"Le Scuole Grandi e la carità veneziana durante e dopo la soppressione napoleonica (1806)" (original) (raw)

Il concetto della caritas veneziana subisce una radicale trasformazione durante il governo napoleonico del Regno d’Italia (1806-14), quando le scuole grandi vengono soppresse con il decreto imperiale del 25 aprile 1806. I documenti riguardanti l’offerta del ripristino delle pie istituzioni caritatevoli nell’estate dello stesso anno dimostrano come il concetto della caritas veneziana, nato nel medioevo, era sopravissuto nei secoli. I verbali dei discorsi dei guardiani grandi ai confratelli testimoniano in modo particolare la confusione, la tristezza e la delusione popolare causate dalle nuove realtà politiche e sociali. Con il progressivo peggiorare in quegli anni della situazione economica a causa della guerra e della disintegrazione delle dinamiche sociali ed economiche della Serenissima, Napoleone dedica più articoli della sua legge speciale per Venezia del 7 dicembre 1807 al sollievo della povertà, istituendo la Congregazione della Carità. Gestita dal governo centrale a Milano, la concezione strettamente cristiana e veneziana della carità finisce con lo sparire quasi del tutto.