Recensione di G. Mazzoni, I destini generali (Laterza 2015) (original) (raw)
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COSIMO MARCO MAZZONI, Il dono è il dramma, Milano, Bompiani, 2016, p. 292.
Guido Mazzoni, Teoria del romanzo
Between, 2012
«Nel rumore di tutti il tempo che si perde / per essere solo ciò che siamo adesso, / per diventare solo solitudine». I mondi, libro di poesia pubblicato da Guido Mazzoni nel 2010, si congeda con questi tre versi-tratti da Pure Morning-e con l'indicazione di una durata: 1997-2007. Sono dieci inverni, dunque: per scrivere I mondi; ma sono anche un tempo dentro un altro tempo: quello dei quindici anni (1995-2010) dedicati, come segnala la riga finale, a Teoria del romanzo. Sembra un gioco di date, ma è qualcosa di più, perché sotto sotto vale come invito a riconoscere la skyline-la stessa a cui appartiene anche Sulla poesia moderna (2005). In più, questa linea di orizzonte orienta Teoria del romanzo su due punti di tensione semantica e filosofica: "tempo" e "solitudine". Come rivelano i titoli dell'Introduzione (Verità e letteratura) e della Conclusione (Una teoria del romanzo), il libro asseconda un gesto filosofico: ragionare sul genere romanzo, assumere che «il compito principale dell'estetica e della critica contemporanee è quello di tradurre, in forma di idee, il contenuto di verità sedimentato nella mimesis, riportando al medium del concetto l'immagine del mondo che Virgilio, Michelangelo, Proust o Kubrick esprimono nel medium del loro linguaggio specifico, e che non sarebbe pienamente dicibile in altro modo» (376). Da qui l'immagine-fissata a suo tempo da D. H. Lawrence (1925)-del romanzo come «libro della vita», come intero, come totalità estensiva in senso lucacciano. Solo libro della vita perché coglie il senso della modernità, e perché si pone come risposta al nulla-per inciso, «nulla» e «vita» sono la prima e l'ultima parola del libro.
COSIMO MARCO MAZZONI, Il dono è il dramma, Milano, Bompiani, 2016, p. 292.
Recensione di: Benedetto Croce-Giovanni Laterza, Carteggio 1921-1930
presso l'editore Laterza, è giunta con questo al terzo di quattro volumi. Come è stato detto praticamente in tutte le recensioni ai primi due volumi, l'evento editoriale, nel suo complesso, riveste una duplice importanza: da una parte aggiunge tasselli (e altri ne illumina) al mosaico già così immenso e variegato dell'opera di Croce; dall'altra fornisce la fonte principale per chi voglia seriamente conoscere la storia e le origini di una fondamentale casa editrice italiana. E correttamente Massimo Ferrari ("L'Indice", 7/8 2005) concludeva la sua recensione sotto il segno della "immagine impressionante di un grande imprenditore della cultura". Per questa parte non occorrerebbe dire altro, se non che si nota, in tutto il carteggio, la mancanza delle lettere contenenti i soli resoconti delle vendite, che gli editori hanno omesso di pubblicare per la mole eccessiva che avrebbe così raggiunto il carteggio. Sarebbe opportuno, forse, che gli archivi di stato, in una delle loro collane, ne dessero l'edizione; e di ciò formuliamo qui l'auspicio in forma di proposta all'ottima curatrice Antonella Pompilio.
Il pensiero di Giuseppe Mazzini (2015)
2014
Il presente lavoro ha svolto il ruolo di tesina per l'esame di maturità classica nel 2014 ed è stato successivamente pubblicato su Il pensiero mazziniano (anno LXX – numero 1. Gennaio-Aprile 2015), edito dalla Associazione Mazziniana Italiana o.n.l.u.s. – Editrice presso la Tipo-Litografia Fabbri s.nc. di Modigliana (FC). L'articolo contiene: una sintesi dei principi mazziniani, confrontati con il pensiero di Pier Paolo Pasolini; un'esposizione del socialismo mazziniano, che sottolinea gli aspetti, non sempre evidenziati, anti-capitalistici del pensiero di Mazzini; l'illustrazione dell'eredità mazziniana, in particolare nella Costituzione italiana; una discussione sull'attualità di Mazzini nell'epoca della globalizzazione.
Recensione a L. Canfora, La democrazia dei signori, Laterza, Roma-Bari 2022
S. Piazzese, recensione a La democrazia dei signori, in «Il Pequod», anno III/5, giugno 2022, pp. 163-168, 2022
Epigrafe del numero Vive, in ogni tristezza, la più profonda tendenza al silenzio, e questo è infinitamente di più che incapacità e malavoglia di comunicare. Ciò che è triste si sente interamente conosciuto dall'inconoscibile. Walter Benjamin Recensione a: F. Capra, Il Tao della fisica (Davide Amato) p. Recensione a: S. Critchley, Note sul suicidio (Sarah Dierna) p. Recensione a: A.G. Biuso, Disvelamento. Nella luce di un virus (Enrico Palma) p. Recensione a: L. Canfora, La democrazia dei signori (Stefano Piazzese) p. Recensione a: F. Santocono, Una specie di magia. Io e Freddie (Mattia Spanò) p.