Frassine M., Naponiello G., De Francesco S., Asta A. 2015, RAPTOR 1.1. Archeologia nella “pratica”: dai progetti alla documentazione di scavo, in Serlorenzi M., Leoni G. (eds.), SITAR, Atti del III Convegno Internazionale (Roma, 2013), «Archeologia e Calcolatori», Supplemento, 7, pp. 169-178. (original) (raw)
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2021
With reference to the excavations of UNESCO pile-dwelling site of Lucone di Polpenazze (Brescia), this paper aims at presenting a public archaeology case study, with a focus on both the professional practice and science communication following an interdisciplinary approach in terms of heritage management and public engagement. This concept concerns the young target, involved in specific activities in partnership with schools and teachers within the framework of European projects (PON). Furthermore, in this context, by means of an integrated use of a 360 camera and social media communication, an interactive experience has been carried out with promising prospects.
Oltre le Carte II. L’abbazia di S. Croce di Sassovivo presso Foligno e la sua realtà materiale, 2019
Fondamentale strumento di ricerca, che ha come oggetto d’indagine i manufatti nella loro consistenza geometrica, spaziale e materiale, il rilievo ha lo scopo di rappresentarne dettagliatamente lo stato di fatto. Nel caso dell’architettura esso si pone alla base della conoscenza storica, diventando elemento fondamentale per la comprensione di un monumento, delle sue fasi di vita e della relativa stratificazione, rappresentando quindi un mezzo indispensabile per progettare ogni corretta azione di restauro.
RAPTOR (Ricerca Archivi e Pratiche per la Tutela Operativa Regionale) is a geo-database developed in order to supply officials of the Italian Superintendency for Archaeological Heritage with a user-friendly instrument to handle those daily administrative practices that have an impact on the territory. The system, two years after it was presented for the first time during the 2012 ArcheoFOSS, has been tested and developed in order to refine the computer-supported procedure that now enables us to manage the whole variety of work carried out in every kind of geographical context, including urban and marine sites. The mapping of the archaeological results is also envisaged. Part of the computer procedure consists of a quick recording system, which allows the official archaeologist to register the basic data including geographic features of an archaeological site or of areas with no archaeological evidence. At the same time, a more detailed analysis is also possible. Geometries can be linked to the site information sources and the whole available scientific record can be uploaded. In this way, it is also possible to manage the most complex sites. Archaeological firms can log on to the system to upload the excavation reports drawn up in line with the standards outlined by the Superintendencies.
Nel 2006 è stato avviato un programma di ricerche archeologiche che ha come oggetto l'insediamento abbandonato di Montecorvino (fig. 1); ricadente nel territorio comunale di Volturino, il sito è ubicato su uno dei primi rilievi dei Monti della Daunia, lungo i percorsi di collegamento con il Molise interno. Dell'antico abitato si conservano ancora emergenze architettoniche imponenti ( ), quali le vestigia della chiesa cattedrale 1 e di una torre. Le strutture della cattedrale medievale si elevano ancora, in certi punti, fino a oltre 3 metri consentendo la lettura dei suoi principali elementi planivolumetrici; le rovine della torre si ergono ancora fino ad un'altezza di circa 24 m. e sono visibili anche da lunga distanza, costituendo un elemento di grande effetto scenografico, assurgendo quasi a simbolo del sito e della sua vicenda storica. 1 La chiesa è ancora oggi meta di un pellegrinaggio di grande devozione popolare, in onore di Sant'Alberto, secondo la tradizione agiografica uno dei primi vescovi di Montecorvino (Acta Sanctorum, Apr. I, cc. 432-435).
Il manuale di Andrea Augenti è stato concepito e scritto pensando agli studenti dei corsi universitari di archeologia medievale. La struttura organica, la sua visione globale del rapporto tra archeologia e storia, le sue aperture concettuali e metodologiche ne raccomandano la lettura a tutti coloro che intendano capire cosa sta maturando in seno all'archeologia medievale italiana.
L’inaugurazione dell’area archeologica ha costituito un’occasione importante per fare il punto sulle ricerche passate e recenti, relazionandole alle ultime scoperte effettuate nel territorio e collocandole in una cornice di più ampio respiro scientifico. La giornata di studi ha rappresentato anche la sede più adatta per illustrare i passi compiuti e i criteri perseguiti nel fondamentale passaggio “dallo scavo alla valorizzazione” del sito di Luceria, nonché un’occasione irrinunciabile per interrogarsi sulle scelte da compiere, oggi e domani, per la gestione e la promozione dell’area archeologica. Il Convegno è stato articolato in due parti principali: la prima dedicata all’approfondimento degli interventi di ricerca svolti a Luceria da metà ottocento sino ai giorni nostri; la seconda alle opere di consolidamento, restauro e valorizzazione dell’area, queste ultime tuttora in fieri. Questa struttura, arricchita da un articolo introduttivo dedicato all’analisi delle evidenze archeologiche del territorio, permette di avere una visione completa sulle problematiche e sulle potenzialità del sito. Infine si è scelto, per mostrare possibili modalità di gestione dell’area all’interno del contesto territoriale, di aprire il convegno a operatori culturali e studiosi che hanno saputo, in contesti diversi ma con problematiche socio-culturali affini, intraprendere percorsi di valorizzazione efficaci che hanno portato giovamento nei rispettivi contesti d’intervento. La pubblicazione degli Atti del Convegno permette la diffusione delle conoscenze acquisite nel corso di anni di ricerche e si qualifica come base aggiornata dalla quale partire per condurne nuove. L’effettiva opera di valorizzazione, ancora ai primi passi, avrà il compito di implementare l’offerta culturale del territorio e, anche grazie allo stimolante esempio fornito da altre realtà, saperne cogliere le potenzialità, sviluppandone i legami con l’attuale contesto socio-economico.