SANCTE MARIE IN CERCHE. La riscoperta dei due più antichi documenti di Cercemaggiore (2006) (original) (raw)
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Nella Descrittione della Patria del Friuli (1568) Jacopo Valvason di Maniago riferisce che l'abbazia di Summaga «fu edificata da Ottone conte di Canosa ne' tempi di Berengario IV». 1 Quasi un secolo dopo Gian Francesco Palladio, nelle sue Historie della Provincia del Friuli (1660), sostiene che fu «Azzone conte di Canussio» a erigere «il monastero et abbatia di Summaga» mentre a Concordia era vescovo Alberico. 2 Alla luce di quanto riportato dai due storici friulani, Alberto Teghil ha avanzato recentemente l'ipotesi che il monastero di Summaga sia stato fondato verso la metà del X secolo da Adalberto Azzo, 3 capostipite dei signori di Canossa. 4 Questa ipotesi, per quanto suggestiva, non ha però, al momento, alcun riscontro documentario. La notizia di una fondazione canusina dell'abbazia friulana sembra risalire, invece, al primo Cinquecento, e più precisamente al periodo in cui era abate commendatario di Summaga il nobile veronese Ludovico di Canossa, 5 la cui famiglia riteneva di discendere da Adalberto Azzo. È presumibile che il Canossa abbia ideato un mito di fondazione che potesse giustificare un diritto ereditario sulla commenda summaghese a favore dei propri congiunti. Simili operazioni non erano rare, in questo periodo, in area veneta e friulana. 6 Le aspirazioni di Ludovico di Canossa non si concretizzarono. Quando nel 1514 l'ecclesiastico veronese fu nominato nunzio pontificio in Francia, rinunciò alla commenda di Santa Maria. Venezia non riconobbe però ai suoi parenti alcun diritto sull'abbazia; si espresse, invece, a favore di un altro candidato per la successione, un uomo in cui riponeva la propria fiducia, il cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena. 7 Papa Leone X (1513-1521) non tenne conto delle indicazioni veneziane e assegnò la commenda friulana al cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III (1534-1549). Il 2 maggio il Farnese, che voleva mantenere buoni rapporti con Venezia, decise, in accordo con il pontefice, di permutare la commenda di Summaga con il priorato di San Michele in diocesi di Brescia, detenuto dal Bibbiena. 8 Nei decenni seguenti Venezia aumentò il proprio controllo sulla scelta dei commendatari di Summaga: pur non riuscendo a farsi riconoscere dal Papato il diritto di nomina degli abati che, in questo periodo, detenevano ancora poteri giurisdizionali, ebbe sempre voce in capitolo sulla loro scelta, favorendo candidati fidati o, come si diceva allora, "confidenti". 9
Documenti storici sulla “abbazia” di San Michele di Cervignano
The monograph "Michael, the celestial warrior. The Abbey of St. Michael the Archangel in Cervignano of Friuli. The history, the digging, the worship" - published in 2010 - contains the proceedings of the homonymous conference held in Cervignano (Udine) at the end of September 2008 on the initiative of the Aquileia Archaeological Group. On pages 188-217, the author of the essay "Historical documents on the 'Abbey' of St. Michael of Cervignano" analyzes the (few) testimonies related to the michaelic 'monasterium' riverside Ausa, the "castrum Ciruiganum" and the surrounding 'silva', the "villa de Siruiana", the 'centa' encircling the 'plebs' with its 'platea', and the "Insula Cirvignani"; also talking about a possible mention of that 'monasterium' in the eighth century, about the ancient (bell) tower, about the presumed "little church" of the eleventh century, about the remains of mosaic floors, about the ambiguities of the term 'monasterium' before the twelfth century and finally about the main stages in the history of the local 'pieve' of St. Michael the Archangel Nel 2010 è stata data alle stampe la monografia "Michele, il guerriero celeste. L’Abbazia di S. Michele Arcangelo di Cervignano del Friuli. La storia, lo scavo, il culto", contenente gli atti del convegno omonimo svoltosi a Cervignano (Udine) alla fine di settembre del 2008 su iniziativa del Gruppo Archeologico di Aquileia. Alle pagine 188-217, trova spazio il saggio "Documenti storici sulla 'abbazia' di San Michele di Cervignano": in esso l’autore analizza le (poche) testimonianze relative al 'monasterium' micaelitico in riva al fiume Ausa, al "castrum Ciruiganum" e alla 'silva' circostante, alla "villa de Siruiana", alla 'centa' attorniante la 'plebs' con la 'platea' antistante, e alla "Insula Cirvignani"; trattando pure dell’eventuale citazione del 'monasterium' nell’VIII sec., dell’antica torre (campanaria), dell’ipotizzata "chiesetta" dell’XI sec., dei resti musivi pavimentali, della non univocità del termine 'monasterium' prima del XII sec. e infine delle principali fasi della storia della locale 'pieve' di San Michele Arcangelo