Alla caccia del quantum per un problema “archeologicamente” mal posto: il caso di studio dei lingotti a forma di pelle di bue nel Mediterraneo (original) (raw)
Related papers
Quando la moneta parla all’archeologo: monete da contesti archeologici
in Notiziario del Portale Numismatico dello Stato, 3. L’eredità salvata. Istituzioni, collezioni, materiali a Milano tra numismatica e archeologia (Catalogo della mostra, Milano, 22 novembre – 20 dicembre 2013), a cura di G. FACCHINETTI, S. PENNESTRÌ, Roma 2013, pp. 22-33., 2013
MVLTA PER AEQVORA, 2018
Between 1968 and 2014, in the territory of ancient Populonia, three extraordinary archaeological pieces were discovered: a very famous Late Antique silver amphora, a treasure of late-Roman silver coins and an enigmatic floor mosaic with different phases of life, ranging from the Late Antiquity to the early Middle Ages. Each of them tells us a fragment of the complicated history of that human landscape in Late Antiquity.Another common character of these three pieces is being (almost) completely de-contextualized from the archaeological point of view: the first of them was recovered after a sort of “miraculous fishing”; the second was occasionally retrieved occasional along a beach; the third was the product of a somewhat daring affair held between ‘800 and ‘900.A series of thin wires could tie these three pieces, two by two, and could therefore contribute to weaving a new plot to read a part of the history of this territory. It goes without saying that we have – at the moment – no evidence about the realty of these connections; but, on a closer examination, such hypothetical links appear not much more improbable than the absolute absence of ties.
"Methodological problems and cave techniques applied to archaelogy: the case of the roman well of Vado Ligure (Savona). The ancient Vada Sabatia (Vado Ligure) developed from the II century BC, during the first phase of Romanization of Liguria. Important commercial centre, with a harbour that was one of the main of the northern Mediterranean, became a hub on the way between Cisalpine and Gaul. The construction of the municipal building in Vado Ligure, between 1953 and 1955, unearthed the remains of a Roman building that were preserved below the structure. A new series of archaeological excavations, carried out in the years 2003-2005 by the Superintendence for Archaeological Heritage of Liguria, allowed to investigate a water well. The Centro Studi Sotterranei of Genoa developed original methods and techniques in relation to operational problems originated both to the aquifer, located a few centimetres from the mouth of the well, and to the uncertainties on the solidity of the structure made of dry stones, as well as to its small size, balancing the need to conduct a careful archaeological investigation of the filling of the structure. The solutions used have allowed the total exploration of the well, reaching the bottom, 6.20 meters deep, which has yielded numerous ceramic, metal, faunal and archaeobotanical finds (seeds-fruits) dating from the I-II to IV-V century AD. Key words: Liguria, Vado Ligure, well, roman age, metodology."
Archeologia come "semiotica della realtà materiale"
Quaderni della Soprintendenza Archeologica per le …, 2001
La citazione deve tener conto dello status dell'articolo scientifico online (e-print: pre-print o post-print); nel caso in cui l'articolo sia un post-print, cioè già pubblicato sul cartaceo (quindi, non Open Access), è necessario, qualora si sia consultata la versione online, citare, in una eventuale bibliografia, la versione Open Access, di cui si sia presa visione, disseminata attraverso questa rivista telematica JIIA e collegato Repository (MyOPIA Repository o Eprints Repository). La citazione dell'e-print OA deve comprendere, per la finalità di un'eventuale analisi citazionale, quindi, l'indicazione di questa testata "Journal of Intercultural and Interdisciplinary Archaeology" (JIIA) e collegato archivio digitale "Archaeological Disciplinary Repository" (ADR), detto anche MyOPIA Repository (o Eprints Repository), e deve essere comprensiva di link all'URL.
Enzo Cocca, APPROCCI DI STUDI QUANTITATIVI IN ARCHEOLOGIA
L’archeologia da sempre genera informazioni, raccoglie record che diventano migliaia di schede su fogli di carta, la cui compilazione, oltre a essere lunga e faticosa, è soggetta ad un'elevata percentuale di disomogeneità e di errore. Fronteggiare un simile patrimonio informativo è un compito arduo, se non impossibile, soprattutto quando queste informazioni devono essere processate e interpretate velocemente. Al contrario, il computer snellisce questa difficile attività consentendo di gestire, in maniera molto più efficace e versatile l’univocità ed irripetibilità del record archeologico, rendendo possibile l'implementazione di controlli di qualità rigidi in fase di immissione del dato e agevolando l'esecuzione di una vasta gamma di analisi (statistiche, spaziali, logiche, etc.) in fase di interpretazione.
Ai margini della modernità. Archeologia dei ‘ghetti’ nel Tavoliere contemporaneo
Archeologia Postmedievale, 2020
ITA: Nonostante le iniziative di riforma degli ultimi secoli, la popolazione del Tavoliere di Puglia oggi si concentra in pochi centri abitati, lasciando spopolata la maggior parte della grande pianura. È proprio in queste aree rurali, e nei ruderi abbandonati delle tentate operazioni di bonifica e popolamento, che trovano alloggio, in maniera precaria ed estemporanea, i settemila braccianti stranieri che ogni anno lavorano nei campi della seconda pianura più estesa d’Italia. Attraverso l’analisi di un sistema di fonti atipico, composto soprattutto di immagini satellitari e report delle organizzazioni umanitarie, è possibile svolgere un’indagine archeologica delle tracce materiali di questo modello insediativo che permetta di riconoscerne forme e trasformazioni anche in un lasso di tempo estremamente breve e di ricostruire una realtà non documentata e sfuggente. ENG: Despite the reform initiatives of the last centuries, the population of the Tavoliere di Puglia today is concentrated in a few inhabited centers, leaving most of the great plain depopulated. It is precisely in these rural areas, and in the abandoned ruins of attempted land reclamation, that the seven thousand foreign laborers who work every year in the fields of the second largest plain in Italy find accommodation, in a precarious and impromptu manner. Through the analysis of an atypical system of sources, composed mainly of satellite images and reports from humanitarian organizations, it is possible to carry out an archaeological investigation of the material traces of this settlement model, to recognize its forms and transformations even in an extremely short period of time and to reconstruct an undocumented and elusive reality.
"Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini", 120, 2019
Il contributo prende in esame venti monete rinvenute nel corso degli scavi effettuati nei cortili dell’Università Cattolica di Milano. Gli esemplari provengono da strati pertinenti alla medesima fase, corrispondente al momento immediatamente precedente l’installazione dell’estesa area sepolcrale individuata. Dodici monete sono state rinvenute isolate in strato, mentre otto sesterzi erano stati deposti associati in un ripostiglio. Lo scopo non e`quindi quello di presentare la totalità della documentazione numismatica rinvenuta nel corso delle estese indagini dell’Università Cattolica, ma verificare come i dati provenienti dallo studio delle monete possano affiancarsi alla cronologia proposta per una determinata fase di frequentazione – avanzata sulla base degli indicatori archeologici e stratigrafici messi in luce e riferendosi ai dati provenienti dallo studio delle altre classi di materiali associate – contribuendo alla sua migliore definizione. Le riflessioni di natura numismatica hanno inoltre permesso di ipotizzare che il ripostiglio, proveniente da un’area disturbata da interventi successivi, sia stato deposto alcuni decenni dopo le estese attività di trasformazione dell’area funzionali all’installazione della necropoli, inquadrabili sulla base dei rinvenimenti monetali in strato tra la fine del II ed i primissimi anni del III secolo d.C. This paper examines twenty coins found in the excavation of the courtyards of the Catholic University of Milan. The samples belong to strata of the same phase, related to a period just preceding the creation of a wide sepulchral area. Twelve of the coins are isolated recoveries, while eight sesterces were in a deposit to be identified as a cache. The purpose of this article is not to introduce the totality of the numismatic documentation recovered during the Catholic University investigations. Instead it will analyze these twenty coins and attempt to verify and refine an already proposed chronologies for specific periods of the site based upon archaeological and stratigraphic indicators, and reported data from the study of other remains. The numismatic analysis confirms that the cache comes from an area disturbed by later activities and was deposited some decades after the transformation of the area for the installation of the necropolis. Based upon the coin finds in the strata, this transformation can now be dated to between the last years of the II and the first years of the III Century A.D.