Impatti del cambiamento climatico e vulnerabilità degli insediamenti urbani (original) (raw)
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Ecosistemi urbani e cambiamento climatico: quali approcci valutativi?
2017
Il cambiamento climatico, che porta a prevedere un notevole aumento delle temperature, rende le città un luogo privilegiato in cui sperimentare pratiche di mitigazione ed adattamento insieme a percorsi di rigenerazione basati sul concetto di resilienza urbana. Tuttavia gli ecosistemi urbani, ibrido di componenti naturali e manufatte, sono ancora incapaci di attuare un ciclo autorigenerante che permetta loro di riorganizzare le proprie componenti sociali, economiche ed ambientali in presenza di perturbazioni esterne. Di fronte a queste problematiche, la fase di valutazione rappresenta un passaggio obbligato, in quanto permette di supportare i delicati processi decisionali legati al cambiamento climatico ed alle conseguenze che esso determina. In ragione di ciò, il presente articolo si prefigge di indagare i possibili approcci valutativi che si possono adottare per analizzare tali tipologie di ecosistemi nell’ottica del cambiamento climatico, con la finalità di delineare tutte le questioni e le componenti di cui tener conto per dare vita ad un possibile approccio integrato di valutazione.
I cambiamenti climatici in Italia: evidenze, vulnerabilità e impatti
2009
Gli estremi meteo-climatici, senza adeguate misure di adattamento e compensazione, hanno effetti negativi sulla società, la salute, le attività economiche, il territorio ed è pertanto importante analizzarne le tendenze attuali e le proiezioni per il clima futuro. Attualmente, sul territorio italiano è in corso un aumento delle temperature massime e minime giornaliere, collegato a un aumento della temperatura media e coerente con l'aumento della frequenza delle ondate di calore (triplicatasi negli ultimi 50 anni). Inoltre, tutto il territorio italiano è caratterizzato da una forte diminuzione del numero di giorni poco piovosi, mentre la frequenza di quelli con precipitazioni intense è in aumento in alcune regioni dell'Italia settentrionale. Allo stesso tempo è evidente, in particolare per il nord-ovest e per il sud, una tendenza verso periodi siccitosi di maggior durata. Questi cambiamenti hanno caratteristiche diverse per temperatura e precipitazioni. L'aumento di temperature minime e massime giornaliere è associato ad una traslazione della distribuzione statistica delle temperature verso valori più caldi, mentre per la precipitazione la diminuzione (aumento) della frequenza percentuale degli eventi di bassa (elevata) intensità (rispettivamente) è il segnale di una maggiore deviazione delle "code" rispetto alla media della distribuzione (come descritta dal valore del "parametro di scala"). Quest'ultima evoluzione viene spesso definita "estremizzazione" del clima. Non sono stati fino ad ora evidenziati in modo convincente incrementi delle mareggiate (altezze estreme delle onde marine). L'aumento delle frequenze delle acque alte nella laguna Veneta è riconducibile a un aumento del livello relativo del mare, non all'intensità degli eventi meteorologici. Per il periodo 2070-2100 ci si attende un generale aumento (il cui valore dipende dai
La memoria affronta il problema della gestione delle acque meteoriche di dilavamento al fine di ridurre il rilevante impatto inquinante esercitato dagli scarichi di tempo di pioggia sui corpi idrici ricettori. Con riferimento ai dati acquisiti nel bacino sperimentale di Cascina Scala a Pavia, alcune simulazioni condotte mediante il modello SWMM hanno consentito di quantificare il beneficio in termini di massa inquinante intercettata e inviata al trattamento mediante l'inserimento di una vasca di prima pioggia a valle di uno scarico di piena. In particolare, l'efficacia è stata stimata al variare della tipologia di sistema fognario, dello schema impiantistico di inserimento nella rete fognaria e del dimensionamento dello scaricatore di piena associato. Successivamente, l'attenzione è stata focalizzata sui problemi indotti dalle acque meteoriche di dilavamento sugli impianti di depurazione urbani. A partire dalle caratteristiche quali-quantitative delle acque meteoriche di dilavamento desunte dalle indagini sperimentali di Cascina Scala, sono state condotte delle simulazioni per differenti configurazioni in testa all'impianto di trattamento, corrispondenti a differenti portate e volumi di origine meteorica conferiti alla depurazione. Queste simulazioni hanno consentito una valutazione orientativa della massa annua di inquinanti riversati nei ricettori per differenti criteri progettuali e gestionali degli impianti di depurazione urbani e, quindi, l'individuazione dei criteri più incisivi per il controllo della qualità degli scarichi di tempo di pioggia.
Le trasformazioni dell insediamento 2019
Le trasformazioni dell'insediamento tra Tardoantico e Altomedioevo, 2019
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Cambiamento climatico, resilienza e politiche urbane (2016)
Italiani Europei, 2016
Anche il concetto di resilienza urbana sta subendo un processo di ridef inizione. L’emergere di un approccio socio-ecologico capace di riconoscere la forte interdipendenza fra fattori sociali e fattori ecologici nel funzionamento di un dato ecosistema ha progressivamente permesso uno spostamento di enfasi da una definizione della resilienza quale capacità di resistere a un determinato shock per poi ritornare alle precedenti condizioni di equilibrio a una sua nuova definizione quale capacità di rispondere a shock e stress esterni attraverso la costruzione e attivazione di una durevole capacità adattativa. Una capacità messa oggi alla prova innanzitutto dai cambiamenti climatici in merito ai quali, se guardiamo all’elaborazione e implementazione di strategie di resilienza urbana, già possono essere identificate numerose esperienze di successo.
La XV Conferenza della Società Italiana degli Urbanisti (SIU), organizzata a Pescara con il patrocinio del Dipartimento di Architettura e della Facoltà di Architettura nelle giornale del 10 e 11 maggio 2012, ha affrontato il tema dei cambiamenti che interessano oggi le città italiane e che richiedono un profondo ripensamento delle politiche urbane e un più diretto coinvolgimento della società civile nel governo del territorio. Ai relatori della conferenza è stato chiesto di mettere in luce i nessi tra i cambiamenti che interessano la società contemporanea e il ruolo dell'urbanistica e di trattare al contempo criticamente i nuovi valori da perseguire e i nuovi rischi da scongiurare, per rilanciare una riflessione fondativa che, superando il contingente, ritorni agli assunti e alle finalità più vere dell'urbanistica. II tema del rischio in rapporto alla pianificazione è stato trattato in modo specifico discutendo anche della ricostruzione post-sisma in Abruzzo. La sessione ha messo in luce il ruolo potenziale dell'urbanistica nella gestione dei processi di ricostruzione, muovendo da una riflessione critica sui limiti dell'urbanistica convenzionale, e proponendosi di esplorare le innovazioni delle forme e delle pratiche correnti di pianificazione che possono emergere dall'esperienza abruzzese. Attraverso i contributi di figure rilevanti dell'urbanistica italiana, la Conferenza si e proposta di offrire ai giovani, che normalmente affollano le conferenze SIU presentando i propri progetti e le proprie ricerche, un messaggio di impegno e di speranza. II volume restituisce i lavori delle sessioni plenarie e, attraverso i contributi dei coordinatori e dei discussant, anche i lavori svolti nei nove Atelier paralleli dove sono stati discussi circa duecento paper.
Evoluzione dell'edificato residenziale in rapporto alla pericolosità sismica
I dati censuari a livello di sezione consentono di comprendere alcune caratteristiche essenziali dell'edificato residenziale, in particolare, in un paese dove la quota di edifici demoliti e ricostruiti è pressoché nulla, la variabile epoca di costruzione riesce a fornire una dimensione dell'espansione urbana. Grazie a questa informazione si può sintetizzare l'evoluzione dell'edificato residenziale rispetto a fenomeni naturali quali gli eventi sismici, misurabili attraverso la pericolosità sismica di base, elaborata dall'Ingv. Considerando la probabilità del manifestarsi di un evento sismico sostanzialmente stabile nell'ultimo secolo, l'analisi dell'edificato per epoca di costruzione consente un primo approccio esplorativo di come nel territorio italiano si sia diffuso l'edificato residenziale. Il confronto tra fenomeni di diversa natura, come in questo caso, avviene solo grazie a software gis che attraverso funzioni di "overlay" spaziale...