La recente evoluzione demografica nei maggiori ambiti urbani italiani e il fondamentale ruolo degli stranieri (original) (raw)
2014, ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI
Nel corso della seconda metà del XX secolo le maggiori città italiane, come diverse altre del vecchio continente, hanno fatto registrare un'inversione di tendenza nella loro dinamica demografica. Nel volgere di qualche decennio sono passate da una fase di crescita anche sostenuta, collegata ad un saldo naturale (nati meno morti) ancora ampiamente positivo e ad un saldo migratorio (immigrati meno emigrati) in attivo e di molto per l'azione combinata dei processi di urbanizzazione e dello spopolamento di molte realtà interne (rurali e semi-rurali di collina e di montagna), ad una fase di stagnazione demografica o di vero e proprio decremento, a seguito della diminuzione delle nascite, dell'invecchiamento della popolazione e del generale calo della mobilità interna a lungo e a medio raggio. Secondo la teoria dei cicli spaziali e il modello del ciclo di vita urbano da essa derivante (Van der Berg et al., 1982) sembrerebbe però opportuno non circoscrivere l'attenzione alle sole grandi città ma anche ai comuni della loro corona che tutt'insieme costituiscono il cosiddetto "ambito urbano". Tralasciando di affrontare il complesso problema della definizione
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