Differenziali di produttività e strategie delle imprese nel settore manifatturiero italiano (original) (raw)

Differenziali di produttivit� e strategie delle imprese nel settore manifatturiero italiano

2012

Il lavoro studia la dinamica della produttività di un campione di imprese manifatturiere italiane nel periodo 1995-2006. Il calcolo della produttività è basato sull'indice di Malmquist, calcolato impiegando tecniche non parametriche. La scomposizione dell'indice mostra come nel corso degli anni aumenti fortemente l'eterogeneità delle performance delle imprese, con un gruppo di imprese che segnala avanzamenti tecnologici che modificano la frontiera produttiva, e un insieme di imprese che, viceversa, non è in grado di seguire la dinamica tecnologica e peggiora le sue performances in termini di efficienza produttiva, allontanandosi dalla frontiera. L'eterogeneità osservata è messa in relazione ad alcune scelte strategiche delle imprese relative soprattutto alla gestione del fattore lavoro. Si rafforza l'ipotesi del consolidarsi di un dualismo tra due gruppi di imprese che competono, rispettivamente, attraverso l'innovazione e sul piano dei costi, in particolare del costo del lavoro. 1

Produttività e capitale tecnologico nel settore manifatturiero italiano

2005

Sintesi Questo articolo utilizza i dati del Mediocredito Centrale per stimare l'impatto dello stock capitalizzato degli investimenti in Ricerca e Sviluppo sulla produttività di un panel di imprese manifatturiere italiane. L'analisi considera il periodo 1992-1997 ed è realizzata utilizzando una funzione di produzione Cobb-Douglas. I risultati ottenuti indicano che l'elasticità del capitale tecnologico determinato all'interno delle imprese innovatrici è pari a 0.14 e non risulta sensibile all'assorbimento di innovazione settoriale ed intersettoriale.

Efficienza ed esportazioni: un'analisi empirica per l'industria manifatturiera italiana

2000

This research has double objective. First, we analyze the regional discrepancies of productivity for the manufacturing industry. Second, we empirically investigate the hypothesis that exists a relationship between regional discrepancies and environmental factors. To calculate the productivity we used data, relative to 1991, sourced from the "Fifth Investigation on the Manufacturing Firm" of the Mediocredito Centrale. The sample considers 4135 firms. Our results show that productivity is regionally influenced by environmental conditions. Such an influence results marked in the traditional sectors characterized by the existence of small dimensions firms and in particular manner for the firms that only sell on the national market.

Modelli di diffusione territoriale dell'industria manifatturiera in Italia

2005

Introduzione e motivazioni L'economia italiana è fortemente diseguale sul territorio: da un lato, per la grande varietà di modelli di sviluppo locale che si riflettono nella differenziazione delle performances produttive territoriali; dall'altro, per la presenza diffusa di aggregazioni territoriali d'imprese specializzate di piccola e media dimensione, che assumono spesso la forma di cluster distrettuali. Questi ultimi hanno mostrato capacità elevate, e per molti versi inaspettate, di penetrazione nei mercati esteri e di creazione di occupazione e di sviluppo.

L'offshoring e le imprese manifatturiere italiane

L'offshoringè una strategia di internazionalizzazione delle imprese che consiste nella delocalizzazione di parte del processo produttivo in un Paese estero, rispetto alla quale l'eterogenità d'impresa sembra svolgere un ruolo importante. Questo lavoro, dopo aver definito con precisione il fenomeno dell'offshoring, indaga le determinanti dell'offshoring a livello d'impresa mediante un'analisi cross-section relativa agli anni 2004 e 2006, e verifica poi l'ipotesi di autoselezione su un insieme di circa 1.000 imprese manifatturiere italiane, mettendo a confronto le caratteristiche d'impresa nel 2003 con la probabilità di delocalizzare in anni successivi. I risultati mostrano in primo luogo la positiva e significativa influenza delle dimensioni d'impresa e dell"investimento in ricerca e sviluppo sulla probabilità di delocalizzare la produzione. In secondo luogo essi segnalano che sono le imprese più produttive ad avere maggiore probabilità di delocalizzare all'estero, riuscendo a sostenere i costi fissi associabili a tale operazioni sui mercati internazionali. Ne risulta la presenza di un fenomeno di autoselezione che precede la decisione di delocalizzazione e non viceversa. *** This paper adds new evidence on firm heterogeneity and offshore in-house sourcing, the activity of delocalizing part of the production process abroad. After proving a clear definition of offshoring, we investigate the determinants of both offshore in-house sourcing and offshore outsourcing finding that size and R&D investment are positively correlated with offshoring. Furthermore, we explore the determinants of the decision to offshore production on a sample of about 1,000 Italian manufacturing firms, testing the self-selection hypothesis. The empirical analysis shows that performance begets offshoring, suggesting that causality runs from ex-ante productivity to offshoring.

Il ruolo della comunicazione per la competitività delle imprese manifatturiere in Italia

2014

Obiettivi . La ricerca esplora il ruolo che la comunicazione puo svolgere nelle imprese manifatturiere italiane, con particolare riguardo al suo livello di istituzionalizzazione e al contributo strategico che la funzione puo dare ai processi decisionali aziendali. Metodologia . Lo studio presenta i risultati tratti da un’indagine quantitativa condotta alla fine del 2013, e che ha coinvolto i Direttori Comunicazione di 300 grandi imprese italiane, con un tasso di rispondenza pari al 61%. Attraverso analisi descrittive e statistiche sono stati esaminati il grado di sviluppo della comunicazione sia in termini di struttura, sia in termini di attivita svolte. Risultati . Dall’analisi emerge una situazione paradossale relativa allo stato della comunicazione nel settore manifatturiero italiano: da un lato il settore si distingue dagli altri settori analizzati per quel che concerne gli indicatori formali del processo di istituzionalizzazione; in termini invece di attivita e contributo strat...

Prezzi e competitività dell'industria italiana

2005

Da qualche tempo mi capita di incontrare manager e imprenditori in convegni, seminari e incontri informali sul tema della competitività dell'industria italiana. Inevitabilmente viene sollevata la questione della insostenibilità della concorrenza internazionale, in particolare cinese, e della aggressività delle politiche di penetrazione. Le imprese italiane, da sempre abituate ad utilizzare la leva del prezzo come strumento competitivo fondamentale per sviluppare i mercati esteri, grazie alle svalutazioni competitive della lira, sono completamente spiazzate di fronte ad una concorrenza aggressiva e determinata.

Crescita della produttività, progresso tecnico e impiego del lavoro nelle imprese manifatturiere italiane: 1996-2006

ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, 2000

The article analyses the productivity dynamics of a sample of italian manufacturing firms in the period 1996-2006. The first part computes malmquist measures of productivity using non parametric techniques. our measures show that the low rate of growth in productivity is due to the different models used to adapt to the changes in the competitive environment. Up to 2000, all the firms attempted to improve efficiency, whereas technical progress is absent. after 2000, there is evidence that a group of firms advance the technical frontier, while many firms lag behind and increase the frontier gap. The second part of the article correlates the observed measures of productivity to some characteristics of the employed labor. The hypothesis that productive performances could be put in relation to the two tiers of the labor markets resulting from the reforms adopted at the end of the century is supported. highly productive firms use a higher share of skilled labor and fewer part-time workers. The reverse is true for less efficient firms.