Levia Gravia 13 (2011) - «Scrivere per vivere». La memorialistica della deportazione (original) (raw)
Il secondo volume di questo "nuovo inizio" di «Levia Gravia» è dedicato alle scritture della deportazione, esaminate nei loro valori letterari e culturali. Il volume si apre con gli studi critici sull'argomento presentati e discussi da Claudio Sensi nell'ambito di un'importante esperienza universitaria condotta in collaborazione con l'Istituto Piemontese "Antonio Gramsci": un seminario annuale ideato, come "presidio" della memoria, sul finire degli anni Novanta da Marziano Guglielminetti e portato avanti da Mariarosa Masoero. Le testimonianze dei reduci dagli orrori dei campi di concentramento hanno sollecitato una partecipazione, da parte di Claudio Sensi, anche molto sofferta e sempre sostenuta da quella profonda sensibilità religiosa con cui si è ogni volta accostato ai testi, scegliendo di preferenza quelli le cui problematiche indagavano il mistero della vita e della morte nelle sue stesse contraddizioni storico-esistenziali. A legare fra loro questi suoi saggi sono le parole che nascono da quello stravolgimento della dignità umana che ancora in tempi recenti ha rivelato la crudeltà dell'uomo, facendolo precipitare in quegli inferni rispetto ai quali si leva solo la forza della testimonianza a rivendicare i diritti conculcati della giustizia e dell'umanità per non far morire la speranza. Seguono i contributi presentati da studiosi del tema, amici di Claudio, in occasione della giornata tenutasi presso l'Università di Torino nel primo anniversario della sua scomparsa: «Dare ali al pensiero». La letteratura e la vita nell'insegnamento di Claudio Sensi. Due tappe di un percorso: Dante, la memorialistica della deportazione (20 aprile 2012). L'attenzione si è soffermata su autori, italiani e stranieri, che hanno fatto della testimonianza un fattore etico fondamentale della loro opera, oltre che un impegno quotidiano della loro vita, da Bruno Vasari a Primo Levi, da Peter Weiss a Dieter Schlesak, da Jean Améry a Jorge Semprún, dalle tante donne deportate ai bambini coinvolti e travolti dalla drammatica esperienza del viaggio verso i Lager. A supporto e coronamento dell'intenso e partecipato incontro il prezioso e stimolante contributo di Pier Vincenzo Mengaldo, Testimoni e interpreti della Shoah, lucida e incisiva sintesi delle diverse posizioni interpretative e insieme punto di partenza per nuovi studi sull'argomento. A lui va uno speciale ringraziamento.