Evoluzione paleoambientale dal Tardoglaciale a oggi ricostruita attraverso lo studio dei sedimenti del Lago di Lavarone (Altopiano di Folgaria e Lavarone, Trentino) (original) (raw)

Laghetto della Regola di Castelfondo (Trento). Primi risultati delle ricerche paletnologiche e paleoambientali

The authors present the preliminary data from the archaeological and palaeoenviromental study of the Laghetto della Regola di Castefondo (Trento). Two sites (LR1, LR2), situated on the edges of the peat Lake, at 1240 mL a.s.1., have been partìally ìnvestigated and identified as temporary camps. At the moment, two radiometric dates (LRl: 10.650-10.407 years cal S.P, KIA 14195; LR2: 10.376 years cal B.P, KIA 14196) are available Parole chiave: Val di Non, Lagbetto intorbato della Regola, Tardiglaciale, Epigravettiano, Paleoambiente.

Martinelli, E., Ferrario, M.F., Motella, S., Livio, F., Michetti, A.M., Brunamonte, F., Castelletti, L. 2015 - Evoluzione paleoambientale e impatto antropico nella Regione Lariana e nell’area urbana di Como negli ultimi 20000 anni.

Rivista Archeologica Comense 196, 2015

Il Maestro degli affreschi trecenteschi di Santa Maria dei Ghirli di Campione a Sant'Orsola di Como DANIELE PESCARMONA » La Chiesa di S. Eusebio in Bulgorello: ritrovati affreschi del secolo XI CESARE PIOVAN, GUIDO CALVI, ALBERTO ROVI » Note di linguistica e toponomastica intelvesi OTTAVIO LURATI » La diocesi di Como e le istituzioni monastiche nei secoli XII e XIII. Uno sguardo da Delebio SAVERIO XERES » Archeologia in Valtellina: reperti inediti MARIO GIOVANNI SIMONELLI » Nuove ricerche sulla necropoli di campo dei Sassi ad Arsago Seprio: reperti e documenti di archivio MANUELA MENTASTI » I notabili della Mediolanum romana e l'oratorio dei SS. Primo e Feliciano a Leggiuno (VA) SERENA ZOIA »

La Formazione di Livinallongo nel Gruppo della Marmolada - Costabella: sedimentologia e variabilità laterale di un bacino sedimentario nel quadro della paleogeografia del Ladinico inferiore delle Dolomiti occidentali (Province di Belluno e Trento)

The Costabella – Cima Uomo – Palon de Jigole – Col Becher montain group represents the Southern margin of Marmolada carbonate platform complex. The study of the any sedimentary successions shows a marked lateral variability of the Livinallongo Formation that may be not explaned only with proximal/distal from the source areas; a second factor that affects this lateral variability may be Upper Anisian – Lower Ladinian palaeogeographic setting of this Dolomite sector. The " calcari rossi " member (Palon de Jigole section/Passo delle Cirelle) represents an " high relative zone " between the Lower Ladinian platform nuclei and the basin areas where has recorded the three member of the Livinallongo Formation. The Val Ombretta was a slope area closed at the carbonate platform (Sciliar Formation). The Colle di Santa Lucia/Caprile section, near at the others sedimentary successions, was outside of the carbonate platform influence (Marmolada and Mt. Alto di Pelsa) and located into the Cadore Basin characterized by huge volume of volcanoclastic risedimentation (Pietra Verde).

Fondo Paviani (Legnago, Verona): il central place della polity delle Valli Grandi Veronesi nella tarda Età del bronzo. Cronologia, aspetti culturali, evoluzionedelle strutture e trasformazioni paleoambientali

2015

federiCa fontana, antonio guerreSChi, Stefano bertoLa, maria giovanna Cremona, fabio CavuLLi, Laura faLCeri, aLeSSia gajardo, CyriL montoya, matar ndiaye, davide vi-Sentin, I livelli più antichi della serie epigravettiana "interna" di Riparo Tagliente: sfruttamento delle risorse litiche e sistemi tecnici matteo romandini, Stefano bertoLa, niCoLa nannini, Nuovi dati sul Pa leo litico dei Colli Berici: risultati preliminari dello studio archeozoologico e delle materie prime litiche della Grotta del Buso Doppio del Broion (Lumignano, Longare, Vicenza) roSSeLLa duCheS, miCheLe baSSetti, eLiSabetta fLor, KLauS KompatSCher, maria hrozny KompatSCher, Stefano neri, giampaoLo daLmeri, Trasformazione della mobilità epigravettiana durante il Dryas recente: nuove informazioni dalle ricerche in territorio trentino federiCa fontana, franCeSCo vaLLetta, urSuLa thun hohenStein, Stefano bertoLa, antonio guerreSChi, gabrieLLa petruCCi, Sara zanini, maria Chiara turrini, Il sito

Evoluzione geologica del settore settentrionale del Tavoliere di Puglia (Italia meridionale) nel Pleistocene medio e superiore

The Tavoliere di Puglia is the third largest plain in Italy (surface area is about 3.500 Km2) and is located between the southern Appenninic Chain (Subappenino dauno) and the Apulian foreland (Gargano promontory). From a geological point of view, the Tavoliere di Puglia plain represents the northern sector of the southern Appenninic Plio-Pleistocene foredeep known as Bradanic trough. In the lower Pleistocene, the area was subjected to a phase of subsidence (with a rate in the order of 1 mm/y), while, from middle Pleistocene to present-day, a moderate uplift phase occurred. Data field from the survey for the new Geological Map of Italy (C.A.R.G. Project) and analyses carried out on well logs allowed the detailed study of the latest phases of sedimentation during the regional uplift of the northern sector of the Bradanic trough. The geological survey was carried out in an area (408 “San Bartolomeo” and 396 “San Severo” Sheets of the new Geological Map of Italy -1:50.000 scale) that co...

L’evoluzione sedimentaria neogenica dell’area tirrenica settentrionale (Toscana Marittima, Isola di Pianosa, Bacino di Aléria)

Riassunto -Vengono illustrati per la prima volta i rapporti fra le formazioni di età neogenica affioranti nella Toscana Marittima, all'isola di Pianosa e nel Bacino di Aléria. Nella Toscana Marittima è presente una successione di età Miocene Medio-Pliocene Medio; in Pianosa depositi del Miocene Inferiore, del Miocene Superiore e del Pliocene Medio. Nel Bacino di Aléria affiora, infine, una serie molto varia e spessa, di età Miocene Inferiore-Pliocene Superiore. le successioni sono state suddivise in unità deposizionali sulla base di evidenti discordanze o cambiamenti nella sedimentazione. Di tutte queste unità sono state determinate le caratteristiche litologiche, le età, i paleoambienti di sedimentazione, nonché l'estensione temporale delle lacune associate. Il quadro derivato da queste informazioni ha permesso di correlare, in modo ancora ipotetico per alcuni intervalli, le varie unità deposizionali. Da quanto emerso risulterebbe ragionevole riferire l'apertura del Bacino Tirrenico Settentrionale al Burdigaliano superiore.

Fisica, idrochimica e idrologia del Lago di Lavarone (Trentino, Italia)

Studi Trent. Sci. Nat., …, 2007

RIASSUNTO-Fisica, idrochimica e idrologia del Lago di Lavarone (Trentino, Italia)-Lavarone è un piccolo lago (S= 50.000 m 2 ; V= 380.600 m 3 ; profondità max= 17 m) situato a 1114 m di altitudine nel Trentino sud orientale. Sito su substrato calcareo, occupa il fondo di una dolina carsica ed è privo di immissari superfi ciali. Nel lavoro sono esposti i risultati di un approfondimento delle caratteristiche fi siche e chimiche delle acque del lago, svolto negli anni 2005-2006. I dati sono valutati e discussi insieme a dati pregressi degli ultimi 10-15 anni, che qui trovano occasione di presentazione e che rafforzano ed estendono sul medio periodo la rappresentatività dei primi. Vengono confermati lo stato di mesotrofi a del lago, la stabile stratifi cazione termica estiva delle sue acque, la loro generale bassa trasparenza, una certa diffi coltà per le stesse nel raggiungere completi rivolgimenti autunnali e primaverili, l'estesa anossia nell'ipolimnio, la netta dominanza del sistema calcio-bicarbonato nel contenuto salino, e la limitazione di azoto e fosforo nella nutrizione algale. Il lavoro ha portato inoltre a un primo inquadramento del ricambio idrico del lago, che avverrebbe in larga misura per via sotterranea attraverso gli strati profondi. SUMMARY-Physics, hydrochemistry and hydrology of Lago di Lavarone (Trentino, Italy)-Lavarone is a small lake (A= 50,000 m 2 ; V= 380,600 m 3 ; max depth= 17 m) located at an altitude of 1114 m in southeastern Trentino. The lake lies on carbonate substratum and fi lls a karst doline without any surface infl ows. This paper provides an indepth account of the physical and chemical characteristics of the lake water for the period 2005-2006. The dataset is compared and discussed with data from the last 10-15 years, permitting some longterm considerations. The lake can be characterised as mesotrophic, with a stable summer stratifi cation, an extensive anoxic zone in the hypolimnion, a limited transparency, an incomplete spring and autumn overturn, a net dominance of calcium-bicarbonate in its ionic makeup, and phosphorous and nitrogen as limiting factors for algal growth. This study also gives a fi rst description of water renewal in this interesting karst lake, renewal that occurs mainly through the deeper layers.

Il Tardoglaciale: suddivisione stratigrafi ca, evoluzione sedimentaria e vegetazionale nelle Alpi e in Pianura Padana

2007

SUMMARY - Late Glacial: stratigraphy, sedimentary evolution and vegetation history in the Alps and the Po Plain - The palaeoenvironmental evolution of the southern side of the Alps, their foreland and the Po plain during the Lateglacial, i.e. the interval following the global Last Glacial Maximum between 19 and 11.5 ka cal BP, is provided. After the major glaciers retreat from the pedemontane amphitheatres and the great pre-alpine lakes, glacial advances mostly occurred during the fi rst part of the Lateglacial and before the Bølling-Allerød interstadial, when forest vegetation was limited to the foreland and the external belt of Pre-Alps, and did not enter the inner valleys, still subjected to intense paraglacial evolution. The onset of the Bølling-Allerød interstadial, dated 14.7-14.3 ka cal BP, allowed the treeline to reach 1700- 1800 m a.s.l., promoted productivity in the lacustrine and palustrine systems, and peat formation commenced up to an altitude of 1800 m a.s.l. The secon...