustica della Facoltà di Ingegneria di Perugia, valutando il potere fonoisolante R secondo le norme UNI EN ISO 140-3 e UNI EN ISO 717-1, al fine di definire le proprietà di isolamento acustico globali dei campioni sottoposti a prova.

LA STEGANOGRAFIA DELL'ABATE TRITEMIO

LA STEGANOGRAFIA DELL'ABATE TRITEMIO , 2020

Dal 1980, anno nel quale la casa editrice Kemi pubblicò il primo volume della Steganografia dell'Abate Tritemio, tradotto e commentato da A. Gentili, tanta acqua è passata sotto i ponti. Nello stesso anno seguì la pubblicazione del secondo volume. Poi tutto si fermò. L'autore, nel chiudere il capitolo VIII, dedicato al compendio del 2° libro, così concludeva: «... Il Terzo Libro rappresenta senz'altro un classico del¬l'evocazione eonica, in cui l'Abate, non solo fa riferimento ai moti naturali dei pianeti, ma vi aggiunge anche i cicli, che si informano ai postulati dell'Aritmologia, come mostra chiara¬ mente la "Tavola dei moti dei pianeti" nella quale vige il rapporto armonico del settenario tra il maggiore, Saturno, ed il minore, la Luna".

STUDIO PRELIMINARE DI UN TRACCIANTE INNOVATIVO CON PARTICELLE FLUORESCENTI PER LE MISURE DI VELOCITÀ SU VERSANTE

In questo lavoro sono descritti alcuni esperimenti preliminari per lo studio di un tracciante innovativo basato sull'utilizzo di particelle fluorescenti. Tale tracciante è finalizzato alla misura della velocità del deflusso superficiale su versante. L'idea di base è di introdurre nel fluido in movimento o in formazione una quantità di particelle galleggianti di diametro molto limitato (< 1mm) dotate di fluorescenza e di monitorarle tramite una piccola stazione strumentale composta da una lampada a ultravioletti e da una telecamera.

SPETTROMETRIA GAMMA IN SITU PER LA MAPPATURA DEI RADIOELEMENTI IN MISURE PER IL MONITORAGGIO AMBIENTALE PRESSO IL C. R. CASACCIA

La spettrometria gamma in situ è una tecnica frequentemente impiegata per determinare i livelli di deposizione di radioattività al suolo. E’stata introdotta nei sistemi di monitoraggio ambientale per determinare il rateo di dose gamma outdoor e per calcolare la concentrazione dei radionuclidi e il relativo contributo al rateo di dose [1,2]. Presso i laboratori BAS ION IRP di Sorveglianza Ambientale del C.R. Casaccia si eseguono analisi di routine dei campioni di terreno attraverso misure di spettrometria gamma e spettrometria alfa degli isotopi del Plutonio. Allo scopo di integrare tali metodiche è stato avviato uno studio di fattibilità dell’applicazione della misura spettrometrica in situ eseguita con rivelatore a germanio iperpuro (HPGe). L’obiettivo finale del lavoro consiste essenzialmente nell’acquisire le conoscenze di base della tecnica di misura, valutandone i vantaggi e i limiti nell’applicazione.

EFFETTO SCALA NEI MATERIALI MACROSCOPICAMENTE ETEROGENEI

1997

SOMMARIO: È noto che la presenza di difetti nella struttura dei materiali fa sì che le proprietà meccaniche siano interessate da effetti scala. Sotto il nome di effetto scala si indicano tutti i fenomeni di dipendenza delle proprietà del materiale dalla dimensione del campione osservato. Tali fenomeni possono essere di diversa natura: variazione delle proprietà intrinseche (o additive) nei mezzi con struttura geometrica di tipo frattale, con conseguente effetto scala indotto su tutte le proprietà; effetti di tipo Weibull; effetti indotti sulle proprietà estrinseche sensibili alla dissimmetria dei campioni eterogenei. In quanto segue si tenta una sintesi delle esperienze operate in questo settore, precisando alcuni concetti fondamentali, e si riportano i risultati di esperimenti numerici, che simulano prove di compressione semplice; le simulazioni sono state effettuate su provini estratti da un mezzo con difetti distribuiti periodicamente, analizzati sia nell'ipotesi di comportamento standard del materiale, che nell'ipotesi di debole reagenza a trazione.

USO DEL PARAMETRO DI BAGNATURA FOGLIARE NELLA PREVISIONE DELLE MALATTIE DELLE PIANTE AA. D

2000

La bagnatura fogliare è una variabile di grande importanza per lo sviluppo di numerose malattie. La presenza di un velo d'acqua sulla superficie delle foglie, infatti, permette il movimento e la germinazione delle spore di alcuni microrganismi fungini e la loro penetrazione all'interno dei tessuti dell'ospite. La conoscenza di tale variabile diventa quindi fondamentale per la previsione delle malattie e la difesa delle colture, soprattutto mediante l'applicazione di modelli agrometeorologici di simulazione. Il presente lavoro ha come obiettivo la messa a punto e il confronto di diversi metodi di stima della durata della bagnatura fogliare. Come input per i modelli di simulazione sono utilizzati i dati del Friuli Venezia Giulia provenienti sia dalle stazioni agrometeorologiche standard sia dal radar polarimetrico GPM-500. In questo modo è possibile verificare l'attendibilità e l'efficacia dei due diversi metodi di misurazione. Gli stessi dati costituiscono inoltre l'input di una rete neurale in grado di simulare le ore di bagnatura fogliare in base alle interazioni tra i diversi parametri agrometeorologici. Oltre all'utilizzo di modelli preesistenti il lavoro prevede la costruzione e la validazione di un nuovo modello fisico messo a punto per le specifiche condizioni del nostro territorio Le ore di bagnatura fogliare stimate con i diversi metodi sono quindi confrontate con quelle misurate in campo. In seguito i dati simulati e i dati veri serviranno per creare i file di input per un modello di simulazione della peronospora della vite.

TESI - LA TAFONOMIA: APPROCCIO METODOLOGICO PER LA VALUTAZIONE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE DELLE OSSA. APPLICAZIONE NELLO STUDIO ANTROPOLOGICO E PALEOPATOLOGICO DI UN CAMPIONE DEL XVIII-XIX SECOLO

2003

"Nell’ambito degli studi archeo-antropologici si nota un crescente interesse per gli aspetti tafonomici ed in particolare per la valutazione dello stato di conservazione dei reperti antichi. I resti umani, ed in generale tutti i resti organici, vanno incontro, nel corso del tempo, alla degradazione dei tessuti con ritmi e modalità differenti in funzione sia della tipologia del tessuto (tessuti mineralizzati e non), sia delle caratteristiche pedologiche e sedimentologiche del contesto di inumazione. I processi di alterazione sono provocati da agenti tafonomici di tipo chimico, fisico e biotico; tali processi possono agire sull’osso in qualsiasi istante della sua “storia tafonomica”, dal momento della morte allo studio in laboratorio.. E noto come le cattive condizioni di conservazione dei resti scheletrici e dentari possano compromettere sia le possibilità di studio dei parametri antropologici fondamentali (stima dell’età biologica di morte, del sesso, della statura, le valutazioni osteometriche e morfologiche), sia le osservazioni di esiti di lesioni patologiche e degli indicatori di stress alimentare e/o biomeccanico. Un approccio sistematico allo studio dei materiali bio-naturalistici di interesse storico ed archeologico provenienti dagli scavi può costituire quello che è stato definito un “archivio biologico” (Masali, 2000), e l’interpretazione dei processi tafonomici può creare un legame tra archeologia ed antropologia. Negli ultimi anni l’interesse degli studi antropologici si sta orientando verso l’analisi di grandi collezioni osteoarcheologiche, con il fine ultimo di contribuire alla costituzione di osteoteche ed archivi (Rabino Massa, 2003), come contributo alla raccolta, alla conservazione ed alla valorizzazione delle collezioni. Lo studio dello stato di conservazione dei resti scheletrici antichi si inserisce, quindi, in questo schema di ricerca, in quanto il grado ed il modo in cui una collezione osteologica si conserva risultano essere fattori limitanti per tutte le ricostruzioni paleodemografiche, determinandone il “valore” cognitivo; è evidente, pertanto, come lo studio dello stato di conservazione sia un prerequisito indispensabile a tutte le analisi antropologiche e paleopatolgiche. Lo scopo di questa ricerca, quindi, è quello di proporre, come approccio sistematico alle analisi osteologiche, una metodica di studio per la valutazione preliminare dello stato di conservazione dei reperti umani antichi. Questo permette di conoscere a priori le caratteristiche quantitative e qualitative della collezione osteologica in esame, rendendo quindi significati gli eventuali confronti con altre collezioni che presentino uno stato di conservazione comparabile. Nel presente studio si vuole testare tale metodica applicandola ad una collezione osteologica costituita da 84 sepolture singole provenienti dal cimitero di San Francesco Fuori le Mura di Chioggia (VE), risalenti al XVIII-XIX secolo. "