J.P. Cooper, C. Zazzaro, APPROCCI HIGH TECH E LOW TECH NELLA DOCUMENTAZIONE DI IMBARCAZIONI TRADIZIONALI DEL MAR ROSSO E DEL GOLFO (original) (raw)

TECNICHE DI DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA SUBACQUEA PER L'ARCHEOLOGIA MARITTIMA

Il presente studio si propone di offrire un contributo all'affinamento delle tecniche di documentazione fotografica subacquea applicata a contesti archeologici marittimi. Esso prende avvio con carattere introduttivo e generale dalla storia della fotografia, con particolare attenzione agli aspetti subacquei, presentandone i concetti chiave per fornire strumenti di lettura anche ai neofiti del settore. Si concentra poi sulle applicazioni adottate per la ricostruzione di un sito archeologico quali la produzione di fotomosaici e fotogrammetrie. Prosegue con la presentazione a livello teorico delle suddette tecniche, ripercorrendo per ognuna le evoluzioni subite nel corso del tempo, grazie principalmente allo sviluppo tecnologico delle attrezzature, proponendo alcuni degli esempi più significativi del loro impiego. Passa quindi all’esame di tre casi studio, ai quali lo scrivente ha avuto la possibilità di partecipare direttamente, ossia il relitto ottocentesco del Mercurio nell'alto Adriatico, il relitto denominato Punta Scifo D datato al III secolo d. C. presso la costa calabra ed il relitto di XI-XII secolo dell'isola di Mljet in territorio croato. Per ognuno dei tre casi viene proposto l'esame delle tecniche di documentazione fotografica utilizzate, anche a livello sperimentale, in base ai diversi fattori che caso per caso si sono dovuti considerare: i contesti ambientali e naturali completamente diversi in cui si trovano i tre relitti; il grado di accuratezza e precisione determinato dalle differenti tipologie di reperti archeologici da documentare; non ultimi disponibilità finanziare, risorse umane e tempi di lavoro concessi di volta in volta. In fine vengono messi in luce i pregi e i limiti di ognuna delle tecniche analizzate, paragonandole tra loro e, come nel caso del terzo relitto, ipotizzando possibili miglioramenti con soluzioni alternative.

CONTRIBUTO ALLO STUDIO DELLA NATURA GIURIDICA DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA

Il contributo, muovendo da una nozione neutra e strumentale di pianificazione/programmazione economica, intende offrire un quadro problematico intorno alla natura giuridica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, alla luce di alcuni spunti di riflessione forniti dal dibattito dottrinale italiano degli anni Sessanta e Settanta sull'esperienza della "legge di piano". In particolare-ferma restando la "vincolatività esterna" del Piano, in quanto allegato ad una decisione di esecuzione di un Regolamento UE-ci si confronterà con le tesi sulla "normativizzazione" dell'indirizzo politico (espresso attraverso il Piano) e sulla "legificazione implicita", verificandone la tenuta di fronte al rispetto della riserva di legge di cui all'art. 41, terzo comma, Cost. (la cui ratio è individuata nell'attribuzione al Parlamento, nella forma della legge, della determinazione dell'indirizzo pianificatorio, come species autonoma e costituzionalmente rilevante dell'indirizzo politico). Di qui l'invito a riscoprire la centralità del Parlamento, sul presupposto della necessità-secondo la lezione di Alberto Predieri-di una "piena coincidenza della direzione politica e della direzione economica nell'organo tipicamente rappresentativo della comunità".

Fossati A.E. - Ruggiero M.G., Il piano di valorizzazione del Parco Nazionale delle incisioni rupestri di Naquane e la scoperta di due iscrizioni retiche sulla Roccia Grande di Naquane - SURVEY 7/8 - 1993

Il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, a Capo dì Ponte (Bs), è stato il primo complesso petroglifico ad essere tutelato e valorizzato in Lombardia, e probabilmente in Italia. Nel 1955 l'allora Soprintendente, il Prof. M. Mirabella Roberti, sotto la spinta delle scoperte e degli studi effettuati nell'area già dagli anni '30 da R. Battaglia, G. Marra, G. Laeng ed E. Suss decise !'istituzione del Parco. L'area tutelata si estende per alcuni ettari, in territorio pubblico e in parte ancora privato, lungo il versante orografico sinistro della valle.

L’evoluzione della normativa italiana in materia di attività off-shore di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi in mare: dalle disposizioni contenute nell’attuale Convenzione sul Diritto del Mare, sino all’art. 38 del nuovo decreto-legge 12 Settembre 2014, n. 133

"[...] Di fatto, dunque, l’articolo 38 mantiene solo apparentemente la distinzione tra i procedimenti relativi alle attività di ricerca e prospezione e quelli relativi alle attività di coltivazione - distinzione, invece, come osservato in precedenza, prevista formalmente ai sensi del D.D. 22 Marzo 2011, agli articoli 5, 6, 7 e 8 - ricadendo, tali procedimenti, all’interno di un titolo concessorio unico. Ciononostante, tale soluzione tecnico-giuridica non pare formalmente porsi in contrasto con la normativa di settore facente capo alla Direttiva 94/22/CE (a cui rimanda la Direttiva 2013/30/UE, all’articolo 1, paragrafo 3) e ciò in quanto, la Direttiva 94/22/CE, all’articolo 1 paragrafo 3, nel definire il concetto di autorizzazione […] di prospezione, ricerca o coltivazione di idrocarburi, prevede espressamente che essa possa essere rilasciata separatamente per ogni attività o congiuntamente per più attività, pertanto, non escludendo la possibilità, per i singoli Stati membri dell’Unione, di procedere tramite meccanismi di concessione unificati [...]"

Tecniche di scavo e documentazione nella terramara S. Rosa di Poviglio, XXX campagna: l’esperienza di due specializzandi

LANX N° 17, 2014

Gli scavi alla terramara di S. Rosa di Poviglio (RE), dell’età del Bronzo Medio‐Recente, giunti alla XXX campagna, hanno consentito una conoscenza approfondita del sito, grazie all’apporto di collaboratori provenienti da diversi ambiti disciplinari. Multidisciplinarietà della ricerca e attenzione alla divulgazione e alla valorizzazione dell’area costituiscono gli elementi essenziali del lavoro. A tutto ciò si aggiunge la presenza di un’èquipe affiatata e competente e di un’organizzazione logistica consolidata da tempo.