Girolamo Zulian (1789), Relazioni di ambasciatori veneti al Senato, ed. by M.P. Pedani. (original) (raw)

Giorgio Giustinian (1627), Relazioni di ambasciatori veneti al Senato, ed. by M.P. Pedani.

Hora passo all'entrate, le quali sono di due sorti: ordinarie et estraordinarie. Le prime, a creder mio, per quanto ho potuto saper da chi maneggia li libri dove sono descritte, ascendono a sei milliona di cecchini, et si cavano da quattro capi: da carazzi, che è una gravezza di doi cecchini per testa che paga ogn'uno non mussulmano da 16 anni in su, et rende un million [12v] et ducento mille; da terratici, per li fondi delle case et possessioni, pagate indifferentemente da tutti, un million et trecento mille; da datii d'entrata et uscita dalla città di Costantinopoli, un million e settecento mille; dalla speditione d'offici, che noi dicemo la cancelleria o la bola, quattrocento mille. A questi si aggiunge quanto li bassà delle provintie mandano ogn'anno alla Porta, netto dalle spese che convengono far in esse. Perché la Europpa manda [***] in questo modo: la Valacchia 50 mille, la Moldavia 30 mille, la Transilvania 10 mille, le città del Danubio 90 mille, il patrimonio del re in diversi terreni per tratte di formenti 250 mille, li Ragusei 16 mille, l'isole dell'Arcipelago 40 mille. L'Asia poi, per l'Arabia Felice, ne manda 50 mille, per Damasco 60 mille, Aleppo 170 mille, Tripoli di Soria 50 mille, Cipro 40 mille, Rhodi 16 mille, Natolia 90 mille, Trebisonda 12 mille, che importa tutto.