CHIRURGIA DEI MENINGIOMI: ESPERIENZA DI UN SINGOLO CENTRO (original) (raw)
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Il coinvolgimento da parte di lesioni tumorali di aree altamente eloquenti quali le aree sensitivo-motrici e del linguaggio provoca una riorganizzazione delle mappe funzionali corticali e sottocorticali. Anche in conseguenza dell’asportazione chirurgica della lesione intervengono meccanismi di plasticità cerebrale a determinare un rimodellamento dei circuiti neuronali, che si correla con l’evoluzione del quadro clinico. Strumenti privilegiati di studio dei meccanismi di plasticità cerebrale sia prima che durante e dopo l’intervento chirurgico sono la risonanza magnetica funzionale e la stimolazione cerebrale elettrica diretta. L’analisi dei dati di cartografia cerebrale pre-, intra- e postoperatoria di una nostra serie recente di 20 casi di tumori intracranici in area eloquente mostra come esistano meccanismi di plasticità cerebrale che si instaurano sia prima del trattamento della lesione che precocemente dopo l’asportazione della stessa ed a distanza di tempo dall’intervento chiru...
Chirurgia italiana
The aim of the study was to evaluate the role of laparoscopic surgery in diverticular disease of the colon, in the experience of a specialized centre. Sixty-seven patients were observed from November 2004 to March 2006 at the Robert Koch Krankenhaus of Gehrden (Hannover) with a diagnosis of acute diverticulitis, chronic diverticulitis and/or complications and submitted to elective or emergency surgery. The mean operating time was 171.5 minutes for the laparoscopic approach, and 142.7 minutes for open surgery. Return to normal bowel function occurred after 3.7 days for laparoscopy, as against 4.4 days for open surgery. Mean hospital stay was 9.8 days for the laparoscopic approach and 16.3 days for open surgery. Morbidity was 18.6% (8 cases) in the laparoscopic group and 25% (6 cases) in the open group. Mortality was 0%. Re-operation was necessary in 5 cases in the laparoscopic group (11.6%) and in 4 cases (16.6%) in the open group. Laparoscopy is an important innovation in the surgic...
2005
Nonostante il ricorso a terapie chirurgiche aggressive, il carcinoma esofageo è tuttora una neoplasia a prognosi estremamente infausta, con una mortalità del 90% a 5 anni (1). Gli approcci chirurgici tradizionali (toracotomia, laparotomia) sono associati ad elevati tassi di morbilità e mortalità e ritardo nella ripresa dell'attività lavorativa (2,3). I recenti progressi in chirurgia miniinvasiva, con i suoi vantaggi in termini di morbidità operatoria e diminuzione dei tempi di degenza, hanno spinto alcuni chirurghi a realizzare l'esofagectomia totale per via laparoscopica (4-6). I loro risultati sembrano dimostrare che tale tecnica è realizzabile e sicura specie in centri con notevole esperienza di chirurgia mini-invasiva (4-6). Sulla scorta dei risultati presenti a tutt'oggi in letteratura, presso la I Divisione di Chirurgia Generale e Gastroenterologica della Seconda Università degli Studi di Napoli si è iniziato il trattamento laparoscopico del carcinoma squamoso esofageo localmente avanzato (T3-T4/Nx-N1) del terzo medio-inferiore dell'esofago, dopo radiochemioterapia neoadiuvante. Nel periodo dal marzo 1998 (epoca di inizio del programma) al marzo 2002 sono stati osservati 35 pazienti, 20 maschi e 15 femmine, età media 63.2 anni (range 50-72), affetti da carcinoma squamoso del terzo medio-inferiore dell'esofago localmente avanzato (6 pz T3N0, 18 T3N1, 11 T4N1). Per la valutazione strumentale pre-trattamento ci si è avvalsi dell'Rx esofago-stomaco, dell'EGDS, della ecoendoscopia e della TC collo, torace e addome; la broncoscopia è stata realizzata nei casi di sospetto d'infiltrazione della carena tracheale. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a radiochemioterapia neoadiuvante e hanno completato il trattamento di 4 settimane. I cicli di chemioterapia alla prima ed alla quarta settimana sono stati eseguiti mediante l'infusione continua di 5-FU 1000 mg/m 2 per 4 giorni e la somministrazione di CDDP 100 mg/m 2 al primo giorno; la radioterapia è stata praticata ad una dose totale di 40 Gy ripartita in frazioni giornaliere di 2 Gy per 5 giorni a settimana. A distanza di 4 settimane dal termine del trattamento, i pazienti sono stati rivalutati mediante ecoendoscopia e TC ed operati in funzione della risposta alla terapia neoadiuvante. Il successo della terapia neoadiuvante è stato valutato mediante ecoendoscopia: si è considerata una risposta positiva al trattamento radiochemioterapico una riduzione di almeno il 50% della massima estensione trasversale della neoplasia. Ventidue dei 35 pazienti osservati (62.9%) sono stati operati avendo presentato una risposta positiva al trattamento neoadiuvante; 13 pazienti (9T4N1, 4T3N1) non hanno mostrato risposta positiva alla radiochemioterapia e sono stati indirizzati a trattamento palliativo. Per quanto riguarda la tecnica chirurgica, il paziente è posto in posizione supina con le gambe abdotte ed il chirurgo tra le sue gambe. Il primo assistente è posto alla destra del chirurgo, il
Radiologia diagnostica e interventistica
Nel campo delle urgenze-emergenze traumatiche, la diagnostica per immagini ha un ruolo fondamentale, favorito dal concomitante e incessante sviluppo di nuove risorse tecnologiche. In tale ambito, dove un inquadramento diagnostico tempestivo ed efficace è indispensabile ai fini della scelta della corretta opzione terapeutica, la diagnostica per immagini è al centro del percorso clinicoassistenziale (PCA) del paziente e deve essere logisticamente e funzionalmente integrata con i settori clinici dell'assistenza.
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Ospedali d'Italia - chirurgia
This study aims to provide an overview of the current trends in trauma surgery. Although it does not claim to provide in-depth analysis of all issues, the main topics are reviewed, with particular emphasis on the most recent important changes in this field, including studies on the pathophysiology of trauma which have a significant role, leading not only to a better understanding of metabolic abnormalities that occur after a traumatic event, but also completely changing the approach to this kind of patients. Such a change has led, for example, to the diffusion of the concept of Damage Control Resuscitation and of new guidelines on the management of hemorrhage, and has also opened new perspectives for future studies. Another emerging issue is the treatment of severe pelvic injury: we hereby report and discuss the most significant studies and current trends. At the end of this paper the reader will find an overview of current status of trauma surgery, which emphasizes not only those a...
2000
Introduction: Intraoperative ultrasonography (IOUS) is the gold standard for tumour staging and operative decision making in liver surgery. Allowing dynamic information on tumourvessel relationships and distribution of intrahepatic veins, IOUS is also an important support for guiding resection. Few Authors report an extensive use of IOUS-guidance as a safe and effective approach. The aim of this study is to investigate the short-term results of an early experience of ultrasound-guided liver resection. Methods: Extensive use of IOUS-guided resection was applied in 11 consecutive patients from December 2005 to December 2007. Perioperative data were collected prospectively to assess the influence of this approach on mortality, morbidity and early recurrences. Results: There were 8 males. Median age was 74 years. 4 patients had hepatocellular carcinoma, 4 liver metastases, 1 peripheral cholangiocarcinoma, 1 haemangioma and 1 inflammatory pseudotumor. A median of 1 (range: 1-4) nodule per patient was resected. Median lesion size was 44 mm. Liver procedures included: 3 wedge resections, 3 subsegmentectomies, 4 segmentectomies and 3 bisegmentectomies. Median blood loss was 235 ml. Median surgical margin in cancer patients was 5 mm (range: 1-12). An average of 1 unit of blood transfusion was administered in 5 patients. Median postoperative hospital stay was 9 days. There was no mortality. Major and minor complications occurred in 1 and 5 patients respectively. During a median follow-up of 14 months no recurrences were observed. Conclusions: In this study use of IOUS-guided liver resection performed in a District General Hospital proved to be a safe and effective approach on short-term outcome.