Ravenna, Würzburg, Oxford; quattro dittici d’avorio italiani a confronto (original) (raw)
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Azriel di Girona Quattro testi cabalistici
Azriel di Girona Quattro testi cabalistici Introduzione, traduzione e note Miriam Eisenfeld Curato e tradotto per la versione italiana da Romeo Scarpa Riopiedras ediciones© Introduzione Il mondo di Azriel
Quattro Are a confronto: Roma, Susa, Colonia, Lione 13-9 a.C.
SEGUSIUM, 2020
The paper compares three Roman Arae located in Lyon, Cologne, and Rome with the honorary arch of Susa. All those monuments were designed between 13 and 9 BC. under Octavian Augustus, after the wars to conquer Gaul, Cantabria and the Italian Alps (16-13 BC). A federation of local tribes in Susa, Lyon and Cologne shared and promoted the cult of Rome and Augustus focused on sacrifice and loyality; that was made evident in urban monumental complex including arches, temples, public places built nearby the forum, important roads, and rivers. These complexes come from an evident central power impulse, well harmonized with the propaganda expressed by the Ara Pacis in Campus Martius. The spread of Roman political influence favored the creation of a wide-ranging network and the formation of a stylistic koiné which contributed to the dissemination of Hellenistic Roman culture in the provincial realities of Gaul and Germany.
Quattro note al De virginitate di Avito di Vienne
Bollettino di studi latini, 2017
A new reading of the Prologue of the De virginitate (= carm. 6) of Avitus of Vienne shows that this poem was not published independently at a later time, as is commonly stated, but within the same edition of the previous five books De spiritalis historiae gestis (= carm. 1-5). ‒ Isidore of Seville, De viris illustribus 23, seems to consider the beginning of the De virginitate a separate epigramma: the circular structure of the first eighteen lines of the poem, which contain the dedication to Fuscina, indicates that Avitus may actually have added them as a kind of autonomous preface. ‒ Two unnoticed allusions to Ausonius’ Protrepticus ad nepotem are detected at vv. 412-416 and at the very end of the poem. ‒ Leaving aside vv. 1-18, the length of the De virginitate (648 lines) corresponds to the maximum book length prescribed by the Pythagoreans (i.e. 216 lines multiplied by three) according to the vulgate reading of Vitruvius 5 praef. 3-4, that goes back to the edition of Fra Giocondo (1511).
annuale studi originali, riguardanti la storia del Palazzo e le collezioni museali, e insieme rende nota l'attività del Museo nel campo della ricerca storica, della conservazione e dell'educazione. La rivista è coordinata e curata dallo staff del Museo ed è aperta a contributi esterni, da indirizzare alla redazione.
Trattasi del censimento delle architetture barocche in alcune cittadine situate in provincia di Frosinone. Dopo l’inquadramento storico dell’organismo urbano, segue la schedatura dei monumenti. Il contributo è parte del secondo volume dedicato al Lazio, curato da B. Azzaro, G. Coccioli, D. Gallavotti Cavallero, A. Roca De Amicis, nell’ambito della collana editoriale “Atlante del Barocco in Italia”, diretto da Marcello Fagiolo.
Italica Belgradensia, 2024
Dopo il 1945 presso la casa editrice Einaudi un gruppo di intellettuali si occupò di una rifondazione della cultura per un’Italia democratica e repubblicana. Le "Fiabe italiane" di Calvino (1956) sono uno dei capitoli più importanti di questo progetto. Calvino volle raccogliere una testimonianza della tradizione favolistica e popolare in Italia e farne una lettura canonica, un classico come lo erano state in Germania le fiabe raccolte dai fratelli Grimm. In apertura della raccolta Calvino collocò la fiaba di "Giovannin senza paura". L’articolo analizza e discute la fiaba, per cogliere il senso dell’importanza che Calvino le attribuì e raccoglie le fonti da cui la trasse, sia quelle dichiarate da Calvino, sia altre emerse dalla ricerca. Il confronto fra i testi rivela inoltre i significativi interventi di Calvino, e contraddice in parte la sua affermazione di avere condotto una semplice traduzione guidata da criteri filologici. L’obiettivo dell’articolo è mettere in luce l’operato dello scrittore, studiando gli usi che volle fare della tradizione, al fine di riconoscere e definire i criteri adottati per la formazione della raccolta nazionale a partire da un insieme di fiabe fino a quel momento rimaste nei confini regionali e studiate esclusivamente come testimonianze di cultura popolare.