Il fantasma del decorativo, Il Saggiatore, Milano 2012 (original) (raw)
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Cliff Eisen, Lettere Della Famiglia Mozart, Il Saggiatore
Le Recensioni Di Luca Bianchini E Anna Trombetta, Cliff Eisen, Il Saggiatore, Lettere Della Famiglia Mozart, 2023
Serie di articoli pubblicati nel 2023 dai musicologi Luca Bianchini e Anna Trombetta riguardanti il libro di Cliff Eisen "Lettere della famiglia Mozart, volume II, I viaggi in Italia", pubblicato da Il Saggiatore.
Massimo Sandal: "La malinconia del Mammut" (Il Saggiatore, 2019)
Quaderni d'altri tempi, 2020
Quando, nelle migliori librerie, si raggiunge il reparto dove sono catalogati i libri di argomento scientifico, l'etichetta sullo scaffale recita divulgazione scientifica, e in questi ultimi anni i titoli ordinati in questo settore hanno fortemente ampliato il loro orizzonte di riferimento, raggiungendo un numero sempre maggiore di lettori, e a volte anche tirature degne della più diffusa narrativa d'evasione. È doveroso perciò chiedersi, in uno spirito di parresia, se questo incremento sia figlio di una maggior coscienza ecologica, di una nuova percezione di problematiche condivisibili in modo trasversale, quali il global warming, oppureviceversase invece, grazie all'opera capillare di tanti scienziati, giornalisti e docenti, da Piero Angela a Carlo Rovelli, da Margherita Hack a Telmo Pievani, queste tematiche siano assurte alla notorietà in conseguenza della sempre più ampia diffusione tra le persone delle conoscenze costitutive dei processi epistemologici, anche tra coloro non immediatamente partecipi di questi meccanismi. Probabilmente vi è un processo ricorsivo, di retroazione, per cui i due fenomeni si influenzano a vicenda, richiamandosi in un loop narrativo, in un processo di feedback che sta cambiando il vissuto stesso della scienza.
Rayonnement assisiate lungo la via Francigena * Nell'aula unica della chiesa di Sant'Agostino a San Gimignano sopravvivono, risparmiati entro le mostre degli altari cinquecenteschi, i resti di una decorazione pittorica di primo Trecento che doveva essere assai più ampia ed impegnare entrambe le pareti, con una serie di figure alloggiate su due registri sovrapposti, al di sotto di un loggiato trabeato, sorretto da colonne tortili. Sulla parete sinistra una Madonna allattante il Bambino è fiancheggiata da un San Michele arcangelo e da un Battista con un donatore ( ; sulla parete di fronte sono una Maddalena e il frammento di una figura vestita di pelli, in cui va riconosciuto Cristo sulla via di Emmaus, perché presenta il nimbo crucigero ( ). 1 La raffigurazione di Cristo vestito da pellegrino è emblematica a San Gimignano, che era una stazione importante lungo uno dei due tracciati della via Francigena che percorrevano la * Questo saggio si muove nel solco dell'insegnamento di Luciano Bellosi, mancato a Firenze il 26 aprile 2011, maestro mite e dolce, alla cui memoria vorrei dedicarlo. Sono molto grato a Serena Romano, per l'invito a ragionare su questi temi e per le importanti sollecitazioni a meditare maggiormente sui presupposti romani.
Il fantasma e il seduttore. Ritratto di Salvatore Mannuzzu
Donzelli, 2017
Un esordio folgorante – nel 1962, a trent’anni –, quello di Salvatore Mannuzzu, e poi un lungo «esilio» dalla narrativa, dal quale lo scrittore sardo esce con un romanzo che di nuovo e con più clamore lo riporta sotto i riflettori del pubblico e della critica, tanto da diventare un vero e proprio «caso letterario». Da allora – e siamo al 1988, l’anno di Procedura – i romanzi e i racconti si succedono, rivelando i contorni di quella che si definisce sempre più come la figura di uno dei più solidi narratori contemporanei. E se è il giallo il genere a cui si tende ad accostare la scrittura di Mannuzzu, è bene precisare che si tratta di una «parentela» assai lontana, e messa continuamente in crisi e sotto accusa: la tensione che percorre le pagine lavora, spesso sottotraccia, a corrodere dall’interno l’intima struttura di un genere che, se mantiene gli elementi tipici dell’inchiesta e della suspense, tuttavia ne esce rinnovato fino a diventare altra cosa, mostrando una densità e una problematicità tra le più ricche della letteratura italiana contemporanea. Con la sua scrittura dai tratti stilistici e tematici potenti, Mannuzzu si pone strenuamente alla ricerca, perlopiù vana, del senso, ingaggiando, proprio come i suoi personaggi, un corpo a corpo con simboli e metafore, cosciente che la crisi nella quale è immerso è propria di un tempo agitato nelle urgenze del presente ma perso dentro cose minime. E il fantasma evocato dal titolo corrisponde appunto alla natura che, in vari modi, assumono i protagonisti romanzeschi, imprendibili e sfuggenti, spesso abitati da una folla di demoni, primo tra tutti quello del seduttore, disponibile, proprio per il suo essere indefinito, a lasciarsi affascinare da tutto, e incapace di scegliere. Da questo studio, in cui finalmente si offre uno sguardo a tutto tondo sull’opera narrativa di Salvatore Mannuzzu, emerge il ritratto di uno scrittore perennemente in lotta con sé stesso, capace di inchiodare la vita alle proprie contraddizioni.
F.M. Cifarelli (a cura di), Il Ninfeo di Q. Mutius a Segni, Roma 2020
Fin dalla sua prima edizione nel 1995, il ninfeo di Q. Mutius, databile fra la fine del II sec. a.C. e gli inizi del successivo, è stato riconosciuto come una delle più importanti testimonianze dell'architettura romana dell'epoca. Identificato all'interno di una costruzione privata che lo aveva inglobato, il ninfeo è stato oggetto di un progetto di acquisizione, documentazione, restauro e valorizzazione, che ha portato nel 2018 alla sua apertura al pubblico in un'area archeologica attrezzata. Questo ambizioso progetto ha visto anche la ripresa dello studio del ninfeo di Q. Mutius. Il volume presenta, nella collaborazione e nel dialogo tra specialisti di diverse discipline , il più aggiornato dossier sul monumento, episodio di fondamentale importanza per lo studio del tipo architettonico e decorativo, della Signia del tardo ellenismo e dell'intero "laboratorio Lazio" di quello straordinario periodo.