Amor ipse intellectus est. Amore e conoscenza in Guglielmo di Saint-Thierry (original) (raw)

Il contributo è pubblicato negli Atti del seminario di ontologia trinitaria tenutosi al San Raffaele di Milano tra il 28-30 aprile. L’oggetto materiale della presentazione muove da una domanda che ha costituito, per così dire, lo sfondo concettuale costante del Seminario internazionale svoltosi a Trento nel dicembre 2014: quale tipo di conoscenza per un’ontologia trinitaria? Ovvero, quale il punto prospettico di una domanda sul senso ultimo della realtà che non voglia semplicemente fissare concetti o determinare elementi conoscitivi al fine di possederli in un sistema cristallizzato, ma che esprima, con umiltà e audacia, la dinamica donativa dell’essere? Per indagare le profondità di questo interrogativo ho scelto un autore, Guglielmo di Saint-Thierry, monaco benedettino e poi cistercense del XII secolo, solitamente noto solo per essere stato un fiero avversario di Abelardo e un discepolo obbediente. Il giudizio frettoloso su Guglielmo sarà rimesso in discussione attraverso la lettura di alcune sue pagine suggestive sul rapporto amore e conoscenza. Secondo Guglielmo ciò che l’intelletto procedente per immagini non può afferrare, può essere accostato solo con l’intelletto illuminato dall’amore, inteso non come una dimensione puramente affettiva o l’affermazione di una mistica apofatica, ma come il più alto atto di intellezione spirituale, come il punto di contatto con la realtà del tu che non si vuole possedere ma accostare, come, in ultima analisi, uno spazio da abitare.