LE SISTEMAZIONI IDRAULICHE CON TECNICHE (original) (raw)
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Criteri Per Le Sistemazioni Idrauliche Con Tecniche DI Ingegneria Naturalistica
Trattando la "trasferibilità delle tipologie di intervento", si è osservato che, per quanto riguarda gli interventi di sistemazione idraulica "a compatibilità ambientale", la Regione lazio presenta varie "possibilità di impiego delle tecniche di IN in alveo, soprattutto nel corso medio ed inferiore al di sopra del livello di morbida, tenuto conto anche delle necessità di riqualificazione dei reticoli artificializzati di pianura e delle problematiche costiere mediterranee". Qualunque tipo di intervento sui corsi d'acqua presuppone un'adeguata conoscenza del sistema fisico e dei principali fenomeni che in essi si svolgono. In funzione degli obiettivi previsti è necessario definire le caratteristiche idrologiche ed idrauliche (regime delle portate, scabrezza), morfologiche (rilievo delle sezioni, profilo plano-altimetrico) e sedimentologiche (trasporto solido, granulometria), sulla base dei dati disponibili integrati eventualmente con apposite campagne di rilievi. L'analisi e l'elaborazione dei dati raccolti, insieme alle equazioni descriventi i principali processi fisici, devono consentire una corretta rappresentazione dei fenomeni considerati (es., formazione e propagazione delle onde di piena, evoluzione morfologica degli alvei). Lo studio delle influenze della (e sulla) vegetazione in alveo e sulle sponde è una premessa fondamentale per l'applicazione delle tecniche di IN e per i progetti di rinaturalizzazione di corsi d'acqua antropizzati: per fornirne un quadro complessivo si può fare riferimento allo schema illustrato in Fig. 1. Le varie interazioni vegetazione-alveo verranno trattate ed analizzate nei paragrafi successivi cercando di fornire un quadro generale dello stato dell'arte sull'argomento con particolare riferimento alle problematiche tecniche ed ai risultati sperimentali acquisiti, rimandando alla bibliografia citata per eventuali approfondimenti (si ringraziano per la documentazione fornita la Regione Toscana e C. Cantini, E. Paris, G. Pirrone, M. Rinaldi) e ad una parte seguente per gli aspetti applicativi.
TECNICA DI IDRAULICA ANTICA 18 novembre 2016 Sala convegni CNR -Piazzale Aldo Moro, 7 -Roma
Esattamente a distanza di 10 anni dal primo convegno Tecnica di Idraulica Antica che si tenne a Roma nell'autunno del 2006, nella sede del cnr, sigea (Società Italiana di Geologia Ambientale) propone un secondo convegno con lo stesso titolo e con lo stesso tema. L'idraulica, branca della scienza e della tecnica che studia e mette in atto sistemi per il controllo dell'acqua rendendone possibile il consumo e l'utilizzazione è, da sempre, uno degli indicatori dello stadio di civiltà raggiunto dai popoli. Mediante gli esempi e le ricostruzioni delle tecniche attraverso cui l'idraulica stessa si è evoluta nel corso dei secoli sigea vuole invitare a studiare e riflettere su quanto il passato possa insegnare sull'evoluzione della tecnica presente e futura. Durante il Convegno saranno presentati 51 contributi tecnico-scientifici. L'iscrizioni al Convegno deve essere fatta, secondo le modalità previste, entro il 30 ottobre 2016. È stata inoltrata richiesta di 7 crediti apc per Geologi. Per il programma definitivo e maggiori informazioni consultare il sito: www.sigeaweb.it Per comunicazioni con la segreteria del Convegno: idraulica.antica2016@sigeaweb.it
Esattamente a distanza di 10 anni dal primo convegno Tecnica di Idraulica Antica che si tenne a Roma nell'autunno del 2006, nella sede del cnr, sigea (Società Italiana di Geologia Ambientale) propone un secondo convegno con lo stesso titolo e con lo stesso tema. L'idraulica, branca della scienza e della tecnica che studia e mette in atto sistemi per il controllo dell'acqua rendendone possibile il consumo e l'utilizzazione è, da sempre, uno degli indicatori dello stadio di civiltà raggiunto dai popoli. Mediante gli esempi e le ricostruzioni delle tecniche attraverso cui l'idraulica stessa si è evoluta nel corso dei secoli sigea vuole invitare a studiare e riflettere su quanto il passato possa insegnare sull'evoluzione della tecnica presente e futura. Durante il Convegno saranno presentati 51 contributi tecnico-scientifici. L'iscrizioni al Convegno deve essere fatta, secondo le modalità previste, entro il 30 ottobre 2016. È stata inoltrata richiesta di 7 crediti apc per Geologi.
Abstract del Convegno tenuto il 18 novembre 2016 presso la Sala convegni CNR - Piazzale Aldo Moro, 7 - Roma LOMBARDI L., SANTUCCI E., LEONI B. - Distribuzione dell’acqua nella città di Roma - pag.6
LA CTU ED IL SAPERE TECNICO DEL GIUDICE
1. Premessa: il sapere del giudice tra divieto di scienza privata, fatti notori e prudente apprezzamento nella valutazione delle prove. 2. La consulenza tecnica d'ufficio: natura e nozione. 3. Consulenza deducente e consulenza percipiente. 4. L'ammissione della consulenza tecnica d'ufficio ed il potere discrezionale del giudice. 5. La formulazione del quesito al CTU. 6. L'attività del CTU. 7. L'attività dei CTP. 8. Il deposito della relazione peritale e la valutazione della stessa da parte del giudice. 9. La rinnovazione delle indagini e la sostituzione del CTU. 10. La CTU esperita in un altro giudizio e la perizia stragiudiziale giurata. 11. Casi e materiali (spunti per il gruppo di lavoro pomeridiano).
APPLICAZIONI DI TECNICHE GEOSTATISTICHE PER LA CARATTERIZZAZIONE IDRAULICA DEI SUOLI
Model simulation of soil water flow and solute transport requires information on soil hydraulic properties, namely the soil water retention and hydraulic conductivity functions. These functions synthesize the complex relationships between soil water content, matric potential, and unsaturated hydraulic conductivity. Adequate parameterization of soil water processes in agricultural fields, along hillslopes, or in catchments also needs a careful representation of the spatial patterns of variability exhibited by soil hydraulic properties. Geostatistical techniques appear to be very effective tools to achieve this aim. This paper reviews some applications of geostatistics for characterizing soil hydraulic behavior. Emphasis is devoted to those examples that clearly illustrate situations of practical interest and enable insightful remarks to be drawn about mapping soil properties and simulating flow processes in soil by computer models. Two case studies are used as examples. One example refers to a soil hydraulic characterization within a mapping unit by sampling undisturbed soil cores and employing a specifically designed laboratory method to estimate the soil hydraulic properties. The other uses soil hydraulic properties determined by a field drainage experiment. Both examples relate to data collected along transects. Key words: soil, hydraulic properties, spatial variability, geostatistics.
Gli impianti tecnici delle Terme di Diocleziano
Le Terme di Diocleziano. La Certosa di Santa Maria degli Angeli, a cura di R. Friggeri, M. Magnani Cianetti, 2015
La presente nota è la sintesi delle indagini condotte nelle Terme di Diocleziano tra il 2012 e il 2013, al fine di comprendere il funzionamento degli impianti tecnici del complesso termale.
Nuove Tecniche Per La Stima Delle Proprietà Idrauliche Del Suolo a Scala Territoriale
2002
Viene descritta una metodologia per migliorare le stime delle proprietà idrauliche del suolo ottenute in modo indiretto con procedure semplificate (pedotransfer function, PTF). Oltre alle classiche caratteristiche fisico-chimiche del suolo, il metodo proposto considera anche alcune variabili topografiche che possono agevolmente essere valutate tramite un modello orografico (DTM, digital terrain model) della zona in esame. I dati utilizzati per la messa a punto del metodo sono stati ottenuti da campioni non rimaneggiati di suolo prelevati, ad ...
Geomeccanismi idraulici ingegnosi
Libri, atti e raccolte di saggi, 2001
PATRIZIA LICINI GEOMECCANISMI IDRAULICI INGEGNOSI L'esistenza di ogni persona implica un consumo di una certa quantità di ambiente: la chiamano "impronta ecologica" 1. La mappa mundi è un meccanismo Quando a bordo di una nave greca, affondata intorno al 75 a.C., venne ritrovata la macchina di Antikitera, un meccanismo in bronzo corroso dall'acqua salata e dal tempo, ci si rese conto che si trattava di un planetario meccanico composto da una trentina di ruote dentate, del tipo dei dispositivi idraulici costruiti da Posidonio 2. A ben guardare, anche la medievale mappa mundi di Hereford (1283 c.a) presenta uno schema cartografico circolare "a T in O" sorprendente, poiché potrebbe simulare sulla pergamena un congegno planetario ad acqua del tutto simile, potenzialmente azionato da una forza meccanica applicata in modo perpendicolare al suo centro come "dall'esterno". Si potrebbe trattare di un modo antico di rappresentare il meccanismo globale del "sistema ambiente" di quei tempi mediante la sintesi strutturale sia degli elementi costitutivi, che dei processi fisici connessi con la dinamica dei fenomeni della geosfera. Nel tentativo intellettuale di comprendere il funzionamento di una machina terrestris in continua evoluzione storica 3 , tuttavia incastonata in