Falsificazione e progresso in matematica: riflessioni su Imre Lakatos (original) (raw)
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Imre Lakatos e il problema della demarcazione
Scienza e FIlosofia, 2015
L’obiettivo dell’articolo che segue è quello di riesumare il “problema della demarcazione”, deceduto per mano di Larry Laudan nel 1983. In esso si procederà attraverso l’analisi della filosofia della scienza di Imre Lakatos, che rappresenta la più matura conciliazione tra il fallibilismo dell’impresa scientifica e la razionalità demarcativa. Recepire le tendenze intellettuali dei filosofi della scienza, interpretarle, prendere le cose migliori, e proporre una filosofia della scienza superiore: ecco la ricetta filosofica di Lakatos. Egli incarna il giusto mezzo tra dogmatismo e scetticismo: posizione privilegiata di chi intende salvare i fenomeni riproponendo il pensiero di un’unità razionale della scienza in un periodo storico sostanzialmente anarchico.
Imre Toth e la metafora della matematica come «fabbrica dell'impossibile»
Parresiastes3.0, 2022
«In genere si dice che l'eccezione non conta. Io dico che, al contrario, è soltanto l'eccezione che conta, perché sono stati sempre quei cinque Giusti che hanno salvato l'umanità» 1. Ho scelto di affidare l'incipit del presente contributo a questa frase di Imre Toth perché ritengo che in essa sia condensata l'idea rivoluzionaria secondo cui sono sempre stati gli "eretici" e i "visionari" a cambiare la storia 2. Imre Toth può essere considerato un filosofo della matematica, in virtù del suo interesse per quella che lui stesso suole definire «la dimensione metafisica» di questa scienza, intendendo, attraverso questa espressione, prendere le distanze da quella logica lineare, così sedimentata nel paradigma di pensiero del mondo occidentale, tendente a considerare la matematica come una «scienza esatta» che «parla di cose che non esistono», e non già, invece, «come una parte integrante dello spirito umano» 3. Si tratta, dunque, di un pensatore che intravede nella matematica "l'espressione della libertà umana", una libertà che, nella prospettiva tothiana, si manifesta «nella creazione di mondi», la quale, per potersi concretizzare, deve, tuttavia, essere «veicolata da un atto di cui solo l'essere umano è capace», e questo atto è la negazione 4. La negazione è, in altre parole, per questo studioso, ciò che attesta «la presenza del soggetto umano nell'universo», concepito, appunto, come «l'unico essere che possa dire "no!"» 5. Essere liberi significa, dunque, assumersi la responsabilità di questa libertà, poiché non si è liberi quando si può fare ciò che si vuole, ma quando ci si trova dinnanzi ad una costrizione alla quale ci si oppone 6. E questo Hegel, come lo stesso Toth, del resto, pone in evidenza, ce lo spiega molto bene, quando parla della negazione come di «una gigantesca e tremenda forza dello Spirito», di un "Io" che si costituisce come tale solo e soltanto nella misura in cui è in grado di «negare» 7 .
Declinazioni del falso e rimedi demistificanti nell’opera di Sciascia
Fictio, falso, fake: sul buon uso della filologia, a cura di Antonella Negri e Roberto Tagliani, Milano, Ledizioni ("Biblioteca di Carte Romanze", 13), pp. 115-141, 2021
L’opera complessiva di Leonardo Sciascia ha nella strenua ricerca della verità una delle caratteristiche più evidenti a qualsiasi lettore dei suoi romanzi e dei suoi densi saggi storici, letterari e civili. Tale ricerca presenta un evidente contraltare nell’analisi del suo opposto: la menzogna, la mistificazione, il falso. Rispetto a queste categorie lo scrittore siciliano adottò varie strategie di demistificazione, ma anche, in modo apparentemente contraddittorio, di valorizzazione del falso. Un esame che voglia cogliere tutti gli aspetti rilevanti del rapporto di Sciascia con la verità, e quindi con il suo opposto, coinciderebbe con un’analisi a tutto tondo dell’opera dello scrittore siciliano. Nell'intervento si citano e commentano una serie di passi tratti dalle sue opere che esemplificano sette modalità di interazione di Sciascia con la falsificazione e la menzogna, facendo intravedere il filo rosso della filologia, anch’essa declinata in vari modi.
Marco Giovenale e Michele Zaffarano: una matematica della realtà
Marco Giovenale e Michele Zaffarano: una matematica della realtà, in Cristina Giorcelli e Luigi Magno (a cura di), New Objectivists - Nouveaux objectivistes - Nuovi oggettivisti. Roma, 17-18 maggio 2012, Loffredo University Press, Napoli 2013, pp. 249-262, 2013
Marco Giovenale e Michele Zaffarano sono autori certamente diversi tra loro, ma le cui scritture mostrano di avere vaste aree di sovrapponibilità, almeno per quel che riguarda alcune strategie di oggettivazione.
Studium Philosophicum 9 (Forthcoming), 2020
Rationality and irrationality of the scientific method: considerations on Kuhn, Lakatos and Feyerabend. Starting from the general meaning of the terms "rational" and "irrational", as we find them in the dictionary, we will first try to understand what rationality is and what it means to say that a speech or an action is "rational"; secondly, we will try to understand if it is possible to identify in the twentieth-century epistemological debate a "rational" method for science, in the face of the thesis of incommensurability proposed by Kuhn and in particular of the Feyerabendian idea that anything can be good, and of the subdivision of research, operated by Lakatos, into progressive and regressive research programs. Prendendo le mosse dal significato generale dei termini "razionale" e "irrazionale", così come li troviamo nel dizionario, cercheremo in primo luogo di capire cosa sia la razionalità e cosa significhi affermare che un discorso o un'azione sia "razionale"; in secondo luogo cercheremo di comprendere se sia possibile individuare nel dibattito epistemologico novecentesco un metodo "razionale" per la scienza, a fronte della tesi dell'incommensurabilità proposta da Kuhn e in particolare dell'idea feyerabendiana per cui qualsiasi cosa può andar bene, e della suddivisione della ricerca, operata da Lakatos, in programmi di ricerca progressivi e regressivi.
Niccolò Cusano. Scritti matematici
2020
Cusano è un personaggio chiave della cultura occidentale: molti e importanti sono i contributi che egli dà in ambito filosofico, giuridico, religioso e politico. Gli studi critici hanno evidenziato e continuano a evidenziare i diversi aspetti della sua vastissima e poliedrica attività speculativa. Meno noti, ma altrettanto significativi, sono l'impegno e la perspicacia con i quali il cardinale cerca di risolvere questioni strettamente matematiche, alle quali si dedica costantemente e intensamente per oltre quindici anni, dal 1445 al 1459, in mezzo a bufere politiche, conflitti territoriali, progetti di riforma e delusioni personali. Si tratta delle seguenti opere, qui tradotte e commentati, per la prima volta, in italiano: <i>De geometricis transmutationibus</i>, <i>De arithmeticis complementis</i>, <i>De circuli quadratura</i>, <i>Quadratura circuli</i>, <i>De mathematicis complementis</i>, <i>Declaratio rectilin...
Verismo Matematico: un Racconto Interattivo
Un racconto così attinente alla realtà. è Iper-Realismo della Narrazione, insomma, più reale della realtà, in realtà. Ideato & scritto il 31 Gennaio 2022, terminato alle ore 06:06 Non che la data o l'ora siano importanti, in questo Eterno Presente non ci si è mai mossi da quel Febbraio 2020. La genialità del mio racconto è che non ha un inizio e non ha una fine (come Dio) Potete leggerlo andando a casaccio tra le righe, saltando a vostro piacimento, e magicamente ritornerete al punto di partenza (o di arrivo: fa lo stesso) è un racconto che fa suo il principio matematico del "cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia" Infatti potete cambiare a piacimento l'ordine dei numeri, il risultato non cambia. è un Racconto-Pande-Palindromo. è anche un racconto interattivo, caro lettore. Infatti puoi partecipare anche tu al proseguimento dello stesso: basta che tiri i dadi. Tutto il Conteggio, puoi riconteggiarlo da capo, moltiplicarlo per se stesso, frazionarlo, aggiungere e togliere a tuo insindacabile giudizio, divertirti a trovare la radice quadrata:
I paradossi di un mentitore. Giacomo Casanova tra verità e simulazione
Écho des études romanes
This paper tries to outline the multiple plans and significances of simulation/dissimulation in Giacomo Casanova's Histoire de ma vie. Focusing on themes such as time perception and representation, the dialectic of dream and reality, the self-consciousness of the lying author and its earnest attitude and Casanova's political judgments, the "content of reality" and the revealing value of this bizarre autobiography emerge, even if concealed under the richness of implausible or plainly false accounts. Playing with elegance and irony the multiple instruments of the interplay between true and false, Casanova's autobiography stands as a forceful example of an experimental literary genre in which autobiography and novel share the same techniques and style: instead of a dialogue between the fictional and non-fictional plan, the Histoire de ma vie proposes the possibility of re-evaluating the fictional contents as the only possible faithful and tentatively "objective" narrative, while the lived reality is too often unable to represent itself out of the dissimulations of the subjectivity.