SÁNDOR VERESS, Venti pezzi per pianoforte. Edizione critica a cura di Giada Viviani, Milano, Edizioni Suvini Zerboni, 2015. (original) (raw)
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Società Editrice di Musicologia, 2019
L, 32 p.; 29,7 x 21 cm Introduzione e apparato critico in italiano e inglese Pietro Terziani (1765-1831) fu maestro di cappella presso varie chiese romane (S. Giovanni in Laterano, Chiesa del Gesù, S. Ignazio di Loyola, San Silvestro in Capite), nonché membro dell’Accademia Filarmonica di Bologna e della Congregazione di S. Cecilia di Roma. Compositore assai apprezzato all’epoca (fra i suoi estimatori Fortunato Santini, Franz Sales Kandler, Pietro Alfieri e Giuseppe Trambusti), fu autore di vari oratori, opere, musica sacra e brani cameristici. Le 12 canzonette della presente edizione costituiscono un esempio emblematico della produzione musicale destinata alle esecuzioni private della società borghese di fine XVIII e inizio XIX secolo. Particolarità dei brani riguarda l’organico: oltre al canto, le cui linee melodiche si snodano su frasi eleganti e moderne, e all’accompagnamento della chitarra, basato su semplici formule di arpeggio tardo-settecentesche, è presente una terza linea di basso non designata a uno specifico strumento. È possibile che sia destinata a un cembalo o un pianoforte che realizza il basso continuo, oppure a un violoncello che sorregge al basso la chitarra. I testi poetici delle canzonette sono tratti dalla seconda parte della Cicalata sul Fascino volgarmente detta jettatura (Napoli, 1787) di Nicola Valletta (1750-1814). 1. A Nice infedele (Vanne infedele addio) 2. La pesca (Leggiadra Galatea) 3. Il pretesto (Crudele mi chiami) 4. O sì, o no (Io far l’amore così) 5. La felicità (Qual farfalletta al lume) 6. L’indifferenza (Chi viver lieto brama) 7. La tomba (Sento già nel viver mio) 8. Barbara navicella (Sciolse le vele o Dio) 9. Lo strale di Clori (Una piaga che ho nel sen) 10. Nice lontana (Io spargo i sospiri) 11. L’affanno (L’acerba ed aspra pena) 12. Il sospiro (Ah sospiro mio) L’introduzione riporta inoltre una dettagliata ricostruzione della biografia di Terziani, che corregge e integra le informazioni finora conosciute grazie al ritrovamento di documenti inediti (come l’atto di battesimo e altre fonti archivistiche). **** Pietro Terziani (1765-1831) was chapel master at various Roman churches (San Giovanni in Laterano, Chiesa del Gesù, Sant’Ignazio di Loyola, San Silvestro in Capite), as well as a member of both Philharmonic Academy, Bologna, and St. Cecilia Congregation, Rome. A highly valued composer in his time (his admirers included Fortunato Santini, Franz Sales Kandler, Pietro Alfieri, and Giuseppe Trambusti), Terziani composed several oratories, operas, sacred and chamber music pieces. The twelve Canzonettas in this edition are a typical example of his musical output intended for private performances among late 18th- and early 19th-century bourgeoisie. Their instrumentation is quite unusual: besides the singer part, with its elegant and modern phrases, and the guitar accompaniment, based on simple late 18th-century arpeggio patterns, there is a third unattributed bass line. It may have been intended for a harpsichord or a piano realizing a basso continuo, or for a cello supporting the guitar on the lower range. The lyrics are taken from part II of the Cicalata sul Fascino volgarmente detta jettatura (Naples, 1787) by Nicola Valletta (1750-1814). 1. A Nice infedele (Vanne infedele addio) 2. La pesca (Leggiadra Galatea) 3. Il pretesto (Crudele mi chiami) 4. O sì, o no (Io far l’amore così) 5. La felicità (Qual farfalletta al lume) 6. L’indifferenza (Chi viver lieto brama) 7. La tomba (Sento già nel viver mio) 8. Barbara navicella (Sciolse le vele o Dio) 9. Lo strale di Clori (Una piaga che ho nel sen) 10. Nice lontana (Io spargo i sospiri) 11. L’affanno (L’acerba ed aspra pena) 12. Il sospiro (Ah sospiro mio) The introduction to this edition also has a detailed reconstruction of Terziani’s life, fixing and integrating what was known so far, after the discovery of such unpublished documents as his baptism act.). Giacomo Sciommeri got his master's degree in "Musicology and Musical Heritage", and his PhD in "Cultural Heritage and Territory" (Musicology) at the Tor Vergata University, Rome. He received his 2nd level diploma in “Historical, Critical and Analytical Musicology” from the S. Cecilia Conservatory of Rome. His main research focus is on Italian chamber cantata. He is a scientific committee member of the Istituto Italiano per la Storia della Musica, the secretary of the Centro Studi sulla Cantata Italiana, a coordinator of the "Clori. Archivio della cantata italiana" international project, and editor of the journal, Studi Musicali. He has taught Music History at the Umberto Giordano Conservatory, Foggia, and he is Teaching Assistant of "Music History" and Adjunct Professor of Master MIDA at the Tor Vergata University, Rome. He edited for SEdM several Cantatas by Carlo Francesco Cesarini and Johann David Heinichen, and a guitar duo by Giacomo Antonio Monzino.
Archivi Digitali del Dipartimento delle Arti, Università di Bologna,, 2019
Lo scopo del presente corso in dieci lezioni è quello di mostrare come un momento fondamentale per la costituzione dell’estetica moderna, la concezione del bello e dell’arte all’interno del “sistema delle Belle Arti”, determini una nuova e originale comprensione della musica e del suono. La tradizionale iscrizione di musica e suono all’interno delle scienze matematiche subisce con Batteux una nuova reinterpretazione retorica. A partire infatti dalla categoria aristotelica (e oraziana) di imitazione si tenta per la prima volta di costituire un corpus unitario delle arti, a cui la musica viene ad appartenere. Ma proprio in musica questa unificazione in nome del principio di imitazione mostrerà i suoi aspetti più problematici, nelle tensioni e torsioni che questo principio subisce ad opera dell’altrettanto centrale nozione di espressione. Concetti fondamentali come, ‘genio’, ‘gusto’, ‘bella natura’, e naturalmente ‘imitazione’ ed ‘espressione’, verranno fatti convergere nell’esposizione e nel commento critico delle pagine dedicate da Batteux a musica e suono, per mostrare i principali problemi a cui dà luogo la concezione della musica come arte bella.
Concerto RV 774 in Do maggiore Concerto RV 775 in Fa maggiore per Violino, Organo, Archi e Basso continuo Edizione critica con ricostruzione delle parti mancanti a cura di Fabrizio Ammetto Concerto RV 774 in C major Concerto RV 775 in F major for Violin, Organ, Strings and Continuo Critical edition with the missing parts reconstructed by Fabrizio Ammetto ACCADEMIA musica strumentale e vocale dei secoli XVIII e XIX collana diretta da Andrea Schiavina ACC 61A Antonio Vivaldi Concerto RV 774 in Do maggiore Concerto RV 775 in Fa maggiore per Violino, Organo, Archi e Basso continuo Edizione critica con ricostruzione delle parti mancanti a cura di Fabrizio Ammetto
IN COPERTINA "Power", digitale, 21x29,7 cm. L'opera rappresenta l'enormità della folla che unita e potente si ribella e manifesta per riappropriarsi di quei diritti molto spesso negati. Giuliana La Malfa nasce a Messina, dove vive e lavora. Nel 2018 entra a far parte del mondo dei fumetti, prima come assistente al colore, per un progetto francese e poi, dal 2019, come colorista, sia per progetti italiani che internazionali. Nello stesso periodo, continua il suo lavoro come illustratrice, sia per progetti indie che come copertinista. Nel Settembre del
Roma, Società Editrice di Musicologia, 2017
XXIV, 24 p.; 29,7 x 21 cm Introduzione e apparato critico in italiano e inglese Carlo Francesco Cesarini (S. Martino al Cimino, 1665 circa – dopo il 2.9.1741), fu uno tra i più importanti compositori attivi a Roma tra Sei e Settecento. Responsabile delle accademie musicali del cardinale Benedetto Pamphilj dal 1690 al 1730, fu maestro di cappella della Chiesa di S. Antonio dei Portoghesi dal 1715 al 1721 e della Chiesa del Gesù dal 1704 al 1741. Della sua produzione musicale sono pervenuti il pasticcio Giunio Bruto overo la Caduta dei Tarquini (composto con Antonio Caldara e Alessandro Scarlatti nel 1711) e una vasta quantità di musica sacra e di cantate da camera. La presente edizione critica è dedicata a due cantate di Cesarini con strumenti obbligati: Farfalletta or fuggi or riedi, per soprano, violoncello e basso continuo, il cui testo poetico è incentrato su una farfalla che con audacia si avvicina al fuoco, tipica immagine allegorica della lirica amorosa barocca; e Sovra il margo d’un fonte, per soprano, violini e basso continuo, il cui protagonista è il cacciatore Narciso che lamenta, nel rispetto della tradizione mitologica, l’amore verso se stesso. - Farfalletta or fuggi or riedi, per soprano, violoncello e basso continuo - Sovra il margo d’un fonte, per soprano, violini e basso continuo **** Carlo Francesco Cesarini (San Martino al Cimino, c.1665 – after 02.09.1741) was one of the most eminent composers in Rome around 1700. He was in charge of music academies for Cardinal Benedetto Pamphili (1690-1730) and also choirmaster at St. Anthony of the Portuguese’s (1715-1721) and at the Church of Jesus (1704-1741). What survives of his works includes an opera, Giunio Bruto overo la Caduta dei Tarquini (a pasticcio from Antonio Caldara and Alessandro Scarlatti, 1711) and a huge amount of sacred music and chamber cantatas. This edition is devoted to a couple of cantatas with obbligato instruments. Farfalletta or fuggi or riedi, for soprano, cello, and continuo, has lyrics on a butterfly boldly and recklessly approaching fire—a typical Baroque allegory of love; Sovra il margo d’un fonte, for soprano, violins, and continuo, is about the hunter Narcissus crying out of love of himself, as per the ancient myth.
Il Santo. Rivista francescana di storia, dottrina, arte, LXIV (2024), fasc. 1-2 , 2024
IL SANTO Rivista francescana di storia dottrina arte riconosciuta dall'ANVUR come rivista scientifica nell'area ''10-Scienze dell'antichità, filosofico-letterarie e storico-artistiche'' ''11-Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche'' e dell'European Reference Index for the Humanities and Social Science (ERIH-Plus) nel settore ''Religious Studies and Theology'' International Peer-Reviewed Journal
RISTAMPE 1. ottobre 2019 2. aggiornata e ampliata, gennaio 2020 AL LETTORE L’idea di intraprendere l’edizione critica delle cantate e delle serenate di Giovanni Cesare Netti (Putignano, 1649 – Napoli, 1686) è nata per valorizzare l’opera di questo importante compositore, attivo a Napoli come organista della Cappella Reale (1675) e come maestro della Cappella del Tesoro di S. Gennaro (1680) sino alla sua morte, e per ampliare la conoscenza sulla vita musicale napoletana tra gli anni Settanta e Ottanta del XVII secolo. Le dodici composizioni sono accompagnate, con il relativo apparato critico, dall’edizione dei testi poetici e dalla discussione sulla sinossi cronologica delle fonti. Il volume è impreziosito anche da un nuovo catalogo delle opere di Netti (TN), totalmente rivisto rispetto alla versione precedente pubblicata nel 2014, e da un’importante appendice che ricostruisce, per la prima volta in maniera integrale, i testi degli apparati di Domenico Antonio Mele scritti per i festeggiamenti in onore delle nozze di Giovanni Battista de Mari con Laura Maria Anna Doria del Carretto (Acquaviva delle Fonti, 25 maggio 1682). Netti, infatti, per l’occasione fu chiamato a dirigere due opere di Alessandro Scarlatti (L’honestà negli amori e Tutto il mal non vien per nocere) e a comporre gli antiprologhi (Acquaviva laureata e Le perdite di Nereo e Dori al paragone delle glorie) e un intermedio (Gara degli elementi in dotare li due misti) ritenuti perduti. La realizzazione di un progetto così grande e complesso non poteva che fare affidamento sull’aiuto e sui consigli di molti amici, maestri e colleghi che hanno profuso molteplici letture, elargito numerosi consigli e apportato diverse osservazioni. La mia più profonda riconoscenza va innanzitutto a Fabio Anti, Renato Calza, Galliano Ciliberti, Mario Tedeschi Turco e Carlo Vitali per avermi aiutato nella revisione delle partiture e dei testi delle composizioni. Carlo Centemeri, Dinko Fabris, Antonio Florio, Stefano Frega, Teresa Maria Gialdroni, Francesco Liuzzi, Lorenzo Mattei, Alessio Ruffatti e Federico Maria Sardelli sono stati prodighi di preziosi consigli nonché di ricche quanto acute riflessioni. Ringrazio, inoltre, quei bibliotecari e studiosi che hanno facilitato la consultazione di libri e di molte fonti spesso inaccessibili: Gloria Boeri (St Antony’s College di Oxford), Carmela Bongiovanni (Biblioteca del Conservatorio di Musica “Niccolò Paganini” di Genova), Oriana Cartaregia (Biblioteca Universitaria di Genova), Francesco Chiarulli (Archivio diocesano della Concattedrale di S. Eustachio Martire di Acquaviva delle Fonti), Cesare Corsi (Biblioteca del Conservatorio di Musica “S. Pietro a Majella” di Napoli), Mariano Dell’Omo (Biblioteca dell’Abbazia di Montecassino), Manuela Di Donato (IBIMUS – Istituto di Bibliografia Musicale di Roma e Biblioteca del Conservatorio di Musica “Nino Rota” di Monopoli), Maria Grazia Melucci (Biblioteca del Conservatorio di Musica “Niccolò Piccinni” di Bari), Francesco Quarto (Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti-Volpi” di Bari) e il personale della Bibliothèque Nationale de France di Parigi (Département de la Musique). A tutti la mia gratitudine. Acquaviva delle Fonti, 10 gennaio 2020 Giovanni Tribuzio